-DUE APRILE-

Titolo: DUE APRILE
Autore: manuelalollo
Genere: Narrativa generale
Stato: In corso

1) Trama

Due aprile: Giornata mondiale della consapevolezza dell'autismo. 

Una giornata presa con amara ironia da questa storia, che ci riporta a fuoco la dura realtà: il mondo ha una ben scarna consapevolezza di questo disturbo.

La storia inizia. Ci troviamo scaraventati fianco a fianco con una madre, Simona, e suo figlio Riccardo, un bambino di sette anni che soffre di autismo. 

Una vita complicata la loro, o meglio, per Simona: Riccardo ci appare infatti come il semplice reagente di una serie di eventi. Il polo attorno al quale l'intera storia ruota, ma che per ora è rimasto fermo, eccezion fatta per qualche sguardo regalatoci. Ed è giusto così, l'autrice ce lo ricorda spesso, Riccardo non ha nulla che non vada, sono le persone attorno a lui che non riescono a capirlo.
Simona, quindi, protagonista indiscussa, si ritrova troppo poco aliena nella vita del figlio e troppo aliena nella vita dei "normali", a cavallo tra i due mondi.

La storia sembrerebbe fine a se stessa, statica, immobile. Come è possibile sviluppare una trama da una base del genere? Una base meravigliosa, mi sento di dire, ma è pur sempre qualcosa di molto poco dinamico. L'autrice ci riesce, aggiunge elementi che mandano avanti il carro cigolante della storia di Simona e Riccardo, dimostrando che i progressi sono possibili.

Tutto perfetto, mi sento di fare solamente un paio di appunti.

Nel capitolo 2, la terapia Etodinamico con i tappi delle penne blu, a mio parere, è resa in maniera poco chiara. Ho riletto la parte un paio di volte, ma qualcosa mi è sempre rimasto oscurato, a partire dall'esercizio che fanno ed il suo perché. Ho pensato fosse una scelta dell'autrice, non entrare troppo a fondo nella descrizione delle terapie, ma poi questa mia ipotesi è sfumata nella descrizione della terapia della Psicomotricità, sulla quale la narrazione entra maggiormente nel dettaglio, spiegando il modo nel quale tutto questo avrebbe dovuto aiutare il bambino.

Il secondo appunto riguarda in realtà il metodo narrativo, ma ho deciso di inserirlo nella trama. 

L'autrice è solita aggiungere alcune informazioni per noi lettori, a fondo capitolo, per istruirci maggiormente a quel mondo che noi, per fortuna o sfortuna, non conosciamo bene. Molte informazioni riguardano fatti di cronaca, approfondimenti anche staccati dalla trama principale, ma ho trovati alcuni come tremendamente INDISPENSABILI alla corretta comprensione della storia.

Faccio un esempio: I ragazzi che superano i 18 anni vengono riconosciuti come schizofrenici dallo stato. Questo punto è inserito con un asterisco tra le note d'autrice, reputo sia meglio inserirlo nella narrazione, incastrandolo senza forzarlo. La motivazione sta nel fatto che sto valutando la storia nella sua essenzialità, separata dalla presenza dell'autore. Se ci trovassimo di fronte ad un cartaceo raramente avremmo appunti d'autore, se non escludendo qualche prefazione o dichiarazione di intenti. La storia ha bisogno d'essere comprensibile e completa nelle sue possibilità, escludendo la presenza dell'autore.
Sarebbe citabile Blanchard e la sua teoria sulla paternità delle opere, ma meglio farlo in altra sede.

Voto: 9/10

2) Originalità

La storia di per sé non è particolarmente originale.

Ed ora è possibile che mi prenderò le mazzate di tutto il mondo D: Un attimo, fatemi spiegare.

Ordunque... In questo secolo, principalmente, tutti possono scrivere, ma davvero tutti tutti tutti. Cosa ne viene da questo? Che tutti hanno modo di raccontare le proprie storie. Cerchiamo di mettere fine a 'sto puzzle. A cosa serve la scrittura? Per molti è un modo di liberarsi. Cosa se ne evince da questo? Che chi ha una storia pesante sul cuore, è particolarmente portato a trascrivere proprio quella su "carta".
Dopo questo volo pindarico, torniamo al punto di partenza.

La non originalità di quest'opera credo sia un'immensa fortuna. Moltissime persone hanno raggiunto il cuore degli altri raccontando la propria storia drammatica, tra queste molte hanno trattato del problema dell'autismo.
"Okay, ma allora perché, se così tante persone parlano di autismo, sono ancora tutti così ignoranti a riguardo?": perché leggere è faticoso, soprattutto se parliamo di storie così difficoltose, sia in lettura che in sentimenti.
Le persone fanno prima ad ascoltare una televisione che, come ci viene anche mostrato in questa storia, vuol vedere solamente le cose positive di un problema. 

Ci sono molte storie che parlano di figli, fratelli, amici autistici e mi sento di dire: più ce ne sono e saranno, sempre meglio sarà. Non sto parlando del mondo di Wattpad, è la prima volta che un racconto del genere mette zampa qui (che io sappia, correggetemi se sbaglio), ma parlo in generale del mondo della narrativa.
Non posso che non essere felice di questo, forse quella consapevolezza che ancora manca riuscirà a colmarsi, se non grazie alla televisione, almeno grazie alle storie scritte. I libri sono decisamente più sinceri, lo sappiamo da sempre.

Detto questo, non ho altro da aggiungere, consapevole di star parlando di una mancanza di originalità non negativa, direi di andare avanti sui punti ancora più ben fatti di questa storia.

Voto 6/10

3) Coerenza narrativa

È tutto perfetto, ogni dettaglio ritorna ed i disturbi di Riccardo non si contraddicono mai. L'autrice ha svolto davvero molte ricerche, credo, sia "sul campo" (lascia infatti trapelare d'aver vissuto questa storia se non in prima persona, ma almeno da vicino), sia "sui libri", attraverso ricerche ed approfondimenti.

Questo studio accurato non può che non trapelare, perché tutto è perfettamente organizzato e reale. I sintomi sono quelli, crudi e spiacevoli, ma sono quelli. Nessuno ha intenzione di addolcirceli ed è decisamente giusto così.

Voto 10/10

4) Metodo narrativo

La narrazione è ben equilibrata tra descrizioni, sensazioni ed azioni. Il tutto è così ben fatto da scivolare veloce come un fazzoletto di seta, sebbene si stia trattando invece di un pezzo di carta vetrata.
Come ho detto precedentemente, la storia è molto statica, bloccata in una routine che si muove lentamente, alla scoperta di tasselli di una vita che noi lettori abbiamo catturato dopo sette anni dal suo inizio, ma tutto questo non ci annoia, non può farlo.

La narrazione è dinamica nella sua staticità, divoreremo tutti i capitoli disponibili uno dopo l'altro (vedesi la sottoscritta), senza sentirne mai il peso e senza mai divenire prede di quella routine che ha purtroppo catturato Simona ormai da tempo.

Vorrei fare qualche appunto solamente sulla formattazione della storia.

I salti temporali sarebbe bene segnalarli con qualche segno di punteggiatura. Come ho già ripetuto altre volte, purtroppo Wattpad è stupido (lo hanno drogato in discoteca e non si è più ripreso, mi dispiace per lui) e sballa tutta la formattazione classica.

Da questo ne consegue che non basta una spaziatura o due di righe bianche per segnalare un brusco salto temporale (cosa che si fa di solito), ma conviene inserire qualsiasi elemento che ce lo faccia capire, perché alcune volte ci ritroviamo perplessi e sballottati in giro.

Ugualmente per le note d'autore: sarebbe meglio separarle da una sequenza più fitta di trattini, od ondine, o cactus, con un paio di spaziature in più e (se proprio vogliamo esagerare) inserendo lo spezzone in grassetto o in corsivo.

In questo modo è possibile rendersi conto visivamente dello stacco. Il lettore eviterà così di ritrovarsi a leggere "Nota di Manuela" all'improvviso, pensando di star invece continuando il capitolo.

Della mancanza di questa formattazione ne fa le spese la suspense che, alla fine di ogni frammento, arriva puntuale. L'assenza di uno stacco più netto fa svanire quella magia, strappandoci dalla narrazione senza preavviso con la dicitura "Nota di Manuela", percepita visivamente come parte integrante del testo.

Voto 9/10

5) Grammatica

Il tutto è così al limite della perfezione da non farci notare neppure un errore. Ecco la magia di una narrazione e storia così bella.

Ho cercato di concentrarmi, evitando di farmi influenzare troppo, ho fatto un passo indietro ed ho visto qualche piccolo problema.
Verbi sempre azzeccati, nulla da dire. Qualche parola sbagliata, ma solo per distrazione, come gli aggettivi non coordinati con il loro soggetto. 

Il problema più tangibile si trova sulla punteggiatura. Partiamo dal presupposto che lo stile dell'autrice è molto secco e staccato, riconoscibile da frasi auto conclusive e dai numerosi punti fermi in sostituzione a delle forse più corrette virgole, ma ci torneremo poi.

Quindi, tornando a noi, le virgole sono spesso date in sacrificio al grande Dio Punto Fisso e fin qui può andare, ma spesso vengono proprio omesse, intere frasi (seppur brevi), senza punteggiatura, ad eccezione di quel punto alla sua fine.
Consiglio giusto qualche rilettura focalizzata su questo errore, una maggiore attenzione alle virgole, molte mancanti soprattutto davanti al "Ma" avversativo.

Voto 7/10

6) Caratterizzazione personaggi

La protagonista è Simona, e credo sia ben chiaro. Lei è perfettamente caratterizzata: una donna forte, con le sue grandi debolezze che si sforza di coprire ed al quale resiste. Come ho già detto precedentemente, è un personaggio a cavallo tra il mondo di Riccardo e quello dei "normali".

Di conseguenza, essendo la narrazione in prima persona, sia Riccardo che il resto del mondo ci appaiono un po' sfocati.

Trovo che questa sia una tecnica narrativa interessante e non un errore (sarà l'autrice a confermarmelo). Simona è al centro tra due sfere lontane anni luce, ha un po' di un lato ed un po' di un altro, per lei è impossibile capire le persone di entrambi i mondi. Lei ci appare nitida ed, attraverso il suo sguardo, il resto dei personaggi ci appaiono lontani, silenziosi, irraggiungibili, perché lei è diversa sia dai "normali" che da Riccardo.

Voto 10/10

7) Stile

Lo stile dell'autrice, come già detto, è secco e crudele. Le sue frasi sono costellate da punti fissi, rapide proposizione che partono come stilettate nel petto del lettore.

Ben pochi voli pindarici, i concetti ci arrivano diretti. Nessun dubbio, nessuna sbavatura, i fatti sono così. Punto e basta.

Un stile che sicuramente ho apprezzato, seppur, alcune volte, privo di un certo spessore ed approfondimento. Sono come schiaffi rapidi, ma avrei preferito trovare qualche più lento affondo nel costato, ogni tanto. Una narrazione del genere, alla lunga, potrebbe perdere del tutto la sua profondità, risultandoci più come un comunicato telegrafico. 

I punti fissi sono un'arma pericolosa, d'impatto, ma andrebbero dosati in maniera migliore, a seconda della scena nella quale ci ritroviamo, alternando ritmo secco a velocità.

Voto 7/10

Conclusioni

Questa storia è stata una secchiata d'acqua gelida. Mi ha scossa moltissimo, portandomi a lunghi minuti di contemplazione di una parete bianca (o lilla, se parliamo del mio salone).

Neanche a parlare dell'ansia che mi è salita, il mal di stomaco ed il non riuscire a respirare in alcuni punti.

Sicuramente si tratta di una storia che lascia il segno, uno degli intenti principali di ogni autore. Questa storia ci riesce ed anche senza troppa fatica. 

Non adatta ad il pubblico di Wattpad, ma proprio per questo trovo che ci stia particolarmente bene.
Lo stile semplice e diretto dell'autrice fa arrivare alla svelta messaggi che anche i più pigri vorrebbero ignorare. Spero che scuota tante altre menti.

Altri consigli o correzioni non ne ho, avrete notato tutti che sono stati comunque molto pochi. Ci troviamo di fronte ad una storia quasi perfetta, forte anche della sua non particolare originalità e ricca di uno stile battagliero.
Solo un grande in bocca al lupo per tutto ed un grande salutone.

Voto complessivo: 58/70

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