Khyros

La sua affermazione diretta mi colpì come uno schiaffo.

-Non so di cosa parli- replicai rapidamente, forse un po' troppo velocemente. Non ero riuscita a pensare a una risposta migliore.

Lyr piegò le labbra in una smorfia. -Nessuno ti ha mai vista andare negli alloggi o essere convocata dalla tua Ombra. Sai quanto è strano questo, vero? Forse pensavi che non ce ne saremmo accorti?-

In quel momento sentii come se ogni occhio nella sala fosse puntato su di me. Persino i Custodi, che fino a poco prima sembravano disinteressati, ora stavano ascoltando. Sentii le guance scaldarsi, ma mi costrinsi a non cedere alla pressione.

-Forse la mia Ombra preferisce lasciarmi in pace- dissi cercando di mantenere la voce calma, anche se dentro di me stavo andando nel panico.

Lyr scoppiò a ridere, una risata breve, quasi derisoria. -In pace? Non funziona così. Ogni Ombra ha bisogno del suo Custode tanto quanto noi abbiamo bisogno di loro. Il silenzio non è un'opzione.-

Le sue parole mi trapassarono, come avevo visto fare con la sua spada, ma non lasciai trasparire nulla. -Mi dispiace deluderti, ma non so cosa dirti. Forse è solo diversa dalle altre Ombre.-

Un'espressione che non riuscii a decifrare attraversò per un attimo il viso di Lyr, come se stesse seriamente valutando il significato di quella possibilità. Poi si alzò bruscamente, la sua sedia graffiò il pavimento con un suono stridulo.

Avvertivo l'irritazione crescere nei suoi occhi; era chiaro che non me l'avrebbe fatta scampare.

-Sei una farsa!- ringhiò, con la spada sollevata. -Non dovresti essere qui!-

La lama della sua spada scintillò in aria, diretta verso di me.

La paura mi strozzò il respiro. Non avevo l'esperienza necessaria per affrontare un altro Custode in uno scontro diretto. Non sapevo cosa fare.

Poi, senza che me ne accorgessi, sentii qualcosa di strano. Un sussurro nell'aria.

La temperatura cambiò bruscamente. Il braccio di Lyr rimase bloccato a mezz'aria, ancora impugnando la spada, mentre una strana ombra cominciava a prendere vita sopra di noi.

Tutti i Custodi, compresa Lyr, trattennero il respiro. L'ombra cresceva e si solidificava, oscura e minacciosa. Nessuno si mosse.

Come al nostro primo incontro, la sua figura si plasmò dalle ombre, rivelandosi in tutto il suo terribile splendore. La paura che avevo provato in passato si ripresentò all'improvviso. Eppure, quando mi guardò, nei suoi occhi c'era solo un'indifferenza glaciale.

La sala rimase completamente muta, attonita. Nessuno parlò, nessuno si mosse. Un'Ombra si era presentata negli alloggi dei Custodi, una cosa impensabile. Lyr abbassò velocemente la spada e piegò il capo in segno di sottomissione. Vidi finalmente la paura emergere dal suo volto.

Lo vidi. Lui.

Khyros.

-Agnello della luce- la sua voce arrivò a me come un ordine e sentii il mio corpo scosso da una sensazione che avvertivo nel profondo. Non stava solo parlando con me.

Mi stava richiamando?

Tutti nella sala rimasero completamente muti.

Sentii di dovermi avvicinare a lui, lasciandomi guidare dai miei stessi passi. Quando gli arrivai vicino, la paura e la solitudine che avevo provato in quelle settimane si assopirono. Forse Khyros se ne accorse. Qualcosa nel suo sguardo cambiò e mi sembrò più calmo.

La sua ombra si spostò sopra di me, diventando così grande da avvolgere tutto lo spazio attorno al mio corpo.

Sentii il tocco della sua ombra scivolare sulla mia pelle, come un veleno che si stava lentamente insinuando dentro di me.

-Stringiti a me- disse.

Allungai le mani, che cominciarono ad aderire alla sua oscurità.

Mi ritrovai in un'altra stanza subito dopo. Guardai intorno a me per capire se ciò che avevo appena vissuto fosse stato un sogno. Vidi Khyros in piedi tra le ombre della stanza. Feci un passo indietro.

-Come...- non riuscii a formulare la frase. Avevo così tanti pensieri e così tante domande in testa.

-Quel rinoceronte- disse sprezzante, riferendosi a Lyr, -avrebbe fatto del male anche a me. Non potevo permetterlo- si limitò a dire.

Mi ricordai di ciò che aveva detto Abel riguardo all'immortalità di noi Custodi.

-Quindi ti sei preso la briga di mostrarti solo per i tuoi tornaconti!- sbottai, incapace di trattenere la frustrazione.

Khyros scattò verso di me e, in un attimo, mi ritrovai spalle al muro, sovrastata dalla sua oscurità che continuava ad aleggiare come un gas velenoso intorno a noi.

-Cosa hai fatto per farla imbestialire così?- chiese.

-Non ho fatto niente! È stata lei a dirmi che il nostro legame era strano solo perché non mi hai convocata per due settimane!" gli spiegai stringendo i denti, cercando di dominare la rabbia che mi stava divorando.

Il suo sguardo cambiò, facendosi più serio.

-Rimarrai nelle mie stanze- disse allontanandosi da me. -Così gli altri Custodi non avranno nient'altro da dire in proposito.-

-Non voglio essere rinchiusa qui- ribattei, cercando di oppormi. Non volevo cambiare una prigione per un'altra.

-Non sarai rinchiusa. Ti sei allenata con gli altri Custodi?- chiese.

-No...- risposi. Il piccolo attacco sventato da parte di Lyr non contava come allenamento.

-Bene. Da domani ti allenerai con me. Non mi servi a niente se non sai difenderti. Ricorda che il tuo dolore è anche il mio- disse voltandomi le spalle.

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