Prologo
SCOZIA 31 OTTOBRE 2011
FESTA DI SAMHAIN
Corre a perdifiato lungo il sentiero, le forze la stanno abbandonando, ma la sua forza di volontà è più forte.
Sente dietro di sè lo scalpiccio degli zoccoli, ormai sono vicino e lei è senza fiato.
Ma arriva alla radura, estrae l'accendino che ha in tasca e dà fuoco alle sterpaglie che aveva preparato, ed esse prendono fuoco creando un cerchio di protezione intorno a lei.
Ha commesso un terribile errore, risvegliando qualcosa che mai avrebbe dovuto camminare sulla terra, un male che aveva celato al mondo, per proteggerla.
Aveva fatto una promessa molto tempo fa, alla grande dea madre; ma il suo tempo su questa terra stava scadendo.
In quell'attimo le passò tutta la sua vita davanti, una vita lunga votata alla dea, una vita di sacrifici, di umiltà e di segreti; troppi segreti che aveva celato ai molti persino a persone che una volta erano suoi amici.
Mentre è assorta da quei pensieri il suo sguardo si posa sulla figura a cavallo, imponente e paurosa che avanza verso di lei, fermandosi vicino al fuoco; lui non lo può oltreppassare è un fuoco sacro ed egli è un'abominio, un'essere sputato dall'inferno, per tormentarla e per trovare colei che cerca, che brama. Egli erra insieme ai suoi cavalieri e non si fermerà finché non l'avrà avuta, finché la sua lussuria non si sarà spenta.
I 10 cavalieri si mettono intorno al fuoco circondandola e un fulmine squarcia il cielo, mostrando le mascerche d'argento che coprono i loro volti satanici, volti di demoni.
Fu la sua bramosia, il suo odio a ridurli a quello che erano, demoni, fantasmi di loro stessi; erravano senza sosta, senza avere memoria di quello che erano stati.
< Donna....lei dov'è.??>.
La sua voce è spettrale.
<Lei non è qui...e non la vedrai mai>
L'uomo scende da cavallo e si avvicina al cerchio di fuoco, lei può vedere i suoi occhi rossi bruciare di quello stesso odio di molti secoli prima. L'odio che li aveva condannati.
< Questo fuoco non ti proteggerà a lungo....>;
< abbastanza da rispedirti all'Inferno>
< sento su di te l'odore della morte. Lei sarà mia. Molto presto>
< Quanto ti sbagli....lei saprà leggere nel tuo cuore...come lesse molti secoli fa....non sarà mai tua..!! MAI..!!!>;
< avresti dovuto fare il tuo dovere donna. È colpa tua se siamo qui. Tu e delle tue erbe, dei tuoi intrugli>
Lui sputa a terra.
< Tu sei fatto esattemente di quella magia che disprezzi,non più uomo,non più demone ma un fantasma tenuto in vita dal desiderio e dalla lussuria per lei ! Anche i tuoi giorni avranno un termine, te lo garantisco.>.
Il cavaliere allunga la mano per oltrepassare il fuoco ma la ritrae immediatamente, sale a cavallo e scompare con i suoi cavalieri.
Lei si lascia cadere a terra, sfinita e troppo stanca per reagire; non ha più lacrime da piangere, sà che la sua morte è necessaria, e prega la dea affinché la ragazza possa tornare e abbracciare ciò che il fato aveva riservato a lei.
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