I PICCIONI CONQUISTERANNO IL MONDO (parte due)
Luke oggi è più felice del solito, cammina zampettando e fischietta sigle dei cartoni animati per tutto il tragitto da scuola a casa, e quando rientriamo nella villa, saluta zia Teresa con un bacio e l'abbraccia. Lei sorride e gli accarezza la testa spettinandogli i capelli. <<Bentornati, ragazzi>> ci saluta <<per cena stasera ordiniamo da asporto, che cosa preferite? Cinese, italiano o giapponese?>>
<<Se sapessi quali sono le differenze potrei risponderti, ma mi accontento che sia cibo commestibile>> le rispondo mentre slaccio il nodo del fiocco e faccio cadere il suo nastro sul divano del salone. <<Luke, vieni qua, ti slaccio la cravatta.>>
Luke sorride entusiasta mentre mi trasformo in una professionista di cravatte. Non so perché gli piacciano così tanto, è una specie di ossessione. Ognuno ne ha una, immagino. <<Sasha, oggi mi hanno invitato.>>
<<Eh?>>
<<Mi hanno invitato>> ripete, mentre la cravatta scivola dal colletto della sua camicia, la stringo in mano con forza, spaventata <<alla partita di domani, quella di football. Mi hanno invitato insieme a te, Sasha. Non sei felice?>>
Una partita di football, non c'è bisogno di esser geni per capire da chi sia partita questa idea. Un giorno uccidero quei dannati gemelli, li strangolerò con le mie stesse mani. Luke è così entusiasta che saltella sul posto. <<La partita contro i West Lions!>> esclama ancora, guardandomi come se fossi una deficiente. <<E' la partita più importante del campionato, le due squadre si affrontano...>>
<<Luke, so cos'è una partita>> lo blocco, posando una mano sulla sua spalla. Dalla porta della cucina si affaccia lo sguardo sgomento di Sarah, che evidentemente deve aver origliato la nostra conversazione. <<Ma noi non siamo patiti di football!>>
<<Ma non siamo mai andati a una partita, Sasha!>> si lamenta mio fratello. <<Potrebbe esser divertente! Aaron ha detto che conoscendoti avresti apprezzato guardare dei tizi che si prendono a testate e si fanno del male!>>
Maledetto Stoccafisso. <<Il mio desiderio di spargimenti di sangue non arriva fino a questo punto>> ribatto, schiarendomi la gola. <<Luke, non mi sembra il caso di...>>
<<Andiamoooooo!>> strilla a voce acuta, trapanandomi le orecchie. <<Ti prego, ti prego, ti prego Sasha! Pulirò la stanza per un mese! Mangerò anche i broccoli! Andrò a... andrò a suonare per i ciechi!>>
Suonare per i ciechi? Misericordia. Quando finalmente avevo un giorno libero dal lavoro dove avrei potuto approfittarmene per crogiolarmi nel'autocompassione, ecco che arriva il King di turno a rovinare i miei perfetti piani comprando mio fratello con una stupida partita di football. E conosco Luke abbastanza bene da sapere che continuerà a lamentarsi fino a quando non avrà ottenuto ciò che desidera, e Dio solo sa quanta poca pazienza mi sia rimasta questo giorno. <<Okay, va bene, ma...>> alzo la mano prima che il suo sorriso gli spacchi la mascella <<dovrai finire tutti i compiti entro oggi, capito? Quindi corri in camera tua!>>
La vittoria si legge nel suo sguardo, fila su per le scale correndo come io correrei per l'ultima tazza di caffè al mondo. Zia Teresa sorride e mi dà una pacca consolatoria sulla spalla. <<Esco fuori per un incontro di lavoro, ci vediamo dopo.>>
Meraviglioso, quindi ora dovrò affrontare Sarah L'Anoressica da sola, e senza la possibilità di pestarla a sangue. Quando richiude la porta d'ingresso dietro a sé, un silenzio pesante dirama l'atmosfera già tutt'altro che entusiasmante. Sarah posa le spalle contro lo stipite della porta mentre io tiro su col naso in una maniera tutt'altro che elegante, il mio gesto le provoca una smorfia. <<La partita è alle sette di sera>> mi informa con voce monocorde <<ma dovrete trovarvi sugli spalti almeno mezz'ora prima se volete trovare posto. E' una delle partite più importanti del campionato, ci sarà tutta la scuola ad assistervi.>>
Di bene in meglio.
<<Anche io e Craige ci andiamo.>>
Superlativo.
<<E mi dispiace?>>
Come, prego? La guardo costernata, sul suo volto non c'è traccia di ironia o sarcasmo, i suoi occhi chiari mi fissano impassibili, le sue labbra sono tese in una linea sottile e le sopracciglia leggermente aggrottate. <<Che droga hai preso?>> mi ritrovo a chiederle. <<Perché la voglio anche io.>>
<<Smettila di fare la stronza, una volta tanto, e accetta le mie scuse.>>
<<E per cosa, esattamente, ti staresti scusando? Per insultare mio fratello ogni volta che parla? Per avergli rubato il telefono? Per trattarmi come se fossi immondizia? O per aver chiamato "puttana" mia madre, nonostante sei pienamente cosciente di che fine ha fatto.>> Non volevo che la rabbia trapelasse in questo modo nella mia voce, volevo essere impassibile, volevo essere fredda, distaccata, una persona per bene che sa come affrontare un dibattito.
<<Diciamo...>> incrocia le bracci al petto e distoglie lo sguardo per rivolgerlo alle unghie dei suoi piedi, come sempre colorate di quel rosa talmente acceso da provocarmi un brivido di freddo <<... per tutte le cose, ma soprattutto l'ultima.>>
<<Oh, wow, grazie. E cosa dovrei fare io, ora? Perdonarti? "Non fa niente, Sarah, non ci sono problemi". È questo che ti aspettavi dicessi?>> mi sbottono la camicia lentamente, sto cercando di veicolare la mia ira in questi gesti semplici che spero bastino per impedirmi di metterle le mani addosso.
<<No, non me lo aspettavo. Ma non ti preoccupare, continuo a considerarti una stronza, perché lo sei.>>
<<Wow, che gran belle scuse.>>
<<Che cosa ti aspetti, Sasha? Che io e Craige vi veniamo incontro a braccia aperte? Che vi accettiamo pur essendo dei totali sconosciuti? E la cosa più assurda, è che tutto quello che papà sta facendo per voi non lo ha mai fatto per me o mio fratello>> una punta di irritazione sfuma la sua voce di solito tranquilla, cogliendo la mia attenzione. <<Tutte le attenzioni che vi sta dando, soprattutto a te, io e Craige non le abbiamo mai ricevute nell'arco di tutta la nostra vita. Perciò sì, perdonami se non riesco a farmi stare simpatica la cugina sconosciuta che sembra disprezzare mio padre nonostante stia ricevendo da lui quello che io non ho mai ottenuto.>>
Inspiro dal naso lentamente e mi sfilo la camicia, che ricade insieme al fiocco sul divano. Rimango in canottiera di fronte a lei, una donna piena di cicatrici e muscoli e una ragazza magra e affascinante. Gli antipodi. <<Non sono stata io a chiederglielo>> preciso <<se ti può consolare, non sopporto come mi tratta tuo padre, esattamente come non lo sopporti tu.>>
Una risatina amara sfugge dalle sue labbra lucidate, scuote la testa e chiude gli occhi in un'espressione di sofferenza così sincera che per un attimo smorza l'irritazione che sono solita provare a ogni nostro incontro. <<Non riesco nemmeno a capire come hai fatto ad avvinarti in questo modo ai fratelli King, una stronza come te non li merita affatto.>>
<<E' quello che dico sempre a loro, ma non mi danno ascolto, perciò dovresti lamentartene con i soggetti in questione, non con la sottoscritta.>>
<<Allora lascia che ti dia un consiglio, cugina stronza>> mormora alla fine <<non fargli del male, non metterti contro di loro, ti ritroveresti l'intera scuola contro.>>
<<Rimango ancora stupefatta dal modo in cui li divinizzate>> è il mio commento <<non vi parlano nemmeno, vi odiano, non ve ne rendete conto?>>
<<Non odiano noi, odiano quelli che hanno fatto buttare Andrew Polish, ed è per questo che sua sorella, Pamela, ha il veto. Avresti dovuto vedere quello che hanno fatto a Scott Gerald quando hanno scoperto che aveva picchiato Andrew.>> Una luce minacciosa attraversa il suo sguardo, mentre io archivio l'informazione. <<E dopo che è morto... be', da allora si sono fatti avanti in maniera diversa. Hanno aiutato decine di studenti, li hanno affiancati per ridurre il bullismo di massa che li stava distruggendo proprio come aveva distrutto Andrew. È così che sono arrivati al potere, ed è per questo che ora quasi tutti gli alunni li rispettano e li amano. Io e Craige compresi.>>
Fischio fingendo ammirazione e mi gratto la schiena dolorante. <<Quindi? Mi stai dicendo che se faccio soffrire uno di loro tre la gente mi inseguirà con torce e forche? Non è certo un'esperienza nuova per me. E comunque, se ti fa stare tranquilla, non ho intenzione di far loro del male. Stanno trattando bene Luke, quindi hanno la mia benedizione.>>
Di nuovo, ride, e di nuovo io la guardo perplessa. <<Le ragazze della scuola ti faranno fuori, prima o poi.>>
<<Perché questa generalizzazione del sesso? Io sono una femminista convinta, e per questo considero uomini e donne allo stesso livello. Perciò non sia le ragazze che i ragazzi mi faranno fuori. Sempre che io non li ammazzi per prima.>> Mi scrocchio il collo, Sarah sghignazza ancora. <<Sarah, sembri sempre di più Ridarella, e il mio non è un complimento.>>
<<Se mi avessero detto che un giorno avrei provato pietà per un King, non ci avrei creduto. Immagino che ci volesse proprio una pazza come te per far sì che un simile miracolo accadesse.>> Ridacchia ancora e si copre la bocca con le unghie affilate. <<Dio, povero King, deve essere vero il detto che gira per la città.>>
<<Quale detto?>>
<<"Un King conquistato è un King fottuto".>>
Come vorrei poter saper leggere nella mente per poter capire l'interpretazione di un simile messaggio, ma non ho il tempo né la voglia per darmi alla telepatia, perciò torno all'argomento che più mi interessa. <<Parlando di Andrew Polish... lo conoscevi?>>
Lei si stringe nelle spalle e scuote la testa. <<Ero al primo anno, una matricola, stavo imparando ancora come muovermi in quella scuola e dovevo stare attenta a non attirare le attenzioni sbagliate, e stringere amicizia con Andrew Polish lo avrebbe sicuramente fatto.>>
Vorrei rimproverarla, darle della stronza, ma effettivamnete posso comprendere il suo istinto di autoconservazione, essere egoisti a volte è l'unico modo che si ha per sopravvivere a un modo dove non ci sono regole o limiti, ma solo crudeltà e vendette. <<Chi ce l'aveva con lui? Quelli dell'ultimo anno?>>
<<Un po' tutti, era difficile accettare che un semplice ragazzo di campagna come lui fosse il migliore della scuola>> ammette con un sospiro <<e quando si è scoperto che era il fidanzato di Sophia? Be', parecchi ragazzi se la sono presa per questo motivo.>>
<<Tipo Scott Gerald?>>
<<Lui, ma anche altri. Mi ricordo che Wouden Ballory lo faceva sempre cadere per terra ogni volta che lo incontrava, Elliot Probst lo ha rinchiuso in bagno per un'intera giornata.>>
Cristo, non mi sorprende che Pamela fosse convinta si fosse suicidato, un ragazzo fragile e troppo buono faticherebbe a sopravvivere a un mondo simile. La selezione naturale Darwiniana a volte fa davvero schifo. <<E quello che ha fatto la tua cosiddetta amica Pamela è stato il colpo di grazia>> prosegue imperterrita Sarah. <<A scuola non ne parla più nessuno, i King hanno fatto in modo tale che chiunque citasse l'argomento finisse per pentirsene, e io non sono da meno, perciò non aprirò bocca, ma al posto tuo non frequenterei quella tizia.>>
Immaginavo saremmo arrivate a questo punto spinoso durante la conversazione, ed è particolarmente inquientate il disgusto palese che Sarah prova nei confronti di Pamela, c'è una sottile ironia nell'espressione inorridita del suo volto, un'ipocrisia che vorrei notare, ma che non ho voglia di sottolineare in questo momento. Scrollo le spalle e metto fine a questa discussione dirigendomi verso la mia camera, al piano superiore. Sarah sospira e scuote la testa. <<Ehi, Sasha>> mi chiama, quando ho già iniziato a salire i gradini, la guardo perplessa. <<Non lo rifiutare, verresti mangiata viva da tutte le studentesse.>>
Se capissi a cosa si riferisce, risponderei con una battuta sarcastica, e la mia evidente mancanza di comprendonio la fa ridere un'altra volta. <<Fai davvero schifo quando si tratta di empatia.>>
Empatia? <<Non voglio farmi dare dell'apatica da una tizia che insulta un bambino down>> le faccio notare.
<<Pensala come ti pare, io ti ho avvertito.>>
Quando ritorna in cucina, è il mio turno di sospirare, arrivo in camera più confusa del solito, trovando Luke già seduto sulla scrivania a fare i suoi compiti. Mi avvicino e gli do un bacio sulla fronte. <<Bisogno di aiuto?>> domando.
<<No, Sasha, sto bene così. E poi tu non sei brava con i numeri.>> Sorrido e lui ricambia il mio bacio, scoccandomene uno sulla guancia. <<Ti voglio bene, Sasha, sei la mia sorella preferita.>>
Fatico a trattenere le risate, lo bacio di nuovo. E di nuovo ancora. Questi momenti così preziosi sono l'unica cosa che mi rimane della parte bella della mia vita. <<E tu sei il fratello migliore del mondo.>>
<<Anche se sono brutto?>>
<<Tu non sei brutto, Luke>> lo rincuoro.
<<Ma io ho gli occhi piccoli e la faccia grande.>>
<<Esatto, e sai cosa adoro più del tuo volto? Queste belle e grosse guance paffute che sembrano desiderare solo una carezza>> gliele stringo e lui ride ancora. Adoro la sua risata, la ascolterei per giorni interi e continuerebbe a non stancarmi. Oh, come lo adoro. Come vorrei poterlo custodire per sempre, assicurarmi che il mondo gli giri attorno, che l'universo lo ringrazi per esser venuto al mondo. <<Ti voglio bene, Campione.>>
<<Anche io, Sasha. Tanto tanto.>>
Lo bacio di nuovo sulla fronte, prima di salire sul soppalto e sdraiarmi sul mio letto. Il cellulare vibra nella mia tasca non appena sprofondo nel materasso, mi sfugge un sorriso non appena leggo il contenuto del messaggio. Non ho dubbi su chi sia il suo mandante, pur non avendo il numero registrato nella rubrica.
Ti sarei eternamente grato se la smettessi di picchiare mio fratello come se fosse un sacco da boxe. Domani abbiamo la partita, provocargli una gastrite non ci aiuterà affatto.
Stoccafisso, mio Stoccafisso, da quanto tempo. Come hai ottenuto il mio numero di telefono? – Sasha.
Smettila di fare l'idiota e non picchiare Bill – Aaron.
Non hai risposto alla mia domanda. E tuo fratello se l'è cercata, ha una vena masochistica che non mi sarei mai aspettata da parte sua. Digli di smetterla di comportarsi come un coglione – Sasha.
Glielo dico da quando abbiamo due anni, Sasha, non ha mai funzionato. E comunque il numero me l'ha dato Sophia. – Aaron.
Un giorno renderò tua sorella sterile – Sasha.
Abbi pietà, siamo tre fratelli disastrati, abbiamo già i nostri problemi, non provocarcene altri – Aaron.
Non ve ne provocherei altri se voi la smettesse di perseguitare la mia famiglia. A proposito, chi ti ha dato il permesso di corrompere mio fratello con la vostra stupida partita di football? Avresti dovuto chiedere prima a me, piuttosto che a Luke – Sasha.
Prima di tutto non è una stupida partita di football, è la prima partita del campionato contro la nostra scuola rivale, ed è estremamente importante – Aaron.
Avrei dovuto immaginarlo, ci sono tre cose che non si possono toccare a un uomo: il telecomando, la macchina e lo sport. E nemmeno Stoccafisso è esente da questa ridicola condotta di vita che caratterizza il genere maschile. Il cellulare vibra di nuovo.
Secondo, se avessi chiesto prima a te, avresti sicuramente rifiutato, perciò ho preferito sentire il parare di Luke. Ti conosco abbastanza bene da sapere che non riusciresti mai a dare una delusione a tuo fratello – Aaron.
Sei un grandissimo bastardo, spero che da qui a un anno ti cadano tutti i capelli e ti vengano le emorroidi. Te le meriti, dico davvero – Sasha.
Quindi verrete? – Aaron.
Verremo, e io ti castrerò le palle – Sasha
Sono pronto a correre il rischio – Aaron
Non mi dire, ti manco? Vuoi che venga da te a rimboccarti le coperte e leggerti una favoletta per la buonanotte? – Sasha
I tuoi commenti non sono graditi – Aaron.
Se vuoi posso pure portarti la colazione a letto e canticchiarti la ninnananna – Sasha.
Santo cielo. Sophia sarà felice di sapere che verrete anche voi, odia andare da sola alle partite – Aaron.
Adesso chi è quella fissata col fratello? – Sasha
Sei insopportabile – Aaron
A proposito, cosa diavolo significa I PICCIONI CONQUISTERANNO IL MONDO? - Aaron
Scoppio in una fragorosa risata. Quindi ha visto il poster che ho appeso sopra quello del giornalino scolastico. Per riuscire a stamparlo ho dovuto corrompere la segretaria, ma ne è valsa la pena. Sono riuscita a trovare su internet la foto del piccione più aitante e sensuale che sia mai nato in questo mondo, e dopo averla stampata l'ho appesa sopra quella che mi ritraeva mentre violavo la bocca di Stoccafisso. I PICCIONI CONQUISTERANNO IL MONDO, il titolo del film dell'anno, prossimamente su tutte le sale cinematografiche.
I piccioni conquisteranno il mondo, amico mio. Ci volano sopra, cagano sulle nostre macchine appena lavate, sulle nostre teste non appena usciamo di casa. E un giorno noi umani saremo i loro schiavi. - Sasha
Tu sei completamente fuori di testa - Aaron
Irresistibile, mio amato Stoccafisso, irresistibile. Per questo mi hai baciata – Sasha
Da quel che ricordo, sei stata TU a baciare Me – Aaron.
Ne sei sicuro? È possibile che la febbre ti sia tornata e ti stia facendo delirare ancora uan volta? Forse sta offuscando il tuo buon senso – Sasha
Diciamo che l'unico modo per dimenticare un bacio simile è con l'asportazione chirurgica – Aaron
Perché? È stato così traumatico baciare una pazza come me? – Sasha
Perché era tutto tranne che un bacio – Aaron
E cos'era, se non un bacio? Una carezza? Una stretta di mano? Un sorriso? Un incontro di labbra casuale? – Sasha
Puoi immaginarlo benissimo da sola – Aaron.
No, non posso, mio caro Stoccafisso. Non ho mai baciato nessuno oltre a te, le mie esperienze sono limitate alla nostra piccola storia d'amore mai cominciata – Sasha
Per un bel po' di minuti, non risponde, il che mi preoccupa. Sono quasi arrivata a credere che si sia dimenticato di me, quando il cellulare torna a vibrare.
Non avevi mai baciato nessuno prima? – Aaron.
Nope – Sasha
Come diavolo è possibile? – Aaron
Diciamo che l'essere una pazza e il doversi prender cura di un fratello down ha fatto parecchio da deterrente sul possibile interesse che i ragazzi potevano avere nei miei confronti – Sasha.
Quando Luke aveva detto che non avevi mai avuto un ragazzo, pensavo si riferisse a una relazione seria, non che non ti fossi mai avvicinata a uno di loro – Aaron
Quale parte del "sono pazza e dovrò prendermi cura di mio fratello per sempre" non hai capito? – Sasha
E' questo quello che intendevi, quando hai detto "un gran bel primo bacio"? – Aaron
Certo. Cosa pensavi intendessi? Non sono un genio del crimine, Aaron King, non sono brava con i doppi sensi e nemmeno a mascherare i miei secondi fini, credo tu lo abbia intuito da parecchio tempo, ormai – Sasha
Sei incredibile, Porter – Aaron.
Affascinante, mio caro Stoccafisso – Sasha.
Sigh. Buona notte Sasha – Aaron.
Notte, Stoccafisso – Sasha.
Quando sono già sotto le coperte, sul punto di addormentarmi, mi rendo conto di essere più allegra del solito, e che per tutto il tempo della nostra conversazione, Aaron non ha parlato nemmeno una volta di cosa ne ha pensato lui di quello sciocco bacio. Ma il sonno ha il sopravvento su questi pensieri pericolosi che so già non mi porterebbero a nulla - assolutamente nulla - di buono.
Stringo Luke fra le mie braccia, già profondamente addormentato, e lo bacio sulla fronte.
<<Ti voglio bene, mio piccolo campione>> sussurro a bassa voce, mentre l'oscurità della notte avvolge tutto quanto. Pensieri, parole e immagini svaniscono in un solo istante.
E io svanisco con loro.
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