07. DEF

Il lungo corridoio che portava alle numerose aule dell'istituto brulicava di studenti affannati, presi da mille preoccupazioni o in preda all'eccitazione per l'ultimo gossip.

Aeris arrivò in tempo, avanzando nel corridoio con passo deciso e un po' preoccupato, nella speranza di superare indenne il solito posto di blocco improvvisato dalle DEF: Delezia, Edalia e Fril.

Tutte e tre in posa, quelle vipere, pensò Aeris osservandole.

Erano in bella mostra, vestite di nero e, due di loro, con il ventre scoperto. Al centro dell'addome, come segno di devozione per i Guardiani, sfoggiavano un tatuaggio a forma di G, simile a una spirale che originava dal loro ombelico. A Zephyra, tutte le ragazze usavano esporlo come se fosse la corolla di un fiore, desiderose di attirare lo sguardo impollinatore di qualche bel ragazzo.

«Dove vai di corsa, Aeris? Certo, se perdi tempo a flirtare con Lexis al NOIA Café, per forza arrivi sempre in ritardo!» sentenziò sarcastica Delezia, con i suoi capelli rosso semaforo, fissando Aeris con lo sguardo cinico di chi si appresta a sezionare un povero insetto.

Edalia, con uno sguardo pieno di invidia, demandò alla sua IA, sempre aggiornata sui fatti, il compito di calcare la mano con un commento provocatorio condiviso in rete con Delezia e Fril, all'insaputa di Aeris.

«Ragazze, tutti hanno visto Aeris parlare con Lexis stamattina. A un certo punto, gli ha dato un'occhiata come se fosse un bocconcino delizioso.»

Delezia rispose con un messaggio arrogante e perentorio. «Lexis è roba mia, è solo questione di tempo!»

Fril, a differenza da Edalia, parlò a viso aperto: «Lexis è proprio un bel pezzo di ragazzo, non capisco cosa ci trovi in te!» disse, con una vena di sottile gelosia.

Aeris iniziò a far ruotare nervosa l'anello che portava da anni all'anulare della mano sinistra.

Fril notò quel comportamento e le chiese: «Chi ti ha regalato quell'anello che porti al dito?»

Delezia aggiunse: «È orribile! Tutto rovinato, veramente di cattivo gusto.»

Aeris ignorò le offese nei confronti del suo anello e, con un gesto di stizza, rispose: «Tranquille, io e Lex siamo solo amici. Potete dormire serene. E poi, non sono ZACCHI vostri!» Aeris si rese conto che era di nuovo successo: quando si arrabbiava, le uscivano quelle strane parole.

Le DEF scoppiarono in una risata subito soffocata per lasciare posto al colpo finale. «Se vuoi avere speranze con lui, impara almeno a parlare!» E questa volta risero all'unisono, con cattiveria ed esaltazione, come iene intorno alla preda.

«Al Silent Party ti ho visto ballare molto vicino a un ragazzo niente male. Aveva dei bellissimi riccioli neri a forma di vortice e un fondoschiena da urlo! Era di spalle, non sono riuscita a vedere il suo volto. Chi era?» Fril chiese, sottolineando la domanda con un sorriso ammiccante.

«Non lo so», rispose Aeris. «Anche io non l'ho visto in viso e poi ho ricordi confusi di quella serata...»

«Avrai bevuto troppa ciuffola!» ribatté Fril, senza malizia e con tono scherzoso, pensando alla bevanda chiara con la caratteristica spuma a forma di ciuffo.

«Lo sai che non ce n'era alla festa. E poi i GDS non approvano gli alcolici, specie se consumati da studenti», disse Aeris, accogliendo con piacere l'insolita cordialità dimostrata da Fril , in netto contrasto con le altre.

Fril aveva capelli corvini, fluenti e lucidi, che le incorniciavano il viso. Il suo sguardo sembrava spesso perdersi lontano, mentre le sue iridi verdi riflettevano una realtà troppo complessa da affrontare con le sue sole forze.

Sebbene si lasciasse trascinare dalle azioni del gruppo, nel profondo del suo cuore, lottava per non conformarsi e cercava di conservare un senso di bontà e giustizia. Era la meno incline alla crudeltà, agendo più per paura di essere emarginata che per vera convinzione.

Aeris sentiva una strana affinità con lei e faticava ad accettare come lei potesse frequentare due ragazze odiose come Edalia e Delezia.

La IA Scolastica iniziò il conto alla rovescia per l'inizio delle lezioni e tutti gli studenti si dileguarono in fretta, ognuno nella classe assegnata.

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