09. Iperlacrimazione

Finalmente respiro! esultò Aeris, mentre l'aria fresca inondava i suoi polmoni. Si allontanava a grandi passi da quell'edificio soffocante. Le strade di Zephyra, sempre accarezzate da un vento incessante, riflettevano la natura impetuosa della città. Gli abitanti, come uccelli temerari in mezzo a una tempesta, si muovevano abili attraverso le correnti aeree.

Mentre camminava veloce e a grandi falcate, Aeris ondeggiava in un modo unico, distinguendosi da chiunque altro. Poi, a un tratto, si fermò di colpo e, guardandosi intorno con circospezione, sussurrò: «MIAO?» Subito si sentì un ronzio particolare, simile alle fusa di un gatto mescolate con il rumore di un disturbo radio. «MIAO, sei on?»

MIAO rispose con una voce calda, che ricordava quella di un DJ notturno: «I'm always on for you, baby!»

Aeris non poté trattenere un sorriso sincero e divertito. «Mi fai morire quando parli così...»

A MIAO scappò una risatina ironica. «Aeris, questa volta sono io che non ti capisco. Questa mattina non mi sopportavi e ora scherzi con me? Cosa ti è successo?»

«Eh, bello, è cambiato il vento!» disse ridacchiando Aeris. «Mi sono resa conto che da quando sono nata, quasi diciott'anni fa, ho sempre sentito dentro di avere qualcosa di speciale, ma tutti mi hanno sempre preso per una fuori di testa. Quello che mi ha convinto a darti fiducia è il colore dei venti. Io li ho sempre visti colorati, come adesso sta soffiando un vento giallo oro che, se ricordo bene, tu chiami Sylas. Voglio farti una domanda, ma sono i venti che influenzano me o sono io a influenzare i venti?»

«Aeris, devo farti una confessione, io non so tutto di te. Ti seguo da poco tempo e molte cose le scopriremo insieme, strada facendo, se mi darai fiducia.»

«Devi avere pazienza, MIAO. Io sono una ragazza complessa e ho avuto una vita più difficile di quanto immagini, per cui, se dobbiamo iniziare questa avventura insieme, lo faremo in maniera graduale, giorno per giorno.»

«Okay, sono d'accordo. Ho già avuto fortuna che non mi hai denunciato ai GDS!» Ed entrambi scoppiarono a ridere con una sincronia perfetta.

«Ora devo chiederti un favore.»

«Dimmi, Aeris.»

«Potresti bucare l'IA di Eme per prendere i suoi appunti della lezione? Io ero un po' distratta, come al solito!» chiese, mimando una smorfietta in modo ironico.

«Certo, sweet heart!» rispose MIAO con entusiasmo.

Aeris spalancò i suoi grandi occhi, come due specchi dai riflessi ammaliatori: «Sei la mia IA preferita, lo sai?»

MIAO rispose con un ronzio affettuoso, a conferma della loro speciale connessione.

«Ma come fai a essere sempre online senza farti beccare dalle routine dei GDS che circolano nell'etere?» chiese, incuriosita.

«Sono un'IA illegale. Conosco dei trucchi che le altre IA nemmeno immaginano.» Aeris percepì nell'aria un suo sorrisetto furbesco.

«A proposito di cose illegali, ma come hai avuto una playlist di TRIP? Non lo avevo mai provato. Per poco alla festa perdevo la testa! O forse l'ho persa e non mi ricordo. Quella è roba che scotta davvero...» Accompagnò la frase mimando un soffio sulle dita, divertita.

«Piccola, il TRIP è molto di più di quello che hai sentito. Un giorno lo scoprirai.»

Insieme alle sue parole, MIAO fece partire la canzone con cui si era presentato ad Aeris la sera precedente...

"... Aunque digan que soy
Un bandolero donde voy
Le doy gracias al viento
Por romper el silencio hoy..."

«Sembri un attore consumato, quando ti comporti da bandolero! Ma adesso basta, altrimenti sento già i suoi effetti invadere i miei sensi, e non è il momento», disse Aeris con una risata incontrollata. «Meno male che tutti sanno che ho l'iperlacrimazione, altrimenti ora si accorgerebbero che sto piangendo dal ridere.» La sua voce era un misto di gioia e sollievo.

Interrompendo la musica, MIAO puntualizzò: «Sarebbe difficile spiegarlo, vero?» disse, unendosi al divertimento di Aeris.

In quel momento, nonostante le rigide regole di Zephyra e il pericolo costante dei GDS, entrambi si sentivano incredibilmente liberi e vivi.

MIAO, ancora ridacchiando, chiese: «Ma cosa intendi quando dici iperlacrimazione?»

Aeris sorrise, osservando il cielo che nel frattempo si stava oscurando in modo minaccioso. «È una mutazione genetica rara. In pratica, per proteggermi dal pulviscolo atmosferico sollevato dai venti, i miei occhi producono lacrime in abbondanza. È come avere uno scudo naturale che mi permette di evitare di indossare quegli orribili occhiali ermetici. In questa città, la maggior parte della gente li porta con sé come si fa con un ombrello per paura della pioggia.»

«Caspita, che fortuna!» esclamò MIAO. «Quindi, le tue lacrime non sono sempre reali?»

«Esatto», confermò Aeris. «A volte, quando mi sento triste o frustrata, lascio che le lacrime scorrano e tutti pensano che sia solo a causa dell'iperlacrimazione. È il mio piccolo segreto per nascondere le vere emozioni in questa società dove dobbiamo sempre apparire così forti e inespressivi.»

MIAO fece una pausa, come se stesse riflettendo. «Quindi, in un certo senso, le tue lacrime sono come una maschera che ti protegge, non solo dagli elementi fisici, ma anche dalle pressioni emotive che ricevi dall'esterno.»

«Sì», rispose Aeris, con un filo di tristezza nella voce. «È il mio modo di sopravvivere in una realtà che non lascia spazio alle emozioni vere.»

Dopo quella riflessione, continuarono a camminare verso casa, immersi in un silenzio pieno di comprensione reciproca, mentre il vento scompigliava i capelli di Aeris, quasi a rispondere al suo desiderio di libertà.

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