Negozio di filati e cappelli Papillons Cristal, Place du Palais, Avignone
Marco Rigon era comodamente seduto su una delle sedie davanti al bancone del Papillons Cristal il negozio di cappelli e filati della sua amica Jasmine Roux.
Il negozio si trovava non lontano dalla piazza principale dove vi era anche il Palazzo dei Papi. Il sole splendeva sopra Avignone in quel pigro sabato pomeriggio di fine agosto quando l'estate non aveva ancora ceduto il passo all'autunno.
Marco era un ragazzo di ventotto anni, capelli castani sempre spettanti, grandi occhi azzurri, labbra sottili. Indossava una maglietta a maniche corte bianca con sopra scritto LOTR ovvero Lord of the Rings, pantaloni a pinocchietto che gli arrivavano sopra il ginocchio azzurri e Vans color jeans.
Al polso portava un braccialetto con vari simboli elfici. Sì perché Marco era un fan sfegatato de Il Signore degli Anelli.
Quando era piccolo aveva anche avuto l'onore di incontrare Orlando Bloom sul set de Le due Torri, la prova era una fotografia scattata proprio in quella occasione che Marco teneva come un oracolo in camera sua.
-Insomma cosa è successo ieri sera? - chiese dopo un po' il ragazzo mentre Jasmine tornava dal retrobottega con una pila di stoffe nuove di zecca da disporre su alcuni degli scaffali vuoti che occupavano due intere pareti del suo negozio.
Sdraiato sul pavimento vicino allo sgabello, dove vi era seduto il ragazzo, vi era un golden retriever femmina color crema/ dorato. Era Mulan l'amica più fedele di Marco.
-Beh sono uscita con Cyprien, il ragazzo che lavora come guida turistica per l'Hôtel Kyriad Avignon, abbiamo mangiato in un ristorante non lontano da qui e poi abbiamo parlato tanto, è un bravo ragazzo, ma non mi ha entusiasmata. Da come lo descriveva
Anne-Sophie pensavo che fosse molto meglio. Fa niente troverò un compagno la prossima volta.- raccontò Jasmine iniziando a mettere in ordine le stoffe dai colori vivaci sui vari scaffali.
Marco scosse la testa sorridendo appena, continuando a osservare la donna che aveva davanti. Come a dar voce ai pensieri del suo padrone Mulan uggioló facendo sorridere Jasmine che le fece una carezza.
Jasmine Roux era una donna di ventisette anni dai lunghi capelli corvini, grandi occhi castani, dotata di grande bellezza e sensualità.
Tanto che Marco si chiedeva come fosse possibile che la sua amica non avesse ancora trovato qualcuno con cui sistemarsi.
Ma Jasmine non sembrava intenzionata ad affrettare i tempi. Lei e Marco si conoscevano da quasi cinque anni, da quando il ragazzo era arrivato in città, dopo un soggiorno di qualche anno a Milano.
La famiglia di Marco viveva ad Avignone da quasi dieci anni, ma erano italiani, veneti per la precisione.
Il ragazzo infatti parlava molto bene il francese, ma anche l'italiano e il suo dialetto madre ovvero il veneto.
Sia Jasmine che Anne-Sophie, un'amica in comune, si divertivano moltissimo a sentire Marco parlare in dialetto, soprattutto quando erano invitate a casa Rigon per qualche festa.
Nonostante non capissero quasi niente di quello che il ragazzo e i suoi familiari si dicevano era comunque divertente osservarli.
-Ciao bella gente! - affermò Anne-Sophie entrando nel negozio in un tripudio di colori.
Peccato che rischiò di pestare la coda a Mulan che la alzò irritata.
-Scusa, Mulan, non volevo pestarti la coda. - si scusó la giovane facendo una carezza al cane che si mise a dormire.
Anne-Sophie era una ragazza di quasi trentuno anni, dai folti capelli rossi mossi, occhi verdi nascosti da occhiali dalla montatura colorata, il viso spruzzato di lentiggini.
In quel momento indossava una maglia a righe orizzontali verdi e bianche con una salopette verde, in testa portava un cappellino con visiera.
Era una ragazza frizzante e spensierata sempre positiva verso la vita.
Aveva una bambina di cinque anni di nome Celeste, che stava crescendo da sola.
Sosteneva di non aver bisogno di un uomo, dopo che il suo compagno l'aveva lasciata.
-Allora, mio caro stilista, cosa propone il tuo atelier?
Marco temeva che arrivasse la domanda.
-Ho alcune idee ma devo sentire Desirée. È merito suo se l'atelier va a gonfie vele.
-Smettila di dire così, non è vero. Certo, Desirée e gli altri sono degli ottimi collaboratori, ma sei tu l'animo del Queen Susan, quindi non dovresti dare il merito tutto a lei.
Marco scosse la testa. Nonostante fosse un sarto straordinario non si prendeva mai il merito per i successi che il suo atelier aveva ottenuto in cinque anni di onorata attività.
Il sabato era giorno di chiusura quindi Marco si trovava molto spesso a passare il pomeriggio nel negozio di Jasmine.
Il Papillon Cristal era un negozio colorato e vivace pieno di manichini con sopra cappelli di ogni forma, colore e fantasia. Jasmine infatti era un'abilissima cappelliera, aveva imparato il mestiere dai suoi genitori che erano andati in pensione tempo prima e lei lo mandava avanti da sola.
Oltre ai cappelli vi erano anche le stoffe, poiché Jasmine aveva una passione sfrenata per il Giappone, tanto che disegnava e confezionava kimoni. Ed era anche la fornitrice ufficiale dell'atelier di Marco.
-Va beh ragazze, io vado a fare una passeggiata. Ci vediamo domani.
-Ehi, non così in fretta. Sembri teso Marco.- dichiarò Jasmine.
-Sai devo incontrare una cliente molto esigente e non so come affrontarla. Per di più è la sorella di una famosa scrittrice. A quanto ne so deve festeggiare l'anniversario di matrimonio e vuole che sia perfetto.
Era vero. Solange Lambert era la sorella della famosa Camille, la scrittrice di punta della casa editrice Calmann-Lévy. Marco aveva letto qualcuno dei suoi libri e li aveva apprezzati, anche se Tolkien rimaneva il suo autore preferito.
-Su con la vita Marco, sono certa che il vestito per Solange Lambert sarà fantastico come ogni tua creazione. -
Lo rincuoró Jasmine cingendogli le spalle.
-Hai ragione, sentirò cosa vuole e vedrò di accontentarla. Coraggio Mulan andiamo.
A quelle parole Mulan si alzò sulle quattro zampe pronta a uscire. Marco attaccò il guinzaglio al collare del golden retriever e sorrise.
-Sei sempre la solita. Ci vediamo ragazze.
Detto questo uscì seguito dal suo cane.
Voleva farsi una lunga camminata per schiarirsi le idee.
Mulan rimaneva sempre al suo fianco, anche se Marco sapeva che avrebbe preferito essere libera di correre come voleva. Ma la Place du Palais non era il luogo migliore per un cane.
Sulla piazza si aprivano numerosi bar e negozi, su tutti però troneggiava l'imponente figura del palazzo dei Papi.
Era una costruzione enorme di stile gotico
affiancata da due torrette.
La facciata era composta di una serie di archi perforati da piombatoie. Dietro al quale il muro si eleva fino alla soffitta con una seconda merlatura. Le due torrette della porta riposavano su due pile degli archi che, formavano delle piombatoie e che sfruttavano la proiezione del cammino di ronda per elevarsi fino alla merlatura superiore.
Marco amava quella parte della città, ma preferiva di gran lunga il parco di Avignone.
Si diresse proprio verso il parco per poter lasciar libera Mulan.
Sarebbe stato un pomeriggio fruttuoso, Marco ne era sicuro.
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