Mereth e la vanità
Mereth è il mio nome e vago tra le vie d'Europa senza sosta. Io non so chi sia realmente, so solo che quando mi sono svegliato ho trovato inciso sul mio braccio sinistro: Mereth, dio della vanità. Il mio compito è partecipare alle messe funebri e attirare a me qualche giovane donzella sconsolata, farle dimenticare il passato. Il marito, il padre o il figlio morto, attraverso i miei occhi glaciali renderla innamorata di me in un solo istante.
Io bevo il loro sangue e loro diventano le mie concubine e così giro l'Europa: Parigi, Londra, Praga, Roma, tutte le capitali Europee perché posso vivere solo attraverso di esse, loro sono il simbolo della mia vanità. Io le adoro, ognuna ha una propria caratteristica, una propria virtù.
Io le amo tutte e tutte loro amano me.
Ma non ho idea che le mie adorate donne stanno organizzando una guerra contro di me, il loro padrone, il più bello del reame dei vampiri europei.
«Dobbiamo sbarazzarci di lui e tornare a d essere libere.» Dice Fanlon.
«Come possiamo colpirlo? Ế un vampiro e per di più un dio, non può avere punti deboli» Afferma Niobeth.
All'improvviso Karina, quella che abbiamo sempre creduto essere la più stupida delle concubine, si alza di scatto e indica tutta agitata gli occhi.
Restia un attimo in silenzio.
«Gli occhi sono il suo punto debole, quello che abbiamo creduto essere il suo scettro è i suo tallone d'Achille» Concluse Fanlon tutta concitata.
«Solo con il sale si possono bruciare gli occhi di un vampiro.» Amaranth, la più saggia di tutte noi afferma.
«... al mio paese riempiamo le case di sale.»
Così le concubine si armano di sale e cercano di studiare un piano.
Ế una sera come tante quando ci raduniamo nel nostro harem per scambiarci dolci e piccanti effusioni.
«Dobbiamo intingere di sale una benda, diremo che servirà per uno dei nostri giochi e poi tu Fanlon gliela legherai talmente stretta da impedire che si possa liberare.»
Fanlon così ha fatto.
«Mio dio che cosa desidera questa sera? Io avrei una proposta»
Afferma Fanlon.
«E quale intrigante proposta sarebbe, Fanlon?» Domando mentre le sfiora una coscia.
Questa!
Fanlon mi lega un fazzoletto attorno agli occhi
Stringe.
Stringe.
Stringe.
E io inizio a sentire gli occhi dapprima bruciare poi infuocarsi, mi alzo di scatto dal divano e comincio a divincolarmi come un matto.
«Stupide meretrici! Perché mi avete fatto questo? Io che vi ho sempre amate e onorate!»
«Tu ci hai imprigionate, ci hai adescate, ci hai usate solo per la tua stupida vanità.» Afferma Niobeth
«Ora ti meriti secoli bui, dio Mereth, senza vista non potrai ammirare la tua beltà e non farai del male a nessuna donna in lutto!» Dice Amaranth la saggia.
E questa è la fine di un dio vampiro che credeva di essere il più attraente tra i tanti.
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top