-Truman-

Titolo: Truman
Autore: JnBounds
Genere: Narrativa Generale
Stato: Completa


1) Trama

La storia è raccontata da Giorgio, il migliore amico di Ivano. È Ivano il meraviglioso protagonista di questo racconto breve, un tizio buffo e probabilmente esasperante che, durante tutta la sua vita, non ha fatto altro che dubitare, letteralmente. Qualsiasi cosa gli si proponesse, non faceva altro che mettere in discussione la veridicità di un gesto, i reali sentimenti delle persone. Insomma, era sicuro d'essere costantemente preso per il culo dall'intera razza umana.
Le cose si complicano quando si innamora di Vanessa e quando lei sembra ricambiare i suoi sentimenti. Ma è così semplice per Ivano credere ad un "Ti amo"?

Iniziamo!

Questa storia ha un filo semplice da seguire. Come ha detto l'autore, si tratta di una storia d'amore, non prettamente classica, ma che segue il suo corso, con i suoi problemi e le sue difficoltà.
È interessante e non va troppo velocemente, sebbene ricopra una larga porzione di anni. Forse sarebbe stato interessante aggiungere qualche dettaglio anche sull'adolescenza d'Ivano, l'unico periodo della sua vita saltato quasi a piedi pari. Nulla che disturbi, ovviamente, ma trovo che la parte più bella della storia sia proprio il periodo in cui i complessi mentali di Ivano sono più forti. Insomma, sarebbe bello vedere qualcosa in più di lui, prima che compaia Vanessa. Ma il mio è più un commento personale che altro.

Un'altra cosa che penso andrebbe sistemata, è l'eleganza in alcuni ragionamenti. I monologhi e i processi mentali sono molto interessanti, particolari, esprimono concetti spesso molto complessi. Alcune volte, però, mancano di eleganza. Danno l'idea di non essere sviluppati a pieno, in maniera troppo goffa, senza un filo preciso, senza pulizia generale. Un esempio è il processo che sviluppa Giorgio quando crede "d'essere diventato il nuovo Ivano, d'aver sviluppato i suoi stessi dubbi". Lì ho notato povertà nei pensieri, poca eleganza e una goffa fusione con il resto del testo.

Non ci sono buchi d'alcun tipo e l'intreccio scivola con facilità per i sette capitoli che lo compongono.

Nient'altro da dire.

Voto 8/10


2) Originalità

Trovo che l'elemento più di spicco dell'intera storia, sia proprio Ivano, un personaggio che ho amato. È improbabile, assurdo, originale e meraviglioso. Grazie a lui una trama dalle linee classiche acquista quel pizzico in più, scacciando prepotentemente la noia.

Il livello di originalità si alza, grazie alle uscite assurde che fa Ivano. A malincuore, però, verso il finale il livello sembra tremolare. Ivano cambia, le sue stranezze sembrano quasi venire meno e la banalità si fa sentire di più. L'elemento che dava più spessore quasi svanisce e persino la confessione sul padre di Ivano perde potenza d'impatto , non riuscendo a risultare inaspettata od originale: è un classico.

Trovo che sia un peccato. Questa storia e questo personaggio possono dare molto di più, molte più sorprese, un finale molto più d'effetto.

Voto 6/10


3) Coerenza narrativa

Non ci sono incoerenze!
Le uniche che ho pensato potessero esserlo, sono i rapporti temporali che si sviluppano nell'ultimo capitolo. Dalla lettera di Ivano risulta confuso capire come e quando quel che racconta sta succedendo.
È un passaggio confuso che ha senso a rimanere tale, ma che può confondere l'idee sul livello temporale, rischiando di inciampare su se stesso.
Non necessita di grandi cambiamenti, se non un pizzico in più di chiarezza su spostamenti e tempo che passa, per escludere possibili incoerenze.

Voto 9/10


4) Metodo narrativo

Ho molto apprezzato il metodo. Quasi totale assenza di descrizioni, che si sposa bene con il contesto narrativo nel quale ci troviamo. Azione, ricordi e monologhi che si intervallano in maniera elegante, assorbendoci totalmente.

Dialoghi ogni tanto strambi -sopratutto se correlati ad Ivano-, che risultano ugualmente naturali.
Un perfetto metodo che ci trascina cullandoci in una narrazione veloce, ma che si sofferma sui giusti punti.

L'unica cosa che rimprovero è il metodo utilizzato nella lettera finale di Ivano. Si tratta di una lettera, una lettera è diversa da un racconto. Ho trovato così assurdo e forzato che Ivano raccontasse in quel modo il suo incontro con Vanessa, come se stesse scrivendo un romanzo, piuttosto che riassumere o dar spazio anche a discorsi indiretti che spesso accompagnano la forma epistolare. Insomma, mi è sembrato stentato voler inserire un pezzo di narrazione vista dagli occhi di Ivano, con tanto di dialoghi perfettamente costruiti a romanzo e la sua lentezza tipica. 

C'erano altri modi per sviluppare questo passaggio. Non so, Ivano racconta brevemente e spicciamente d'aver incontrato Vanesse nel ristorante e, nella sua mente, Giorgio prova a percorrere il dialogo che devono aver avuto; ad esempio.

Insomma, ricordati autore, che quella d'Ivano è una lettera, non un romanzo e il fatto che la scriva in maniera così minuziosa, con i suoi dialoghi precisi, come se non fosse cambiato assolutamente nulla dalla scrittura di Giorgio alla sua, ha storpiato un po' il finale.

Voto 8/10


5) Grammatica

È tutto praticamente perfetto. Penso d'aver trovato una cosa tipo uno, due errori di distrazione (?) Non ne sono neanche sicura.

Di norma non sono una che fa attenzione alla grammatica, sono un po' analfabeta, quindi sì, probabilmente ci sono degli errori, ma che io non sono sicura d'aver visto. Quindi, visto e considerato che questo servizio è mio, che io sono la boss mafiosa della situazione e la reginetta di 'sto cacchio, sto per mettere il primo 10 in grammatica nella storia di Cryterio.

Voto 10/10


6) Caratterizzazione personaggi

Non ho molto da dire, se non che i pochi personaggi sono tutti perfettamente caratterizzati. E i punti interrogativi che rimangono su alcuni di loro (ad esempio su Giada e il suo chiaro bipolarismo isterico) sono coerenti e giustificati, perfettamente funzionali.

Voto 10/10


7) Stile

Uno stile semplice e fluide, con nostalgiche note di una favola, di un racconto per bambini raccontato attorno al fuoco. Uno stile morbido e dolce, divertente e pulito, che solo in certi punti -come già detto- manca leggermente d'eleganza, un'eleganza che però, per gran parte del percorso, non si fa mancare.

Uno stile che riesce a fare molti giri attorno ad un pensiero, che monologa con se stesso e fa, disfa, spiccia e rifà tanti nodi su se stesso. 
Uno stile che mi è piaciuto molto.

Voto 9/10


Conclusioni

Truman è una storia che raccomando calorosamente. È molto breve e già completa, rapida da leggere soprattutto per la sua fluidità.
È molto bella, sembra davvero lasciare qualcosa.

Peccato per il finale, l'unica cosa che non ho particolarmente apprezzato. Una storia che è riuscita a rendersi originali su basi banali, ma che proprio sul più bello, cade in dei cliché, con tantissimo materiale disponibile per poter fare di meglio!
Forse nel prossimo futuro cambierà, forse la storia d'Ivano avrà una conclusione diversa. Io me lo auguro, ma, a prescindere da questo, è davvero un bel racconto.

Consiglio a chiunque di leggerla.

Voto complessivo 60/70

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