Cap. XXIV.

Firenze, 29 Settembre 2017

- ... Si, è stata una bella presentazione ma, sarebbe stata meglio con te. Sai, è venuto pure Davide a sentirla. -
- Sono contenta che è andata bene... -
- Tra poche ore sarò a casa Moira... Verrò lì in ospedale. -
- Non ti devi disturbare Gabry. -
- Avanti, smettila. Lo sai che lo faccio perché voglio farlo... Voglio starti vicino.
- Va bene... Ti aspetto. Ma se mi hai comprato qualche regalo giuro che... -
- Non ti preoccupare. Non faccio mai regali a nessuno. E so che tu non ne hai bisogno. -
- Menomale. A dopo. -
- A dopo Moira. -
- Senti Gabry... -
- Si? -
- Grazie per quello che fai. -
- Il mio grazie più grande sei tu. Lo sai, che tutto si muove in funzione a te. -
- Già... -

Quando Gabriele riaggancia, alla ragazza pare di sentire una voce dietro alla schiena. È una voce che non sa descrivere, un tono diverso da quello umano. Sembra quasi metallica... "Non te lo aspetti" dice la strana presenza. Poi le suona il cellulare. È suo padre.
- Papà? -
- Moira... Vieni qui, la nonna sta morendo. -
- No... Non può essere. -
- Aspetta te. -
- Arrivo subito. -
Prima di uscire da un bacio a Paolo e chiama immediatamente Gabriele.
- Gabry... -
- Cosa è successo?? -
- Mia nonna sta morendo... Resta con Paolo, ti prego... -
- Certamente che resto con lui piccola... -
- Ti ringrazio. -
- Hei Moira... -
- Si?... -
- Mi dispiace molto. -

In auto la disperazione invade gli occhi di Moira. Le lacrime si riempiono di amarezza. Il sangue si dimena nelle vene. Com'è possibile? Prima Paolo... Poi la nonna che sta per morire. Cosa deve accadere ancora, tutto in un secondo? É vero che le disgrazie e la morte fan parte della vita; ma è pur vero che stanno succedendo fatti troppo strani. L'aggressione a Paolo ha dei lati oscuri. E la nonna stava bene. È una donna di 68 anni in buona salute... L'ha sentita qualche giorno fa per salutarla, ed ora sta morendo? Ha avuto un improvviso incidente? Inconcepibile. Orribile.
- Forse ho rotto un equilibrio che non dovevo toccare. -
È questo il pensiero fisso della ragazza, tanto che il tragitto diventa un'agonia immensa. Si deve accostare. L'ansia le martella il petto e la fa piegare in due.
- Signore aiutami se puoi... -

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