capitolo otto
Si abbandona momentaneamente, stravolto da ciò che ha provato...
La donna si accorge e si calma, lo toglie dalla croce e lo deposita sul divano.
Poi va a prendere un'unguento e lo mette lungo le ferite.
Subito dopo sussurra all'orecchio dell'uomo ,vuoi giocare oppure hai già finito.
Lui si desta dal torpore per ritrovarsi legato mani e piedi sopra al letto.
Si perché dopo avergli applicato l'unguento la donna lo aveva legato al letto.
Infatti questo non è come tutti, in questo vi sono molti dispositivi.
i primi sono le barre sopra il capo e in fondo al letto per legare i piedi.
Ed ecco come ha fatto a legarlo.
L'uomo nel momento che si riprende si ricorda tutto e chiede come ha fatto a venire così tanto.
Intanto come mi devi chiamare dice la donna .
Padrona risponde l'uomo con il capo chino.
Bravo risponde lei con voce ferma,vedi essendo riuscito a trasmettere l'orgasmo per diverso tempo, quando ti ho dato il permesso per te è stato la gioia più bella e questo e quanto.
Mentre la donna spiega,l'uomo non può provare altro che un'altro stimolo.
Ma non dovrebbe,infatti la donna se ne accorge e con il suo frustino, va a colpire prima uno e poi l'altro capezzolo.
La Padrona " chi ti ha detto di avere un'erezione ".
L'uomo sbalordito, come faccio, se ti fidi totalmente in me continua la donna ti farò toccare sensazioni indescrivibili.Lei gli benda gli occhi.
"Non voglio che guardi... il tuo corpo ti farà sentire tutto..." gli sussurra all'orecchio.
L'uomo rimane in un tacito silenzio.
La Padrona accende una candela adatta per queste pratiche, al momento giusto inizia a fare colare qualche goccia sulle coscie del suo schiavo.
Inizia col tenere la candela a una buona distanza, per dare tempo alle gocce di cera di raffreddarsi durante la caduta. Più si accorcia la distanza, più la cera è calda... bollente...
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