1.

Kitty prese il suo bagaglio a mano, lo mise nella cappelliera e si sedette al suo posto, felice e triste allo stesso tempo.

Felice perché, dopo tre anni, tornava a casa, a Los Angeles, dalla sua famiglia, triste perché lasciava New York e Jonathan, il suo ragazzo, il suo compagno.

Tornava a casa per il suo compleanno, per il suo trentottesimo compleanno e per cominciare una nuova vita ed un nuovo lavoro.

Dopo tre anni passati nella politica, nel partito dei conservatori, era stata contattata da un noto produttore televisivo californiano, che le aveva offerto un programma di attualità in seconda serata, da gestire con un moderatore e con un rappresentante del partito democratico, Steve Warren.

Inutile dire che aveva accettato subito e inutile dire che Jonathan non era stato per niente felice.

Alla fine avevano raggiunto una specie di tregua ed era salita sull'aereo, con un carico di speranze e anche di paure.

Dato che mancava ancora un po' al decollo prese il telefono e chiamò sua sorella Sarah.

" Ehi!" rispose quella dopo due squilli. " Come va sorellina?"

" Sono sull'aereo e mi chiedevo se potessi venire a prendermi all'aeroporto alle 16 " spiegò Kitty a bassa voce.

" Oddio non posso a quell'ora! Ho terapia di coppia con Lucy e sai com'è mia moglie...se non ci vado, dà di matto!"

" Avete ancora problemi?"

" Stiamo cercando di risolverli e lo stiamo facendo per i bambini, ma non è facile"

" Spero che ci riuscirete, comunque non preoccuparti, chiamo Louis.."

" Allora spero tu vada a stare dalla mamma. Lei vuole a..."

Kitty non la lasciò finire e chiuse la comunicazione.

L'argomento madre era tabù, perché Kitty non le parlava da tre anni, da quando era andata a New York.

Come avrebbe potuto presentarsi adesso a casa e dirle: " Ehi! Eccomi qui!"?

Scosse la testa e fece partire la chiamata a suo fratello Louis.

" Ciao sorellina!" rispose quello. " Sei sempre conservatrice o sei diventata democratica e pensi finalmente ai diritti dei gay?"

" Louis!" sbuffò Kitty. " Sarò anche conservatrice, ma siamo cinque fratelli di cui tre gay. Credi che io ce l'abbia con i gay?"

" Tu no, ma il tuo stupido partito sì!" chiocciò Louis fintamente risentito.

" Adorato fratellino, potresti venire a prendermi all'aeroporto alle 16, per favore?" chiese Kitty ridacchiando.

" Sono in tribunale a quell'ora, mi dispiace. Non puoi chiedere a Liam o a Zayn?"

" Lo farò. Spero che i miei ultimi due fratelli non siano così impegnati!"

" Kitty..." sussurrò Louis. " Dovresti chiamare la mamma....è il tuo compleanno..."

" Appunto " sbottò Kitty. " È il mio compleanno e dovrebbe essere lei a chiamarmi!"

Louis sospirò e chiuse la comunicazione, sapendo che far cambiare idea alla sorella sarebbe stata un'impresa!

Benvenuti in questa nuova storia, spero vi piacerà ❤️

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