Memento mei

Memento mei, quia ventus est vita mea
Nec aspiciat me visus hominis
De profundis clamavi ad te domine
Exaudi vocem meam
Dark Sanctuary – memento mei

Silenzio, solo udibile silenzio
Signore perdona, le mie grida sono vento.
I miei sospiri ghiaccio che si fonde col fuoco.
Io sono, mio Signore, il dio delle tenebre e il cuore mi duole ferito dal pugnale d'argento.
Osservalo, mio Signore, quanto è marcio e purulento.
Io vivo per vivere, l'eternità mi appartiene.
Io mi innalzo a te e vado oltre i cieli stellati  e i confini ultraterreni.
Ma cos'è la mia vita se non uno continuo lamento?
Briciole.  Io mi nutro di briciole di un  passato che è stato, di un presente che è e che mai posso dimenticare, di un futuro che dominerò e che m renderà ancora più triste e malinconico.
Aiutami, Oh Signore, a rendere le pene delle grazie, aiutami a confessare a confessarmi su questo tappeto di rose, dove le spine sanguinano.
La mia via dei ricordi è lontana ormai, dimentico e il la mia storia è priva di carezze, di favole d'amore.
Oh Signore, guidami verso la morte che arriverà anche per me. Solo io posso trafiggere. Sono così stanco, sono così appassito.
Signore, osserva il mio sguardo e pensa a quando ero bambino mille anni fa, Signore donami la capacità di assorbire il tempo.
Oh Signore.
Mio unico Signore che poco ho pregato e che tanto ho maledetto.
Le voci sono lontane, le urla fin troppo vicine.
Signore, Oh mio amatissimo Signore mi inginocchio e ti chiedo nel più perdonabile dei perdoni:
«Rendimi polvere e io sarò vivo»

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