Capitolo 5

Per Grainne fidarsi era sempre stato un problema, sopratutto di un'uomo e in quel caso di un'estraneo. Fino a quel momento nessuno si era interessato a lei, al suo passato e al bagaglio che portava sulle spalle. In quell'istante quell'estraneo seduto di fronte a lei e che la guardava con una tale intensità da farle paura la faccenda sentire al sicuro e sì in un certo qual modo sapeva che poteva fidarsi. Ma se le sue sensazioni l'ingannavano? D'altronde lei cosa voleva ? Era come diceva lui ? Un'ossessione ? Per anni, gli incubi l'avevano tormentata, per anni la sua mente le aveva mostrato cose passate, per anni le pagine di quel diario l'avevano tenuta sveglia. Grainne di Carmag era davvero ciò che sembrava ? Lei sua amonima poteva essere l'unica a darle un riscatto.
< Grainne guardami !>.
Alzò di scatto lo sguardo rendendosi conto di essersi persa nei suoi pensieri, e lo guardò dritto negli occhi e si specchi in quei frammenti azzurri, preziosi e gelidi.
< tu non mi conosci , ma non voglio farti alcun male. Voglio aiutarti con quel diario. >;
< per quale motivo sei così interessato ?>;
< sono semplicemente un ricercatore. Voglio dare un volto a quella donna. Una storia se possibile. Ci sono più indizi di quello che pensi. Veleda ti ha cacciato per un motivo. Tua nonna ti voleva bene Grainne. Ma ci sono forze oscure che teramano.>.
Le corrugò la fronte esasperata.
< non credo a queste stupidaggini.>;
< no? Eppure da Ivonne non eri a tuo agio. >;
< questo cosa c'entra? >;
< tu puoi anche non credere a queste stupidaggini come le chiami tu. Ma io conoscevo le capacità di Veleda e anche di quella vecchia strega della Murray. >.
Grainne non voleva ascoltare, era stufa di quelle sciocchezze , ma lui la fermò prendendola per il polso. Quel semplice contatto oscurò la sua mente e la visione penetrò prepotente.
Una musica tutt'intorno a lei, voci e risate; la sua mano intrecciata a quella di un'uomo : mani grandi e ruvide . Lei si beava di quel tocco, ma un peso sul petto oscurò quella sensazione, era tutto sbagliato. Lei stava sbagliando e le prese il panico.
Ritornò al presente scostando immediatamente la mano, se la massaggiò come se quel tocco le avesse bruciato la pelle . Lui le si mise di fronte impedendole di muoversi, appoggiando le mani ai lati del tavolo. Si dovette inclinare per guardarlo, cercando di controllare i battiti del suo cuore, in quel momento più che mai con i capelli biondi e lunghi che gli sfioravano le spalle e l'espressione dura e assorta le parve un leone.
< tua nonna voleva proteggerti.>;
< da cosa ? >;
< da coloro che potevano farti del male.>.
Lei scosse la testa.
< mia nonna semplicemente mi ignorava. Mi trattava come una reclusa, mai mi ha abbracciata con tenerezza o mi ha pettinato i capelli. Un gesto tanto semplice. Buttò via questo diario gettandolo nel fuoco. >;
< non eri pronta. Sei qui da qualche giorno, eppure ti sei concentrata solo su questo diario. Gli indizi sono sparsi ovunque basta guardarti intorno. >.
Lei non capiva. Lui si scostò facendo un passo indietro e le voltò le spalle.
< vieni con me. Ti mostro una cosa .>.
Le fece segno di seguirlo, e così la mise di fronte a una scelta: crogiolarsi nel nulla o seguire quell'uomo e  vedere dove l'avrebbe portata. E per quella volta seguì l'istinto.
Uscirono dalla biblioteca e  lui a condusse in chiesa, proseguirono lentamente lungo la navata silenziosa e buia, raggiunsero l'ingresso della cripta, proprio sopra l'arco lui le indicò uno stemma sbiadito dal tempo.
< un leone rampante e sul capo una rosa. Ti dice niente ?>.
Lei scosse la testa.
< lo stemma di Finn Mccumal . Il leone oro rampante su sfondo nero . >;
< Finn veniva dall'Irlanda.>;
< si. Ma leggenda vuole che egli sposò una nobile scozzese. Si sono sposati qui e lui ha donato questa cripta.>.
L'arco era talmente basso che a Grainne bastò mettersi in punta di piedi pe toccarlo e avvertì una scossa sulle punta delle dita.
< Finn figlio di Cumal eroe delle Fiann  guidò i suoi uomini e la Scozia contro gli uomini di Lochlann , egli discendeva da Art. Da qui nasce la leggenda che vede Finn come un Dio, un Re predestinato che unì Irlanda e Scozia. >.
Quante volte Grainne aveva letto delle sue avventura, le ricordava a memoria anche se aveva voluto dimenticare.
< vieni ti mostro un'altra cosa .>.
Scesero i ripidi gradini fino in fondo alla cripta, lei si rese conto che mai aveva esplorato quel luogo.
Su una delle colonne un'altro stemma .
< la volpe e le due rose. Era lo stemma di Carmag la volpe di Scozia.>;
< come fai ad esserne certo ?>.
Si rese conto che stava per sorgere un sorriso che l'uomo represse rapidamente.
< il clan Carmag è un ramo del clan campbell. Un ramo molto piccolo donato prima dell'anno mille probabilmente come ricompensa. Pensa a quante volte sei venuta qui, gli indizi sono sotto il nostro naso...>.
< io non sono mai venuta qui.>.
Lui la osservò curioso.
< il prete....aveva un certo odio per me....>;
< molto tempo fa conoscevo un prete molto buono, vedeva ciò che altri non vedevano. Non era perseguitato dalla perfezione di Dio o delle letture. Non era spaventato da ciò che non poteva spiegare. Tutte le creature erano opera del signore e belle a loro modo. >;
< un prete fuori dagli schemi.>.
Lui la guardò con intensità come se i suoi occhi potessero inghiottirla.
< mi fece un favore molto tempo fa. >.
Sembrava essersi perso da qualche parte, in un passato lontano.
< ci tenevi a lui ?>;
< si. Mi dette la speranza quando non credevo di averla. Mi fece veder eil mondo in un'altro modo e cogliere il bello in ogni situazione ache la più disperata e sperare. >.
Non aggiunse altro e riprese le scale lasciandola sola in quella cripta buia con la sola luce delle candele dei fedeli a risciarare quei freddi muri.
Lo seguì e lo ritrovò appoggiato a una colonna ad osservare il rosone della chiesa, non c'era abbastanza luce perché potesse distinguere l'espressione di quell'uomo, ma percepiva un'inspiegabile malinconia.
< sono pronta ad ascoltarvi...>.
Lui si voltò verso di lei, si avvicinò prendendolo le mani tra le sue e lei cercò di ritirarle quel contatto le briciava la pelle, ma lui non la lasciò andare.
La stretta non era tale da farle male ma affermava il suo potere, intuì che amasse esercitare il controllo, eppure c'era qualcosa di sfuggente in lui, qualcosa di latente e mutevole.
< voglio solo sapere perché ti interessa aiutarmi ? Sei uno storico, e poi? >.
< c'è una cosa che devi sapere ? Io onoro sempre le promesse>.
La sua voce roca acuì l'intensità di quelle parole.
< molto tempo fa no sono riuscito a mantenere la promessa che avevo fatto. Ho giurato che non sarebbe mai più capitato. Tua nonna mi ha dato la possibilità di redimermi dagli errori del passato, della cecità che mi affliggeva. Non permetterò più a nessuno di intralciarmi. >.
Grainne arretrò spaventata dal suo tono di voce, ma lui colmò ancora una volta la distanza tra loro, finché lei non sentì il freddo del muro di pietra contro la schiena.
< ritorniamo in biblioteca, cos' potrai spiegarmi cosa hai scoperto.>.
Quel tono non permetteva repliche e senza proferire altro lui si avviò nuovamente verso la biblioteca.
< tu sai come mi chiamo , ma io non sò come ti chiami tu .>.
Lui si voltò leggermente senza fermarsi.
< Cameron. Al tuo servizio.>.

Grainne raccontò a Cameron tutto ciò che aveva scoperto sulla Grainne del passato e fu proprio lui a suggerirle di fare una visita all'ufficio testamenti, se lei era morta i suoi pochi averi poteva averli ereditati qualcuno.
Un'ora dopo stava a braccia conserte davanti al maestoso edificio in stile Tudor del tribunale di Drumnadrochit e si chiedeva per l'ennesima volta perchè era lì.
Il freddo pungente le causa brividi convulsi, i negozi e i bar erano pieni di gente che cercavano un pò di tregua da quel freddo; lei era infagottata nel suo cappotto e nella pesante sciarpa di lana, mentre Cameron sembrava del tutto immune al freddo.
I due oltrepassarono le grate di ferro del portone, l'atrio sembrava buio e freddo e Grainne si fermò per far abituare gli occhi a quell'oscurità.
La scrivania della sorveglianza era vuota così proseguirono superando una seconda coppia di porte e svoltarono in un lungo corridoio, seguendo la freccia che indicava UFFICIO TESTAMENTI E OMOLOGAZIONI.
Si trovò ad osservare quell'uomo che camminava davanti a lei, e notò quanto si sentisse strana in sua presenza, o meglio dire diversa.
Non aveva avuto mai un bel rapporto con l'altro sesso, spesso trovava i ragazzi che la contornavano goffi, indifferenti e spesso superficiali.
Finchè aveva vissuto in quella parte di Scozia le era stato impossibile frequentare qualcuno, i suoi coetanei la evitavano, i loro genitori gli proibivano spesso anche sono di rivolgerle la parola: troppo strana, troppo bella, capelli troppi rossi, troppo turbolenta e scostante e poi le sue origini del tutto incerte. Come se all'epoca non avere genitori fosse una sua colpa e per di più non frequentava il catechismo quindi da evitare ulteriormente.
Quando si era trasferita a Londra aveva provato a uscire con qualche uomo ma sempre con poco entusiasmo e per lo più spinta da Caroline.
Erano gentili per lo più, le offrivano da bere, cercavano di attirare la sua attenzione con battute patetiche; spesso Caroline le diceva che era lei a metterli in soggezione.
Eppure con Cameron era del tutto diverso, lui non era intimidito, piuttosto lo era lei di lui.

Una grossa scrivania dominava l'ufficio testamenti, suonarono la campanella con scarso risultato Finchè una voce secca sibilì alle loro spalle.
< si ?>
Si voltarono all'unisono e alle loro spalle stava una donna, sulla sessantina con spessi occhiali dalla montatura nera, i capelli legati in uno strettissimo chignon , gonna a metà ginocchio di pesante lana gigia e scarpe dal tacco quadrato al quanto rigorose. Teneva le braccia conserte e le labbra tirate in una linea dura e contrariata.
< Buongiorno>.
Disse Grainne.
< volevamo consultare l'archivio testamenti>;
< avete un'appuntamento ?>.
Sbottò la donna lanciando uno sguardo di disapprovazione ad entrambi.
< no. Non lo abbiamo.>.
Disse Cameron con fermezza.
< ci serve solo qualche minuto. Le siamo grati se vorrà fare un'eccezione per noi. Cerchiamo solo un testamento datato 1155-1156.>;
< sono omologati per nome.>.
Senza aggiungere altro, sparì dietro una porticina con l'insegna riservato al personale.
< vieni dovrebbe essere da questa parte>.
Si ritrovarono davanti a una moltitudine di scaffali imploverati .
< allora in base a quello che hai scoperto lei fu scomunicata dalla chiesa. Una scomunica era cosa grave, e certamente fu condannata per stregoneria, e bruciata sul rogo. >;
< se fosse vero....avremmo davanti il primo caso di morte sul rogo ancora prima dei tumulti del 1660>.
Lui annuì pensieroso.
< si. Questo è vero. I primi focolai avvennero sotto il regno di Elisabetta prima. Ma non si condanna una strega sulla base di niente. >;
< per di più il Malles Maleficarum fu pubblicato postumo nel 1487 e per di più da due frati tedeschi>,
< anche stupiosa ? >.
Lui le sorrise appena.
< ho studiato. Ho completato i miei studi e corsi serali. Non sono stupida.>;
< non ho detto che sei stupida. Comunque tornando a noi, era pratica comune che tutti gli averi della condannata a morte fossero dati come eredità ai parenti più prossimi.>;
< come faciammo a sapere chi erano ? Leggenda vuole che lei si fosse sposata con Finn ma è fuggita con Diarmaind. Il matrimonio non poteva essere validato. Quindi la sua famiglia era la destinataria dei sui averi. >.
Lui si toccò il mento pensieroso.
< forse avremmo dovuto cercare un documento che validasse il matrimonio,>;
< non esiste.>;
< come fai ad esserne certo.?>;
< perchè ho già cercato.>.
E anche quella volta il tono non ammetteva repliche.
Si misero a cercare nel più rigoroso silenzio  i documenti tra la moltitudine di pratiche, ognuno rappresentava una vita intera e individui morti da secoli, dinamiche famigliari dimenticate.
Così mentre cercavano un piccolo documento fece capolino in mezzo alla polvere.
Carmag Grainne
< eccola.>.
Grainne fremette con l'ansia a mille ma quando aprirono la pratica giaceva un'unico foglio.

Lady Grainne di Carmag.
Oggetti requisiti durante l'ispezione:
Biancheria e abiti
Specchio
Bottiglie
Vasi
Libro di riv
Altri libri
Erbe di vario di genere

Grainne fissò il documento è appoggiò i polpastrelli su quel foglio fragile e ingiallite, poche righe e una lista che identificavano i pochi averi di quella ragazza, la sua vita, la sua intera esistenza riassunta in una lista di oggetti.
< è triste. Di lei rimane una lista. >.
Così  mentre ancora appoggiava le dita su quel foglio la sua mente sembrò fare un tuffo nel passato e delle voci invasero la sua mente.

< dove si trova il libro ?>;
< perchè dovrei dirtelo ?>;
< perchè appartiene a me.>;
< no...apparteneva a mia madre.>;
< poco importa. Mi serve quel dannato libro. >;
< morirò piuttosto che dirtelo...non lo userai mai per i tuoi scopi....>.

< Grainne ? Tutto bene ?>.
Cameron la stava scuotendo, ma lei non gli diede retta , un pensiero si era sedimentato nella sua mente, e prima che potesse sfuggirgli prese il diario che portava con sè nella borsa.
Lo sfogliò convulsamente senza avere in mente cosa stesse cercando.
< che ti prende ..?>;
< niente....per un momento ho creduto....>.
Non sapeva nemmeno lei cosa aveva creduto eppure c'era qualcosa che le sfuggiva. Lasciò il diario sul tavolo , lo continuò ad osservare Finchè un colpo di vento arrivato chissà da dove girò una pagina e vide quello che cercava . Lo riprese  e lo mise contro luce.
< vedi quello che vedo io ? >.
Continuò a sfogliare Finchè anche Cameron non capì.
< non è solo un diario....le pagine sono state incollate con grande maestria, dovevano celare qualcosa.>;
< cosa secondo te ?>.
Grainne riflesse ancora una volta quella lista e finalmente capì.
< libro di riv....e se fosse libro di ricette..?>.
< ricette...?>.
< incantesimi.....>.
Si guardarono per la prima volta con intesa.

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