30.

Le speranze di Nora si infransero il giorno dopo.

Era in cucina a fare colazione, quando vide arrivare Liam con un'aria mesta.

" Julia se ne è andata " disse lasciandosi cadere su una sedia.

" Cosa?" esalò Nora sconvolta.

" Da quando abbiamo perso il bambino non è più stata la stessa " confessò Liam. " Non parlava, mangiava poco e non faceva che piangere..."

" Ma perché non hai detto nulla?" domandò Nora.

" Non so, io...io credevo che si sarebbe ripresa, che fosse solo un momento e poi boh....forse ho voluto convincermi che non avesse niente. Ieri sera alla festa sembrava stare meglio e poi quando siamo tornati a casa mi ha detto che aveva bisogno di allontanarsi da tutto e che se ne andava..."

" Ma dove è andata?"

" Dai genitori in Arizona. Aveva già pensato tutto...suo padre è venuto a prendere lei ed Elisabeth poco fa. Aveva organizzato ogni cosa e non si era nemmeno degnata di dirmelo!"

Nora scosse la testa, gli si avvicinò e lo strinse a sè.

" Vedrai che si sistemerà tutto " sussurrò a bassa voce. " Dalle un po' di tempo...tu la ami. A molte donne capita di avere una sorta di depressione post partum, figurati lei che ha perso un bambino e che ne ha avuta una in incubatrice per due mesi...
Vedrai che tornerà presto da te!"

" Spero che tu abbia ragione " confessò Liam con tono mesto.

Mentre madre e figlio cercavano di consolarsi a vicenda, Harry e Louis si stavano recando a lavorare.

L'avvocato si fermò davanti al ristorante dove lavorava Harry e gli diede un lungo bacio.

" Torni tardi a casa?" chiese sorridendo.

" No " rispose Harry. " Oggi finisco subito dopo pranzo. Ne approfitterò per pulire un po' casa..."

Louis si perse a giocare con i suoi ricci e poi si bloccò con gli occhi spalancati.

Harry se ne accorse, seguì il suo sguardo e rimase ugualmente senza parole.

" Non sapevo che tuo zio Saul fosse gay..." disse perplesso.

" Credimi, non lo sapevo nemmeno io..." esalò Louis scioccato.

Forse si stava sbagliando, ma la persona che stava baciando un uomo dall'altro lato della strada sembrava proprio suo zio Saul.

Stava quasi per scendere dall'auto e andare a verificare di persona, quando il cellulare vibrò, segno che era arrivato un messaggio.

" È Kitty " disse. " Mi chiede di vederci per un caffè..."

Harry annuì, lo baciò, scese dall'auto e raggiunse il ristorante, mentre Louis ripartì con ancora la mente rivolta a Saul.

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