-Dysphoria - Lo Specchio dell'Anima-

Titolo: Dysphoria - Lo Specchio dell'Anima
Autore: NinaBlueStar
Genere: Fantasia
Stato: Completo

Prefazione off topic: Questa è l'ultima storia della lista. Nel weekend aprirò la nuova lista (non nella giornata di venerdì. Vorrei lasciare un po' di spazio perché questa recensione e la storia che contiene venga letta da più persone possibili).

1) Trama

Una narratrice misteriosa si trova di fronte a uno specchio. Lo specchio è crudele, cattivo, perché le mostra il suo vero aspetto: quello di uomo. Da subito siamo scaraventati nella tematica base di questa storia, la disforia di genere. E qui chiamo in soccorso wikipedia, perché non vorrei azzardare una definizione goffa di chi, di questo disturbo, non conosceva il nome: "Il disturbo dell'identità di genere (spesso abbreviato in DIG) è una condizione in cui una persona ha una forte e persistente identificazione nel opposto a quello biologico."
La protagonista, in preda alla disperazione, colpisce lo specchio mandandolo in mille pezzi. Qui subentra l'elemento fantasy perché, risucchiata da ogni frammento dello specchio, la narratrice sconosciuta si ritroverà a vivere una storia in terza persona: quella di Res. Res è un umano che vive in una società medieval fantasy, dove la figura di Dio e la forza della religione è molto incisiva. Res è uguale alla nostra protagonista misteriosa: è una donna imprigionato nel corpo di un uomo. È grazie al suo genitore adottivo Triginta che raggiunge il suo desiderio, ottenendo "magicamente" un corpo femminile. Ma le personalità più influenti della società, gli Arcadi, non sono d'accordo (essenzialmente sono dei repressi cronici asessuati che sentono intensamente la mancanza di un orgasmo; maledetti stronzi) e maledicono Res. 

E ora basta, vi racconterei tutto, ma poi non avrete alcun gusto nel leggere questa storia (che DOVETE leggere).

Dunque, vorrei fare una singola segnalazione, della quale non sono del tutto convinta, perché, essenzialmente, è un dettaglio tranquillamente omettibile e che probabilmente l'autrice non ha mai voluto inserire.

Da parte mia, posso dire che l'unica perplessità finale a livello di trama l'ho trovata sul discorso "dell'adozione" di Res da parte di un Arcade. Se inizialmente avevo pensato Res fosse un unico umano finito tra gli Arcadi, ad incontrare Carolina, Amadeo e Lapo, è chiaro come gli umani siano una razza ben più che sviluppata. Res è stato adottato perché orfano? Insomma, non mi sembra che si sia mai parlato di questo (altrimenti mi merito di aver fatto questa bella gaffe) e almeno io, da lettrice, l'avrei voluto capire con più precisione.

Per il resto non ci sono altre segnalazioni da fare! Nessun buco per una trama "frammentata" che trova, nella ricomposizione dello specchio, il suo perfetto filo narrativo.

Voto 9/10


2) Coerenza narrativa

Zero. Assolutamente nulla da segnalare.

Voto 10/10


3) Originalità

Partiamo dal presupposto che io non avevo idea che questo disturbo avesse il nome di disforia di genere. Questa storia è stata un grande insegnamento, che mi ha aperto un mondo su una problematica che non avevo mai considerato.
Ci sono altri racconti sulla disforia? Sicuramente, anche se io non ne ho mai letto uno. 
Ci sono altre storie sulla disforia raccontante con questa struttura? Dubito, dubito fortemente.

L'originalità è ovunque, nella tematica, nella struttura, nell'ambientazione scelta e potrei attardarmi ad elencare (spoilerando) gli intrecci tra i personaggi, le storie che si intersecano, i dettagli, i colori, le creature immaginarie, ma no, non entrerò nel dettaglio, perché dovete scoprirlo da soli.

Fatelo.

Voto 10/10


4) Metodo narrativo

Partiamo dal parlare dei punti più classici.

Le descrizioni. Non è una storia da descrizioni ambientali, sicuramente non troviamo e non dobbiamo trovare minuziosi riepiloghi di quanti bruchi ci siano su una foglia. Eppure i paesaggi che ci vengono proposti sono nitidi, nella loro essenzialità, il bosco, il roseto, il castello,... sono elementi generici che ci evocano facilmente scenari che già conosciamo. In questo modo l'autrice ci dà modo di concentrarci molto più sulle sensazioni e  l'interiorità, che simboleggiano il pezzo forte di questa storia.
Le descrizioni fisiche sono pazzesche. Metaforiche, d'impatto, soprattutto quando andiamo a parlare di corpi nudi, ogni dettaglio viene descritto con eleganza, senza volgarità o imbarazzo. La bellezza di Carolina e l'aspetto camuffato di Ortica ci vengono trasmessi senza ripetizioni infinite, saldandosi facilmente nel nostro immaginario.
In poche parole: bellissime.

I dialoghi sono piuttosto aulici, elegantissimi, appropriati all'ambientazione medievale. Euforici, espressivi. Mutevoli a seconda del carattere del personaggio che parla.

La struttura è interessante. La storia prende forma poco a poco, seguendo l'ordine sparso dei frammenti di specchio nei quali la protagonista senza nome si immerge. Quindi abbiamo una narrazione sparsa, ma che ricalca la forma di un puzzle scomposto.

Mi è piaciuto particolarmente lo sfruttamento che si è fatto della lingua italiana e del suo genere. In una storia basata sulla disforia - verrà facile intuire - si può sfruttare il genere nella sintassi per creare interessanti costruzioni. Costruzioni che l'autrice ha gestito alla grande, partorendo un lavoro davvero eccezionale.

Se posso, vorrei segnalare solo una cosa: il capitolo 11. Trovo che sia l'unico capitolo ad avere qualcosa di stridente. Sono passati tre mesi "dalla nascita di Berenice" e la ragazza si ritrova di fronte ad uno specchio, osserva il suo corpo e ne gioisce come se la sua identità di donna fosse appena nata. Mi spiego meglio: se nel gioco a nascondino tra Berenice e Carolina percepiamo benissimo i tre mesi trascorsi, nel momento in cui Berenice si osserva sembra sia passato meno di un giorno dalla "dipartita di Ortica". Se sia voluto o meno questo non lo so, ma ho percepito rigidità. Quella scena risulta staccata, sporgente nel modo sbagliato, come se fosse l'unico frammento a non combaciare in un puzzle di specchi che si allinea e incastra anche sul piano temporale.

Voto 9/10


5) Grammatica

Non ho nulla da segnalare. Ho trovato solo pochissimi errori di semplicissima distrazione. Niente di più.

Voto 9/10


6) Caratterizzazione personaggi

I personaggi non sono molti, o sono tanti. Dipende un po' dal nostro punto di vista. La storia non è molto lunga, quindi credo che *inizia a contare* 6 personaggi (sicuro ho dimenticato qualcuno) siano davvero più che sufficienti.

Neanche a dirlo, ma i personaggi sono tutti caratterizzati. Facilitati sicuramente dalla struttura favolosa dei frammenti, la protagonista si immedesima di volta in volta in un personaggio diverso, dandoci modo d'accedere ai loro pensieri.

Passiamo per il buon Triginta, la straziata Ortica; la saggia e sensibile Carolina, dolce e comprensiva, che ha fatto innamorare un po' anche me. 

Il personaggio che ho più amato è stato Lapo. È stato visto e poi dimenticato, lasciato da parte, per poi esser ripreso negli ultimi capitoli per darci modo di riavvolgere totalmente le nostre idee su di lui. Probabilmente è un uomo con il quale non andrei d'accordo, ma mi hanno fatta impazzire gli elementi discordanti del suo carattere. Molto particolare. Un caso umano che adotterei volentieri.

Voto 10/10


7) Stile

Conoscevo già lo stile dell'autrice, perché in passato già mi propose di recensire una sua storia. Devo ammettere che in questo racconto ho avuto modo di osservarlo in maniera diversa, da un punto di vista più maturo.
Si tratta di uno stile aulico, metaforico, di immagini scintillanti che, se il pigro lettore di Wattpad si degnasse di leggere con calma, avrebbe modo di accogliere in tutta la sua ricchezza. È uno stile che va seguito con attenzione, fluido solo se si segue il filo senza mai interromperlo. Non vanno saltate frasi o il castello potrebbe crollare.

Chi si lamenta della poca chiarezza, è probabilmente poco attento. Le frasi vanno ad incastro, in sproloqui anche talvolta filosofici dei quali non è permesso perdersi nulla. 

Fantastico.

Voto 10/10


Conclusioni 

Ho adorato questa storia e suppongo che si sia capito. È un gioiello prezioso qui su Wattpad che, come sempre, non ha la visibilità che merita.
A te lettore esterno che leggi, chiunque tu sia, io ti consiglio questa storia. È elegante, ricca di significato, emozionante e commovente.

Ci sono tematiche per adulti? Sì e no. Ci sono scene di nudo che non hanno nulla a che fare con il sesso. C'è una sola immagine moralmente scorretta, ma nulla che possa bloccare la crescita. La nudità è trattata con maestria e non c'è nulla di spinto. 

Leggete, leggete questa storia, perché ha molto da insegnare e molto da dare.

Voto complessivo 67/70

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