-Oneiros - Nato dall'Incubo-

Titolo: Oneiros - Nato dall'Incubo
Autore: Radioactive_R
Genere: Paranormale
Stato: In corso

Premessa: Non sono riuscita a leggere tutti i capitoli disponibili della storia. Ho superato la sua metà, ma non sono andata oltre, chiedendo all'autore una breve sinossi di come il racconto si sarebbe andando a concludere, in modo da riuscire comunque a fornirgli delle indicazioni che potessero basarsi su una sorta di completezza. Andrò a spiegare nel corso dell'analisi le mie ragioni.

1) Trama

Il protagonista è Ethan, liceale diventato da poco orfano di padre. Ragazzo particolarmente dedito al "rimorchiaggio di fanciulle" è però piegato dal dolore per la sua grave perdita.
Affiancato dal suo fedele amico Kyle e presto accerchiato da un paio di sensuali streghette, Alexia e Mia, capirà presto d'essere molto più di un semplice umano. Lui infatti appartiene non solo alla normale dimensione terrestre che noi lettori conosciamo, ma anche all'Oltrevia, un mondo parallelo abitato da ogni genere di mostro.
È costretto a fare una scelta: accettare il bene e diventare un Astrale (creature benigne che proteggono gli umani), oppure accogliere il male e trasformarsi in un Abissale (le creature maligne che vivono nell'Oltrevia).

Iniziamo.

Nella trama ho trovato essenzialmente una cosa piuttosto confusa: le funzioni e le caratteristiche dell'Oltrevia.
Le svariate spiegazioni che ci vengono sottoposte, di tanto in tanto, sembrano un po' accavallarsi. Probabilmente perché mosse da diverse persone, non sono mai riuscita a farmi un'idea abbastanza chiara del tutto. 
Per esempio, qualche punto che rivedrei è:

- Perché nel capitolo 5 Ethan afferma che sarebbe meglio affrontare i corvi entrando nell'Oltrevia? Per salvare Kyle? Kyle non continuerebbe comunque a vedere i corvi? Altrimenti per quale motivo entrerebbe lì? È possibile, ma non riesco a capirne il motivo.

- Come funziona l'amnesia degli umani per tutto ciò che riguarda gli elementi dell'Oltrevia? Kyle dimentica l'evento dei corvi, ma non dimentica l'evento del cimitero, dove Ethan ha dato i numeri perché sentiva nelle vicinanze un demone. Quindi fino a che livello l'umano deve rimanerne invischiato per dimenticare una serie di eventi? 

- Nel capitolo 8 Alexia dice ad Ethan che aprendo il terzo occhio le creature dell'Oltrevia non lo noteranno, perché resta nel mondo umano. Allora come fanno le creature ad avvicinarsi agli umani dalla loro dimensione, come fanno gli Abissali nel capitolo 5 ad identificare Ethan? Come funziona questo "Io ti vedo, tu non mi vedi?"

Poi, ci sono un altro paio di punti che non mi hanno convinta:

- Viene detto come Xorkos è l'unica arma in grado di uccidere i demoni. Le pietra quindi cosa fanno? Si limitano a scacciarli?

- Nel capitolo 2, dopo il primo ingresso nell'Oltrevia, Ethan a colpo praticamente sicuro capisce già come si debba trattare di una dimensione parallela. Ci sarebbe altre centinaia di possibili combinazioni e spiegazioni "illogiche e fantasy". Il fatto che Ethan ci arrivi da solo ad una seconda dimensione parallela, e che ci riesca al primo tentativo, trovo sia leggermente stridente.

Autore, insomma, in poche parole, credo che per questa categoria servirebbero spiegazioni più chiare. Hai inserito davvero tantissimi elementi fantasy nella storia, che necessitano spiegazioni più lineari ed accurate, non nozioni un po' smozzicate in giro, perché per quanto in realtà ci dovrebbe essere scritto tutto, nella mente del lettore potrebbe crearsi parecchia confusione.
E non mi fraintendere, molti lettori prenderanno tutto per come viene e andranno avanti senza rimanere a scervellarsi su certi dettagli, troppe sono le storie con dei dettagli meno sviluppati, ma insomma, io proprio non ce l'ho fatta.

Voto 6/10

2) Originalità

La storia è parecchio carente di originalità e questo è il motivo principale per il quale non sono riuscita a proseguire con la lettura.
Il racconto si presenta come un classico fantasy adolescenziale, con una chiara mescolanza alla teen fiction. Questo è un genere di lettura che purtroppo è da qualche anno che faccio fatica ad affrontare. Solitamente vado tranquillamente avanti quando mi vengono presentati elementi particolarmente originali o che stuzzichino il mio appetito, ma qui, purtroppo, non ho trovato molto.

Già nel prologo, incontriamo un classico incipit con la preparazione di Ethan che deve andare a scuola. Un'introduzione diventataampiamente banale negli anni, un'introduzione semplice e che rischia di diventare monotona. Subito dopo, per entrambi i protagonisti (Ethan e Alexia) viene fatta una descrizione "a specchio", un altro classico, un metodo che è diventato famoso per forza di cose, per il fatto che risulta semplice, logico e automatico. Il fatto che venga proposto in formato doppio, quindi per due personaggi in due capitoli che si susseguono, rende il tutto più pesante.

Parleremo meglio dei personaggi nella giusta categoria, ma salvo delle eccezioni, i protagonisti non sono riusciti a sbocciare per quanto riguarda l'originalità. Un donnaiolo che riscopre il suo dolore Ethan e una bellezza mozzafiato che vorrebbe il mondo ai suoi piedi Alexia. Evolveranno, ma ne parleremo poi.

I due piatti della bilancia costituiti dagli Abissali e dagli Astrali, corrispondono a quelle due fazioni di Bene e Male che in molti siamo soliti ripetere e riutilizzare.

L'idea stessa della dimensione parallela, con i suoi colori che sbiadiscono e le creature che sorgono, ricorda inevitabilmente Silent Hill e un elemento fantasy molto molto famoso.
E infine, l'arma da ricostruire è davvero un elemento classico di molti fantasy, ma ancor di più di tantissimi videogiochi.

A malincuore, quindi, devo dire di non aver incontrato elementi originale per i capitoli che ho letto. Leggendo la sinossi dei successivi che l'autore si è impegnato a inviarmi, il mio pensiero prosegue ad essere tale, fino almeno al finale. Dove, con mia grande sorpresa, l'autore mi ha stupita molto.
Per questo, infatti, ho deciso d'alzare il punteggio.

Voto 3/10

3) Coerenza narrativa

Oltre ai punti che vanno a minare la coerenza che ho segnalato nel paragrafo "Trama", vado ad aggiungere qualcosa.

-Nel primo capitolo, sia Alexia che Ethan sembrano reagire all'altro come se si fossero visti in quel momento per la prima volta. Quando in realtà entrambi sanno il nome dell'altro, ma i loro pensieri nel vedersi sono tranquillamente paragonabili a quelli di un primo fulminante incontro. Soprattutto quelli di Ethan.

- Capitolo 5. Ethan parla del suo appetito come se fosse assolutamente insaziabile: "Neppure l'aver scoperto una dimensione parallela gli ha fatto perdere l'appetito", ma nei primi capitoli lascia intendere come negli ultimi tempi abbia spesso saltato la colazione. Addirittura, quando si avvicina al bar e ordina qualcosa, il solo fatto che Alexia non lo degni di uno sguardo, gli fa passare totalmente ogni languore.

- Capitolo 6. Gli spaghetti di soia vengono definiti "giapponesi". Ho fatto qualche ricerca internet per essere sicura di non sparare boiate, ma per sicurezza, in ogni caso, sono finita a telefonare a mia madre che ha vissuto in Giappone tanti anni. Gli spaghetti di soia, almeno nella loro idea mondiale, sono cinesi. In Giappone li mangeranno pure, ma restano comunque una specialità cinese.

- Capitolo 6. Incoerenza non proprio incoerenza, ma un dettaglio che volevo comunque sottolineare. Ai gatti non va messo il campanellino sul collare. Potrebbe indurli alla sordità, renderli nervosi e aggressivi, a causa del rumore troppo acuto e costante per il loro udito. Ovviamente 'sta boiata non influirà sul punteggio.

- Capitolo 12. Kyle inizia a leggere il diario di Ethan, proprio da un testo che Ethan scrive nel Prologo e, come afferma, cancella.

- Capitolo 12. Alexi indossa un vestito rosso e si lamenta che non le piace, come se glielo avesse scelto Veruca o fosse stata costretta. Ma poi specifica che non indossa il nero per protesta e che quindi il rosso è stata una sua scelta, della quale però si lamenta.

- Il rapporto tra Alexia e la madre mi è sembrata in gran parte incoerente. Se inizialmente sembrano due perfette sconosciute, basta una confessione (che per carità, è perfetta per dar loro l'imput ad allacciare un nuovo rapporto) per farle diventare improvvisamente lo stereotipo per eccellenza di madre e figlia. La cosa dovrebbe essere più graduale e più ponderata, meno immediata. 

Voto 4/10

4) Metodo narrativo 

Partiamo dalle descrizioni. Come già anticipato, non ho apprezzato le due descrizioni "a specchio" dei protagonisti. Alla stesso tempo, però, restano i due soli personaggi con descrizioni fisiche piuttosto complete. Gli altri -anche i più longevi come Kyle- faticano un po' a disegnarsi nella nostra mente.
E in maniera simile, anche con le descrizioni degli ambienti la situazione è un po' carente. Se in alcuni scenari, come l'edificio della scuola, oppure il cambio di scena con l'Oltrevia le ho trovate non troppo approfondite, ma che rendono bene l'idea, altri ambienti risultano un po' opachi. Un pelo in più di omogeneità e penso sarebbero assolutamente perfette.

I dialoghi mi sono piaciuti molto. Risultano molto naturali, non stridono mai e si adattano ai personaggi, soprattutto ai più giovani.

Gli spostamenti focali sono gestiti molto bene e non confondono il lettore in nessun modo.

Una cosa che segnalerei sono le metafore: certe volte vengono azzardare delle metafore piuttosto goffe. Un esempio può essere quella che troviamo nel capitolo 1, dove Ethan paragona la voce di Alexia a quella di una dama di film storici. La mia reazione è stata strana. Una metafora può essere più o meno complessa, ma serve in ogni caso a richiamare nel lettore un qualcos'altro di paragonabile. Quello che provoca questa metafora è solo un grande punto interrogativo.

Un altro esempio può essere la metafora costante che ritroviamo quando un personaggio ha paura, che inizia "ad avere le gambe come fossero gelatina". Metafora che funziona, un classico, ma che non va bene in tutte le situazioni. Le gambe che diventano dei blob verdi di gelatina sono un'immagine quasi comica, che stride in contesti di ansia e suspense, dove il protagonista non fa altro che tremare terrorizzato.

Voto 7/10

5) Grammatica

La grammatica è un po' altalenante, anche se va a correggersi nell'andare avanti con i capitoli.
Nei primi ci sono parecchi verbi al passato sballati, ma per il resto non ci sono molti altri errori gravi. Giusto qualche ripetizione ridondante come "... incollato con la peggior colla".

Insomma, nulla di eccessivo. Occhio solamente ai verbi.

Voto 8/10

6) Caratterizzazione personaggi

I personaggi evolvono, poco ma sicuro. 
Per quanto non abbia trovato originali Ethan e Alexia, sono certamente caratterizzati. Ho apprezzato molto il realismo del dolore di Ethan, una costante che non viene dimenticata, che si amalgama bene e non appesantisce la trama.

Il mio personaggio preferito è sicuramente Kyle, forse anche lui leggermente stereotipato, ma che a mio parere dimostra più estro e sfumature degli altri, pur restando un personaggio secondario.

Anche gli altri, da Caleb alla madre di Alexia, hanno dato prova di una buona introspezione.

L'unica pecca, come ho già spiegato, è come il rapporto tra Alexia e sua madre risulti incoerente e stridente. Servirebbe più calma e più tempo per sviluppare il loro legame.

Voto 8/10

7) Stile

Si tratta di uno stile semplice, ma che si innalza nei punti di introspezione dei personaggi, soprattutto nei pensieri che Ethan dedica al padre. L'autore in questi punti dà prova di un buon uso del lessico, semplice ma che gestisce bene, inserendo qua a là qualche termine che innalza il tutto per osmosi. 

Resta uno stile funzionale per il suo pubblico, essenziale, ma che si "spreca" in varie e particolari chicche. Accostandosi ad una punteggiatura molto buona che non appesantisce il fluire delle parole.

Ci scontriamo solo ogni tanto in qualche goffo passaggio, come nelle già citate metafore, ma che l'autore può aggiustare tranquillamente  prendendo più confidenza con la semplicità del suo stile. La semplicità, molte volte sfocia nell'eleganza.

Voto 8/10

Conclusioni

Una storia che mi è dispiaciuto non riuscire a finire, perché l'autore si è rivelato una persona molto disponibile e cordiale. Ce ne dovrebbero essere molti di più così.

Consiglio il racconto ad un pubblico prettamente giovane, capace anche di sorvolare sulle incoerenze e qualche spiegazione più offuscata. A chi invece è più pignolo magari consiglio di ripassare dopo che l'autore avrà revisionato.

L'originalità è certamente il punto in cui troviamo più carenza, ma, considerato il finale inaspettato che l'autore ha pronto, immagino che il sequel sarà molto meno banale.

In bocca al lupo, autore!

Voto complessivo 44/70

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