I Capitoli del Sommo Poeta: Che Sia la Notte

https://youtu.be/yMV-COFeDCY

Dante continuava a mulinare l'incensiere, fendendo gli Heartless che si avvicinavano sempre di più, mentre inceneriva quelli più distanti con le vampate di luce del crocefisso.

Sciami infiniti di Pipistrelli Spettrali si gettavano su di lui, e le orde della notte sembravano non finire mai.

Afferrò un Avvoltoio Spettrale per il collo e lo scagliò contro l'ultimo degli Heartless dal teschio di cervo, finendoli entrambi lanciando la spada a trafiggerli da parte a parte, inchiodandoli al tronco di uno degli esseri dalle sembianze di albero ghignante.

Cominciò a temere di essere sopraffatto: erano semplicemente troppi.



Proprio quando era sul punto di perdere la speranza, le nubi si squarciarono, e nel bel mezzo della notte entrò un raggio di sole, che portò luce alle ombre, spazzandole via in fumo.

Quando gli occhi di Dante si abituarono alla nuova luce, Dante vide uno strano strumento meccanico fluttuare a mezz'aria, emanando un'aura che allontanava le creature maligne.

Una specie di triplice lama rotante su asta, con un meccanismo simile a quello di una balestra, ma dalla fattura che Dante non riconobbe.

< Questo è il Painkiller. > disse la voce femminile nella testa di Dante < Usalo per fare strage delle potenze del Male. >

Dante annuì, impugnando l'arma e rinfoderando la spada, per poi proseguire il cammino, uscendo dall'altro lato del cimitero.

Non sapeva di essere osservato.



L'Uomo col Cappello a Larga Tesa sparì tra i tetti, dopo aver visto di cosa fosse capace quello strano guerriero a torso nudo.

Ghignò: gli sarebbe stato utile per la sua vendetta.

Balzando giù dai tetti, atterrò in una piccola piazza, con un pozzo al centro.

Sentiva puzza di Forze Oscure, e sorrise ancor di più: era il momento di fare un doveroso massacro.

Dal pozzo emerse un'ombra dai capelli fradici che coprivano il volto, tutta avvolta da un ampio sudario, e le cui braccia terminavano in esagerate mani scheletriche: la figura emetteva un baso rantolo graffiante, mentre strisciava a volto radente, dirigendosi ad artigli protesi contro l'Uomo col Cappello a Larga Tesa.

Che prontamente estrasse dal trench un mitra Tommy e imbottì lo Spettro del Pozzo di piombo, guardandolo con soddisfazione dissolversi a mezz'aria.

L'Uomo col Cappello a Larga Tesa sputò per terra con disprezzo, mentre intorno a lui si materializzavano Gargoyle e Wight Knight.

Estrasse un secondo Tommy e cominciò a fare fuoco, ridendo follemente.

Quanto gli era mancato.

Altri Spettri del Pozzo emersero dalle profondità, mentre, scavando dal terreno, facevano la loro comparsa ragni giganti grandi come cani da caccia, che sibilavano verso di lui.

Continuò a sparare, quasi cullato dal rumore delle pallottole che uscivano dalle canne dei mitra, fino a quando non esaurì le munizioni per i Tommy.

Estrasse i fucili a pompa a cinque canne e cominciò a ridurre i nemici a brandelli, lanciando candelotti di dinamite verso quelli più distanti per sfoltirne i ranghi.



Dante era ora di fronte al ponte levatoio di un castello, e teneva le armi pronte.

Aveva i nervi tesi come la corda di un arco, e attendeva che le Forze delle Tenebre gli sguinzagliassero contro altri spettri e demoni.

Una fiumana indescrivibile di Heartless fece presto la propria comparsa, materializzandosi da ogni direzione, mentre dal fossato del castello emergevano spettri simili a scheletri con resti sbrindellate di uniformi da armigeri, armati di lance, spade e mazze.

< Fatevi avanti, cani! > urlò Dante < Non vi metterete tra me e Beatrice! >

Il primo degli Spettri Fanti, armato di mazza, roteò l'arma e si gettò su Dante, mirando al fianco del Crociato, che prontamente schivò l'arma, per poi dissolvere l'aggressore con un diretto al mento tirato con il guanto-incensiere.

Gli altri spettri sibilarono e si gettarono su di lui in massa, presto imitati dagli Heartless, e lo scontro degenerò in un intrico tempestoso di arti e violenza.

Dante ormai non mirava neanche più, si limitava a colpire per istinto, roteando l'incensiere e tagliando e infilzando con la spada.

Un Indaspettro riuscì a fargli perdere la spada, così decise di mettere alla prova il Painkiller, riducendo i nemici in poltiglia, tritandoli come carne il giorno della macellazione, fino a quando un Invisibile non si scompose in fiamme nere, circondandolo e convergendo su di lui.

Dante cadde a terra boccheggiando, mentre l'Invisibile riprendeva la sua forma umanoide, circondato da altri suoi simili.

Il Crociato si rimise in piedi, ansimando e raccogliendo la spada, per poi gettarsi di nuovo sul nemico, afferrando un Invisibile col guanto-incensiere allungato nella forma di un mazzafrusto, e usando lo slancio per proiettarsi in aria, incrociando la lama con l'Invisibile più vicino, prima di piantargli il Painkiller in mezzo agli occhi.



L'Uomo col Cappello a Larga Tesa stava fischiettando una marcia funebre, tenendo un forcone pigramente appoggiato sulla spalla, mentre si aggirava per il paesino, senza meta, cercando solo qualcuno o qualcosa a cui fare la pelle.

Sbuffò, annoiato: niente morti ammazzati, niente tributi di sangue, e niente tributi di sangue, niente crescita dei suoi poteri per vendicarsi.

Accarezzò l'idea di fare irruzione in una delle case e darsi ai sacrifici umani, ma la scartò subito: che divertimento c'era a massacrare quattro buoni a nulla indifesi?

Era giunto di fronte ad un vasto assortimento di patiboli e poveracci morti condannati alla pena della ruota, alla crocefissione e alla gabbia penale, e non potè trattenere un fischio d'ammirazione.

Ai vecchi tempi sì che sapevano come massacrare la gente, erano artisti: nella sua epoca si andava giù solo di pallottole e armi specializzate, si era perso il gusto per il tocco artigianale.

Ovviamente, mentre lui rifletteva, i morti si animarono, rialzandosi e trascinandosi dietro i loro strumenti di tortura.

< Adesso sì che ragioniamo. > sorrise l'Uomo col Cappello a Larga Tesa, sepolcrale, estraendo un cannone pesante caricato a bombe al napalm.

< Bruciate, bastardi, bruciate! > urlò, facendo fuoco come un lunatico.

La notte era ancora giovane, e c'era ancora così tanto da trucidare...



Dante aveva il respiro affannoso, ma lo scontro sembrava finito: non vedeva altri spettri o demoni intorno a lui.

Sollevò con rammarico la spada, osservando la lama, spezzata vicino all'elsa durante lo scontro a causa del colpo di mazza di uno spettro, e la gettò a terra.

Doveva proseguire.

< Dentro il castello si trov a la prossima arma che ti potrà aiutare nella tua impresa. > disse la Voce nella sua testa < Ma non indugiare: ti aspetta uno scontro più duro di quelli affrontati finora. >

Prima che Dante potesse chiedere cosa intendesse, udì un nitrito spettrale, mentre il ponte levatoio si abbassava e qualcosa emergeva dalle ombre del cancello, accompagnato dal rumore di zoccoli.

Era lo scheletro di un possente cavallo da guerra a sei zampe e dalla coda di scorpione, cavalcato da uno spettro in armatura completa, dall'ampio mantello, armato di un tridente dalle punte barbate, la cui altra estremità aveva le lame di un'ascia bipenne forgiate come le ali di un pipistrello.

Lo Spettro Cavaliere fece impennare la cavalcatura, per poi lanciarla al galoppo verso Dante, che si piantò saldamente a gambe large nel terreno, pronto ad affrontare l'imnpatto.

Nessuna resa, nessuna pietà: mai indietreggiare o arrendersi.

Si aggrappò alle costole del cavallo spettrale, e cominciò a pugnalarle metodicamente e con furia con il Painkiller, colpendo più che poteva, riversando tutta la sua rabbia e frustrazione su quell'empio essere.

Era talmente concentrato che non si accorse della mano del Cavaliere, che lo afferrò per il collo e lo scagliò lontanto, a sbattere contro un muro.

Sentì almeno tre costole incrinarsi e tossì sangue, ma non gli importava: aveva una missione da compiere, e così si rialzò, raccogliendo la spada spezzata e preparandosi a continuare la lotta.

Lo Spettro Cavaliere si fece roteare l'arma sopra la testa, caricando nuovamente, e il tempo parve dilatarsi.

Dante inspirò lentamente, concentrandosi sul rumore degli zoccoli in arrivo, la presa salda sull'impugnatura della spada, e attese.

Quando il nemico era ormai su di lui, scartò all'ultimo istante, piantando la lama nell'anca della bestia fantasma, e torcendo crudelmente, fino a staccarle una delle zampe posteriori, portandola a schiantarsi e a frantumarsi in schegge d'osso fumante.

Lo Spettro Cavaliere, disarcionato, si rialzò, e cominciò ad incedere minacciosamente verso Dante, trascinando la lama d'ascia contro il pavimento di pietra davanti al ponte e traendone scintille.

Il Crociato non gli diede il tempo di attaccare: puntò il Painkiller e tirò il grilletto, scagliandone la lama a tre punte contro lo Spettro, mentre roteava su se stesso e vorticava il mazzafrusto-incensiere, caricandolo di energia cinetica.

La lama raggiunse il costato dello Spettro, e il mazzafrusto il suo braccio sinistro, mentre il tridente si piantava saldamente nella spalla di Dante.

Squarci e ferite, tagli e contusioni.

Dante non sapeva per quanto avessero continuato a scambiarsi colpi, e a questo punto non gli importava nemmeno più: ormai era una pura guerra d'attrito, si trattava di vedere chi avrebbe ceduto per prima, se la determinazione o la magia nera.

Fu la magia nera, per poco.

Dante riuscì e sferrare un micidiale montante allo Spettro, staccandogli la testa dalla colonna vertebrale, e mentre lo vedeva dissolversi in volume di oscurità, si lasciò cadere a terra, a riprendere le forze.

Doveva solo sperare di svegliarsi prima di morire dissanguato.



Eeeeeeee FINALMENTE ho aggiornato, mi scuso per il ritardo.

Continua lo scontro di Dante contro le forze del Monte Calvo, e un nuovo sfidante si unisce al sabba.

Amico?

Nemico?

Peggio?

Lo scoprirete nel prossimo capitolo.

Io, che sono l'autore, lo so già.

Alla prossima, commentate numerosi!

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