-Il mio bacio salato-
Titolo: Il mio bacio salato
Autrice: LauraPafumi
Genere: Storia d'amore
Stato: Completa
Prefazione off topic 1: Torno reduce da una lezione di pre pugilistica DEVASTANTE. Mi sono accanita come un coniglio incazzato sul sacco per quaranta minuti. Risultato: ora sono rilassata a livello mistico, ma non riesco a muovere il bicipite destro. Sto scrivendo a fatica, abbiate pietà di me.
Prefazione off topic 2: Pregherei blackcarson di procedere con l'invio delle informazioni segnate sul regolamento, visto e considerato che verrà a breve letta e analizzata secondo l'ordine della lista e necessito di quelle info.
1) Trama
Questa dolcissima storia ci racconta di Brandon, il figlio playboy di uno degli uomini più ricchi d'Inghilterra, e di Anna, ragazza toscana, figlia di una governante.
Brandon tira a campare tra lusso sfrenato e donne diverse ogni notte. Al che, la madre soffocante e il padre colmo di aspettative decidono di mandarlo in Italia a lavorare per l'azienda dello zio, sperando che, provando a farsi un po' di gavetta nel mondo del lavoro, rimetterà in sesto la sua vita.
È qui che conosce Anna, ragazza diversa dalle altre che arriverà a cambiarlo col tempo.
Tra i due ci sarà immediata attrazione fisica (cosa che Brandon prova per qualsiasi cosa si muova, praticamente. Eh, è un marpione), ma per il ragazzo è amore o è la sola e semplice attrazione superficiale?
È cambiato davvero e, questa volta, è davvero innamorato. Di fronte al loro amore, però, ci si piazzeranno uno sbordello di ostacoli. Tra questi la disapprovazione maniacale della madre di Brandon per la relazione, la malattia di Anna (che non vi spoilero o non c'è più gusto) e i due mondi completamente diversi dei due.
La trama, soprattutto inizialmente, non è costellata da grandi colpi di scena, ma si sviluppa placida nella sua linearità.
Non ho trovato buchi di trama, se non l'orticante fastidio di non capire cosa facessero gli zii tutte le volte che uscivano di casa, oppure il fremente desiderio di approfondire il loro discorso sulla loro impossibilità d'avere figli. Ma sono due personaggi funzionali solamente ai protagonisti, quindi mi rendo conto di voler pretendere troppo.
Per il resto l'unica cosa che vorrei segnalare è un meccanismo che ho trovato solamente nei primi capitoli: in vicinanza di uno pseudo colpo di scena, per esempio il fatto che Brandon debba andare in Italia con un volo di linea, viene ripetutamente proposto un pensiero che ci spoilera in maniera eccessiva lo svolgimento della trama. Nel caso nell'esempio, appunto, Brandon ripete continuamente di come avrebbe preso il jet, risulta scontato, a questo punto, come qualcosa andrà storto.
Autrice, prova a ripetere meno le stesse cose, in modo da lasciarci più sorpresa in concomitanza di piccoli dettagli come questo, che risulterebbero piacevolmente comici, se solo non ce lo aspettassimo da due capitoli.
Voto 8/10
2) Originalità
A malincuore non posso premiare questa storia per l'originalità.
Sono abbastanza ignorante in materia di storia d'amore, ma ho visto trame del genere ricalcate alla buona da moltissimi film (che mi guardo con cioccolata e peluche).
-Il ragazzo ricco e indisponente che viene messo alla prova, con il risultato di insegnargli la vita vera.
-La ragazza particolarmente diversa che riesce a farlo cambiare.
-Una madre dispotica che si oppone alla relazione, arrivando a mettere in atto un "piano malefico" già visto in storie del genere.
Questi sono i tre elementi che più ho trovato familiari e trattati molte altre volte.
In generale, la storia è riuscita a ricordarmene molte altre, ma, devo ammettere, che ho trovato anche qualche dettaglio piuttosto originale.
La malattia, per esempio, non è un male particolarmente conosciuto, non ci troviamo di fronte al classico tumore o problema di cuore. Mi è piaciuto molto, soprattutto come è stato trattato nel finale, senza appesantire troppo, ma togliendoci dei dubbi che ci erano apparsi durante il racconto.
Collegandomi a questo appena detto, anche il finale mi ha stupita molto, ovviamente in bene. Non me lo sarei proprio aspettato e questo fa guadagnare molti punti al tutto.
Voto 4/10
3) Coerenza narrativa
Ho trovato un po' di problemi, soprattutto nella prima parte della storia. Verso la sua metà le incoerenze vanno via via ad esaurirsi, fino a scomparire.
-Capitolo 2. Ho trovato poco senso nel fatto che il padre venga a prendere direttamente Brandon a casa, per poi sparire nel nulla. Magari una telefonata potrebbe funzionare allo stesso modo, senza risultare improbabile.
-Capitolo 3. Sebbene sia un dettaglio che accompagna Brandon per tutta la storia, il suo pizzicorio sulla nuca, in alcuni punti, sembra essere esageratamente un super potere. Un conto è quando è nervoso o si trova in una situazione già di per sé scomoda, ma soprattutto all'inizio, quando sente il pizzicorio ancor prima che qualsiasi cosa possa accadere, sembra davvero troppo calcato e paranormale.
-Capitolo 4. Brandon fa una battuta sul caffé e il té alla cameriera nella caffetteria. Visto che parla in inglese, in teoria, la battuta, in quella lingua, non dovrebbe avere senso.
-Capitolo 5. Brandon prende un aereo di linea, ma perché non può prendere un biglietto della prima classe per stare comodo?
-Capitolo 8. Brandon esce dall'ufficio e si reca subito alla tavola calda. Prende un caffè e lo zio lo chiama dicendogli che lo cerca da tre ore. Quando sono passate queste tre ore? In teoria, uscendo e raggiungendo dopo pochi metri la tavola calda, dovrebbe far passare poco tempo.
-Capitolo 15. Non ho ben capito il motivo per il quale Brandon si chiede quando deve aver dato il numero di telefono ad Elisa, visto e considerato che lei lo ha già chiamato il giorno prima.
- Capitolo 25. C'è scritto che Shannon si è laureata a letterature straniere insieme a lui. Forse è l'impostazione della frase a risultare equivoca, ma come è stato scritto sembra che anche Brandon si sia laureato in letterature straniere, quando, inizialmente sappiamo che lui è laureato in scienze delle comunicazioni.
-Capitolo 26. Viene detto che 11 mila sterline corrispondono a 100 mila euro. In realtà quella cifra di euro corrisponde a 80 mila sterline.
Voto 6/10
4) Metodo narrativo
Ho apprezzato molto la narrazione in prima persona vista da Brandon. Era una storia in cui era facile cadere nel "cliché" dello switch del point of view. L'autrice, invece, mantiene per tutta la storia la focalizzazione sul ragazzo e mi è piaciuto molto vedere l'evoluzione del suoi pensieri.
La narrazione scivola con tranquillità tra descrizioni molto accurate, ma mai esagerate, e dialoghi realistici e scoppiettanti (fatta eccezione, forse, per il dialogo e la scena in cui Brandon si intrattiene con la spogliarellista, che risulta molto macchinoso e forzato, diciamo piuttosto stereotipato).
L'unica cosa che mi sento di segnalare apertamente è la presenza di ripetizioni continue dei nomi, ma questo meccanismo lo troviamo solo nei primi dieci capitoli circa.
In pratica, attraverso i dialoghi, viene ripetuto in maniera estenuante il nome di Brandon: "Vuoi bere, Brandon?", "Sì, mamma", "Okay, te lo preparo, intanto siediti, Brandon". Poi parla per esempio Kendra e fa "Come stai, Brandon?".
(Questo piccolo dialogo l'ho creato io a random, non l'ho trascritto dalla storia, ci mancherebbe).
Insomma, ripetono continuamente il suo nome, sebbene sia perfettamente comprensibile verso chi si stia rivolgendo il personaggio parlante.
Anche nella narrazione indiretta, sempre nei primi capitoli, ci sono spesso ripetizioni dei nomi di chi interloquisce. Penso che usare degli epiteti sarebbe più che perfetto, per migliorare la situazione.
Voto 8/10
5) Grammatica
Ci sono parecchi errori, più o meno gravi, molti di palese distrazione. Il problema è la loro quantità, ma nulla che non si possa risolvere con una mirata revisione.
-Il Sì affermativo alcune rare volte non è accentato.
-Un errore ricorrente sono le virgole che tagliano la frase in concomitanza della congiunzione E. In alcuni casi va bene, ma la gran parte delle volte la virgola deve stare lontana dalla congiunzione e tu, autrice, tagli praticamente sempre la frase proprio in quel punto.
-Ci sono rare ripetizioni.
-Nei primi capitoli, qualche volta, il tempo narrativo passa da passato a presente.
-Ci sono parecchi congiuntivi sbagliati.
-I verbi in generale, svariate volte, cadono in fallo.
-Il termine "Andare a giro" è puramente toscano, lo riconosco nella parlata poco stretta del mio rompiragazzo lucchese, ma è corretto scrivere "Andare in giro".
-Ogni tanto, autrice, esageri un po' con i punti esclamativi, che vanno dosati con parsimonia.
Voto 4/10
6) Caratterizzazione personaggi
Escludendo Anna, che l'ho trovata molto insolita e particolare come eroina femminile, la gran parte degli altri personaggi non spiccano per la loro innata originalità, ma non siamo più in questa sezione, quindi valutiamo un po' la caratterizzazione.
Sono indubbiamente ben definiti, molto colorati e tutti con un ruolo assegnato ben preciso.
Ho adorato da impazzire Cinzia, ma anche Anna ha avuto un posto importante nel mio cuore.
L'autrice delinea perfettamente la loro evoluzione e, mi è piaciuto molto, come sia riuscita a descrivere comportamenti tipici delle ragazze italiane, mettendoli a confronto con la mentalità inglese di Brandon che, nel suo mondo di farfalline arcobaleno, capisce poco e niente della potenza emotiva di una sensibile italiana.
Voto 10/10
7) Stile
Lo stile dell'autrice è molto dolce, posso definirlo così?
Lo conoscevo già, ma questa volta penso si sia superata.
È uno stile molto molto semplice, che perde poco tempo in voli pindarici e che va dritta al sodo. Non per questo, però, la narrazione risulta troppo veloce, anzi, si scioglie con piacere in bocca come un cioccolatino tiepido.
Questo stile è in grado di far commuovere, anche di fronte ad una storia non troppo originale. In più punti ho avuto i lacrimoni pronti a scendere e no, non sono metaforica.
La dolcezza traspare ovunque e l'autrice se l'è cavata benissimo a delineare il punto di vista di un personaggio di sesso opposto al proprio. Compito non proprio semplice ai più.
Voto 10/10
Conclusioni
Ho adorato questa storia.
Riconosco come meriti d'essere lavorata meglio, rattoppando qualche incoerenza e revisionando la grammatica, ma, certamente, già da ora è una lettura più che piacevole e che, agli amanti del genere, consiglio apertamente.
La storia, sebbene tratti anche il tema della malattia, non risulta affatto pesante, anzi, è capace di mettere di buon umore il più delle volte. La dolcezza delle sue sfumature non appesantisce la trattazione delicata di un argomento del genere che, comunque, è rievocato non troppe volte, ma nel giusto modo, senza darlo per scontato mai.
Ci sono parecchie scene di sesso, o meglio, d'amore. Ma l'eleganza con la quale l'autrice descrive gli atti più erotici non ci fa mai sentire a disagio. E, se lo dico io, che mi sento in imbarazzo anche a guardarmi da sola mezza ignuda allo specchio, potete star tranquilli.
Voto complessivo: 50/70
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