VIII
<<Momo sta male?>> fu la prima cosa che riuscì a dire Yukito quando Yamato e Ryunosuke bussarono alla sua porta per dirgli che il ragazzo moro era nel suo letto senza forze e con la febbre molto alta.
<<Sì.>> rispose l'umano dai capelli castani abbassando lo sguardo.
Il suo compagno gli prese delicatamente la mano destra nella sua e gli sorrise leggermente, erano tutti preoccupati, ma voleva rassicurarlo.
Il bianco corse subito giù per le scale per raggiungere l'ala destra del palazzo.
Momo ormai era lì da un mese e mezzo, eppure quel ragazzo non si era ancora preso nulla.
Il vampiro era preoccupato, troppo per i suoi standard.
Arrivò di fretta e furia nella stanza del ragazzo e aprí la porta senza neanche bussare.
Mitsuki, che era seduto sul bordo del letto vicino a Momo, si girò di scatto a guardarlo, non si aspettava di certo che il suo signore si sarebbe fiondato nella camera in quel modo.
Nagi, che era seduto su una sedia, osservò Yukito sorpreso.
I due si erano dati il cambio con Iori e Riku per vegliare il ragazzo, era ormai da secoli che nessuno si prendeva l'influenza in quel posto.
L'unica malattia che era sempre stata presente lì era quella di Riku, ma perché il ragazzo ce l'aveva già prima di conoscere il suo compagno.
<<Come sta?>> domandò il bianco.
Si avvicinò al letto e il vampiro dai capelli arancioni si alzò delicatamente, non voleva disturbare Momo.
<<Ha la febbre alta…>> disse il biondo sospirando.
<<Non ha mangiato nulla, dice che gli fa male la gola.>> sussurrò Mitsuki abbassando lo sguardo.
<<Tesoro, sai che non è colpa tua.>> affermò Nagi guardando il suo compagno.
<<Sono io il suo responsabile, da quando si trova qui, ma si è ammalato. Non ho svolto il mio dovere al meglio.>> disse l'arancione.
L'umano sospirò e abbracciò il suo partner.
<<Non è colpa tua. Avrei dovuto renderlo immortale, invece non riesco veramente a proteggere nessuno.>> si intromise Yukito.
<<Ma signore noi possiamo rendere immortali soltanto le persone che amiamo.>> ribatté flebilmente Mitsuki.
Il bianco lo guardò seriamente e lui sembrò capire.
<<Yuki…>> sussurrò la voce di Momo.
Il vampiro, sentendosi chiamare, si voltò a guardare il moro.
L'umano aveva aperto gli occhi, sentendo la voce dell'altro, ed era felice di vedere Yukito lì, nella sua stanza, con un'espressione preoccupata dipinta in viso.
Il vampiro dai capelli arancioni guardò Nagi.
<<Lasciamoli soli.>> disse a bassa voce il biondo, prima di uscire dalla stanza, mano nella mano con Mitsuki.
<<Come ti senti?>> chiese il bianco avvicinandosi ancora di più e prendendo una mano del moro nella sua.
<<Non tanto bene.>> rispose Momo sorridendo debolmente.
<<Mi dispiace.>> sussurrò il vampiro.
<<E di cosa? Mica è colpa tua.>> disse l'umano.
<<Non riesco a proteggere le persone che amo.>> affermò Yukito.
Momo, sentendo quelle parole, si sentì arrossire.
Fece per dirgli qualcosa, ma venne bloccato da un attacco di tosse improvviso.
Yuki lo guardò ancora più preoccupato e lo chiamò più volte.
Il moro, però, aveva probabilmente perso i sensi, si sentiva la testa troppo pesante per riuscire a tenere ancora gli occhi aperti.
Il bianco spalancò gli occhi.
Era terrorizzato, non voleva perdere un'altra persona.
Voleva prima renderlo il suo compagno di vita, non poteva morire per un'influenza.
Lo prese delicatamente in braccio, dopo averlo avvolto nella coperta, e uscí dalla stanza.
Scese le scale, facendo attenzione a non farlo cadere, e si avviò verso il salone, dove gli altri aspettavano impazienti di avere delle notizie.
<<Signore?>> disse Tōma, sorpreso di vederli lì.
<<Preparatemi dei vestiti decenti per uscire di qui, per favore.>> affermò solamente Yukito, il volto contratto in una smorfia seria e preoccupata.
Minami e Haruka annuirono e corsero nella camera del bianco prendendo i primi abiti che potessero andare bene per l'esterno.
<<Cosa volete fare?>> domandò Tenn.
<<Devo portare Momo al pronto soccorso. È notte, quindi posso uscire tranquillamente.>> spiegò Yuki.
<<Ma non sarebbe meglio se lo portasse qualche altro umano?>> chiese Gaku.
<<È mio dovere proteggere questo ragazzo, non posso affidarlo a nessun altro.>> affermò Yukito.
Tutti abbassarono lo sguardo, sapevano quanto il padrone di quel castello fosse determinato a non lasciar morire più nessuno.
Minami e Haruka arrivarono con un paio di pantaloni e una maglietta.
Di solito il bianco si vestiva con abiti del 1800, quindi era stato difficile trovare dei vestiti che andassero bene per l'esterno.
Il signore del palazzo poggiò Momo sul divano e si cambiò senza pensare che gli altri lo stavano osservando in silenzio.
Successivamente, riprese il ragazzo in braccio e si avviò verso il portone principale.
<<Tornerò prima dell'alba, spero. Voi rimanete qui. E non preoccupatevi, starà bene.>> affermò prima di uscire.
<<Sei tu quello più preoccupato di tutti.>> si lasciò sfuggire Yamato mentre Mitsuki sorrideva, sapeva che il ragazzo di cui era responsabile era in buone mani.
Yukito corse come un disperato per il bosco che circondava il castello.
Stringeva il moro a sé, come se avesse paura di lasciarlo andare.
"Tieni duro, Momo. Ti darò delle medicine il prima possibile." pensò il vampiro.
Dopo un po', si ritrovò in città.
Si guardò intorno, per fortuna non c'era molta gente.
Trovò quasi subito il pronto soccorso e, una volta raccontata ad un'infermiera la situazione dell'umano, tirò un sospiro di sollievo, finalmente Momo avrebbe ricevuto delle cure.
-
Momo aprì gli occhi guardandosi intorno.
Si trovava nella stanza riservata a lui nel palazzo di Yukito.
Si mise seduto sul letto, accorgendosi di non avere più la gola infiammata come prima.
Sentiva anche la temperatura più bassa e non aveva più gli occhi pesanti.
<<Finalmente ti sei svegliato, mi hai fatto prendere un colpo.>> disse Mitsuki.
Solo in quel momento Momo si accorse che tutti, tranne Yuki, erano presenti nella sua stanza.
Lo stavano osservando in silenzio e sembravano molto preoccupati.
Quella situazione gli fece venire in mente quando aveva aperto gli occhi dopo essersi preso il portone in testa.
A quel pensiero, sorrise un po'.
<<Ti senti meglio?>> chiese Riku, aveva la testa poggiata sulla spalla di Iori che era seduto vicino a lui.
<<Sì. Ma cos'è successo? Mi ricordo solo di Yuki-san e…>> si fermò di colpo.
"L'ho chiamato Yuki." pensò arrossendo e coprendosi il volto con le mani per l'imbarazzo.
<<Hai perso conoscenza e il signore ti ha portato al pronto soccorso. Ti hanno fatto una flebo e poi ti ha riportato qui.>> spiegò Sogo, che era seduto per terra con Tamaki al suo fianco.
Momo si lasciò scappare un "oh" sorpreso.
Non avrebbe mai pensato che Yukito l'avrebbe portato fuori dal palazzo.
<<Non voleva che ti accadesse qualcosa di brutto. Non può permettersi di perderti.>> disse Gaku, per un attimo i suoi occhi si posarono sulla figura di Tenn.
<<Perché?>> domandò Momo.
<Sei importante per lui. Abbiamo fatto bene a farti rimanere qui.>> affermò Yamato, Ryunosuke lo guardò sospirando.
Sì, il piano di trattenere Momo nel palazzo per farlo avvicinare a Yukito e farlo diventare il suo compagno l'aveva ideato il verde e lui non era riuscito a dirgli niente in contrario.
<<Dovresti andare da lui.>> disse Haruka.
Minami guardò il suo compagno, di solito si comportava come un bambino, era appiccicoso e lunatico, ma sapeva anche essere gentile, ogni tanto.
<<E stai pronto a dire addio alla tua verginità.>> aggiunse Torao.
Tōma lo fulminò con lo sguardo, era un vero idiota.
Momo arrossì ma annuì.
Doveva andare da Yuki, dal suo Yuki.
Doveva parlargli e ringraziarlo.
Doveva fargli sapere che, anche se si conoscevano da neanche due mesi, si era innamorato di lui.
Si alzò dal letto e mormorò un "grazie" ai suoi amici, prima di uscire dalla sua camera.
In fretta, raggiunse quella del vampiro nell'ala sinistra.
Bussò alla porta.
<<Avanti.>> disse la voce di Yuki dall'altra parte.
Lui annuì e, cercando di farsi coraggio, entrò nella stanza.
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