-ASLOW-

Titolo: ASLOW
Autore: MARGO259
Genere: Avventura
Stato: In corso

Premessa 1): Mi riduco sempre alla sera "tardi" (sono vecchia dentro) a scrivere. Quindi sono stanca e troppo distratta. Al solito, se scrivo "HO TROVATO QUALCHE LAGUNA", fucilatemi, ma compatitemi. 

Premessa 2): Questa è l'ultima storia della lista #2. DOMANI MATTINA aprirò la terza lista che, vi ricordo, resterà aperta per due giorni. Quindi scialla, nessuna corsa contro il tempo questa volta. Rilassiamoci tutti.

Detto questo, andiamo a vedere questa storia che, sebbene abbia un po' di cose da aggiustare, a me è piaciuta molto.


1) Trama

Ci troviamo sulla Terra, credo, un pianeta Terra diverso dal solito. Le persone sono normali, fanno cose normali, tutto è normale, ma c'è qualcosa di diverso: una foresta.
Nessuno conosce le origini di quel luogo, ma solamente una cosa è certa: chiunque ci si addentri non torna indietro. Che fine fanno gli incoscienti pionieri? Muoiono, finiscono in un'altra dimensione? Boh.
Noi non lo sappiamo, ma la protagonista della storia, Ella, è curiosa e pure tanto. Soprattutto perché, tempo prima, la sua migliore amica, Jordan, era sparita nel nulla e, probabilmente, proprio a causa di quella foresta.

Il governo è matto e fa il trasgreh, costringe tutti i ragazzi primogeniti a svolgere un test attitudinale, per poi sceglierne dieci e spedirli nella foresta.
Bene.
Ella viene seleziona e sbam, deve lasciare tutto e tutti ed avviarsi a passo agitato verso quel luogo misterioso.

Cosa c'è dentro la foresta? Una città, Aslow, protetta da un campo magnetico dal il quale si può entrare (rischiando di morire), ma non uscire.

Ella si ritroverà intrappolata qui, scaraventata in una realtà non propria e costretta a combattere per sopravvivere (perché sono tutti matti e si ammazzano di botte tra di loro, per conquistarsi il diritto di diventare "poliziotti" di quella strana società).
Ah sì, poi ritrova anche la sua amica perduta, rimorchia e si prende un sacco di mazzate.

Ma passiamo a noi ed ABBASSATE IL CELLULARE, NON CHIAMATE IL TELEFONO ROSA.

Ci sono un po' di problemi sulla trama, ma in realtà preferisco inserire i più gravi nella sezione "Coerenza narrativa", quindi riassumiamo gli altri.

-Innanzitutto un consiglio scanzonato, non un errore. La protagonista si chiama Ella, un altro personaggio di chiama Bella. Okay, uhm, io avrei messo dei nomi un pochino più diversi. Spesso (soprattutto durante la partita di pallavolo) gli occhi si intrecciavano tra Ella Bella Bella Ella Alle Alleb.
Ma come detto, è solo un mio consiglio.

-Capitolo 3. Quando Ella arriva ad Aslow (la parte tra il suo risveglio e l'arrivo nella roulotte di Jordan) ci smonta tutte le nostre aspettative. Per dei corposi capitoli ci troviamo nella suspense più totale: non abbiamo idea di cosa si nasconda nella foresta e di che fine farà la protagonista. Siamo curiosi, tanto, lo è anche lei. Arriva e si limita ad una descrizione spiccia delle roulotte e degli alberi. Stop. Non esprime alcun sentimento riguardo alla grande scoperta.
Io mi sarei almeno un briciolo... Stupita? Rimasta sconvolta?
Mi soffermerei di più sul PRIMO IMPATTO Ella-Foresta, che sembra sviluppato in maniera molto spiccia, come se non si valutasse l'effetto sorpresa che dovrebbe avere su di lei.

In generale ci sono altri buchi (che tratteremo dopo), quindi nella valutazione terrò conto anche di quelli, ma la storia procede verso una precisa, ma oscura direzione. Ancora non sappiamo con certezza dove ci porterà (la storia è iniziata da poco e ci sono moltissime cose ancora in sospeso), ma qualcosa possiamo immaginare.

Ella ha una famiglia dall'altra parte del campo magnetico, tornerà da loro? Sopravvivrà?
La trama c'è ed è anche molto particolare. La protagonista è bloccata lì, riuscirà ad uscirne?
Però i buchi si sentono molto, soprattutto nei primi capitoli. Quando invece ci troviamo nella foresta la situazione è molto più lineare.

Voto 6/10


2) Originalità

Oh eh, a me sembra davvero molto originale la storia. L'elemento della foresta è molto, ma molto particolare, soprattutto vista dall'esterno, prima d'entrarci seguendo la protagonista.
Ci sono ancora molti interrogativi e poco si è capito di questa società sconosciuta, ma sono certa che l'autrice abbia in saccoccia tante nuove chicche: sento la "puzza" di suspense fin dal sesto capitolo.

Qualche problema lo troviamo quando entriamo nella foresta:

Perché ogni novità è seguita da una festa? Perché dopo due giorni dall'arrivo della protagonista, in qualsivoglia posto, c'è una festa alla quale andare? E quindi segue puntuale ricerca del vestito adatto assieme alle amiche ect ect.
E mi dispiace, perché in realtà anche la storia apparentemente scontata con Hunter è originale. Iniziata in modo particolare, sviluppatasi in maniera un po' ambigua, ma chissà perché dietro a quel "Non voglio essere tuo amico" ho letto un "Voglio essere qualcosa di più".

Quindi... abbiamo elementi molto originali ed altri un po' troppo vicini ad una teen fiction classica.

Anche la palese cotta di Dave, sviluppata troppo velocemente ed in maniera forzata. Autrice, ricorda, non per forza tutto il mondo deve innamorarsi della protagonista (sto esagerando, in realtà Ella è presa in giro da circa tutti e malmenata dall'altra metà del tutti).

Voto 7/10


3) Coerenza narrativa

D'accordo, iniziamo.
Vorrei rincuorare l'autrice, perché, da quel che ho letto, si tratta della sua prima storia. È normale sbagliare qualcosa, soprattutto la coerenza narrativa che è molto fragile e delicata.
Comunque, vediamo i punti.

-Prologo. È assolutamente impossibile che la professoressa non si agiti troppo per il "reggiseno andato a fuoco". Ci sono i sensori d'allarme nella scuola, se ci fosse stata anche solo una sigaretta accesa, sarebbero scattati.
In caso non ci fossero stati, una professoressa non avrebbe mai reagito in quel modo. Sarebbe corsa in bagno, avrebbe chiamato gli inservienti, avrebbe suonato l'allarme. O, quanto meno, si sarebbe interessata sullo stato di salute della studentessa. Se il reggiseno prende fuoco ed arriva a bruciarti la maglietta, è probabile che la pelle venga ustionata.
Nessuna professoressa si limiterebbe a rimanere in aula e, soprattutto, quando le ragazze tornano in classe, perché non fa nessuna domanda? Ancora più improbabile.
Trovo questa scusa abbastanza impossibile e troppo difficile da controllare. È un'arma a doppio taglio. Autrice, se la vuoi lasciare, devi far andare nel panico la scuola. In alternativa consiglierei di sostituirla con qualcosa di più semplice, basterebbe un: "Si è sentita male" ed inserire l'interessamento della professoressa al momento del rientro in aula delle due ragazze.

-Prologo. Il punto in cui Derek la invita fuori, lei si mette a pomiciare con il fratello. Io... io boh. Cioè, sorvoliamo sul principio di incesto, ma concentriamoci su Derek. Personaggio inutile ai fini della narrazione, che non avrebbe alcun motivo per fare il casca morto con una ragazza del genere (non che sia un mostro, anzi, ma non il suo tipo). Non è proprio il genere di ragazzo, ha la scuola ai suoi piedi, su quali basi si poggia il suo principio di imbarazzante flirt?
Questa è una scena davvero stopposa, che richiama, come stile, la festa che troveremo puntuale ad Aslow. Ripeto, autrice, non è detto che tutto il mondo debba essere cotto di Ella. Ma magari, in caso chiedile di venirmi ad insegnare qualche trucchetto, perché sono davvero una sfigat- (*Il mio ragazzo mi lancia contro il tavolo della cucina*). Okay, amore, statte bono.

-Capitolo 1. Ecco il grande buco della trama del quale parlavo prima.
Ci troviamo di fronte ad un governo che prende dieci primogeniti e li spedisce verso morte probabilmente certa. Le famiglie non protestano, nessuno fa nulla, accettano tutti la cosa senza professarsi. Nessuno pensa "È una follia", "Come possono farlo", "I nostri 'PPPPAMPPPINI", no. Mandano al macello tutti e chi si è visto si è visto.
L'autrice mi ha chiesto di aiutarla a risolvere questo buco/incoerenza ed io mi sono prodigata per trovare una soluzione rapida alla cosa.
E niente, non ho trovato nulla.
Okay, no, qualsina sì, vediamola.

1) Autrice, puoi eliminare l'elemento governo. Puoi evitare di coinvolgerlo, ma questo porterebbe ad una riscrittura quasi completa dei primi capitoli. In caso volessi prendere in considerazione questa opzionie, la protagonista diverrebbe l'unico polo della sua scelta.
Ella, una ragazza curiosa, assetata di sapere. Sa che Jordan è morta/si è persa avvicinandosi alla foresta, vuole sapere cosa le è accaduto. Si sente richiamata da quel luogo, preda di una smania di conoscenza. È lei a decidere d'andare nella foresta, magari di nascosto.

2) Soluzione secondo me più semplice. Viene coinvolto il governo, ma si crea una realtà un po' diversa: un governo dispotico, dittatoriale, sul quale i suoi abitanti non hanno voce in capitolo.
Mandano al macello dei giovani, sperando di capirci qualcosa, preferendo sacrificare degli innocenti ad i suoi agenti perfettamente addestrati.
Ti ricorda qualcosa? A me sì, Hunger Games. Esatto, un governo dispotico che fa tutto e nessuno protesta.
In caso volessi dare questo tono grigiastro al tutto, dovrai però sottolineare le reazioni delle famiglie, arrabbiate, tristi, consapevoli di questa ingiustizia, ma impossibilitati a ribellarsi (Ed a quel punto togliere la ribellione per i due poliziotti spariti).

-Capitolo 3. La "scusa" per giustificare la presenza di Ella ad Aslow è questa: "Abbandonata nelle periferie della foresta, sperando d'essere trovata".
Uhm, cos'è? Un neonato abbandonato sulla porta di un convento?
No, dai, autrice! Non mi cadere in queste fesserie. Rendi credibile questa scusa. Non so, non potrebbe essere stata una ragazza di periferia venuta ad Aslow in cerca di "fortuna"?

-Capitolo 5. Ella si fa spiegare un po' troppe cose da persone diverse da Jordan, il dottore ed Alice (Pronunciatelo "Elis" o l'autrice ci mangia a tutti D:). Esempio: Quando Dave le spiega perché hanno rinunciato a costruire il treno.
Se Ella fosse una nativa, queste cose le saprebbe.

Voto 3/10


4) Metodo narrativo

Sebbene si tratti della prima storia dell'autrice, gestisce molto bene la narrazione. Molto leggera e ben equilibrata tra descrizioni, azioni e pensieri.
Cade in fallo poche volte (es. la partita di pallavolo un po' troppo descritta e un po' troppo stopposa).
Il resto è molto fluido ed elegante, smorzato da scene più dure ben descritte e realistiche.
Anche i dialoghi sono davvero ben fatti, naturali e non troppo lunghi, veloci e divertenti. Il tutto accompagnato dalla macabra ironia di una protagonista molto impacciata e buffa.

Ho un paio di appunti però: troppo veloce. Certe scene sono descritte troppo velocemente (vedesi il buco dell'arrivo di Ella ad Aslow) e troppe altre cose ci vengono spiegate come se avessimo già confidenza con questo mondo.
Le reazioni di Ella, di fronte a tutte queste stranezze, sono la gran parte delle volte saltate a piè pari. Tanto che, quando elabora il pensiero "Mi sentivo a casa", noi siamo molto perplessi. Ma se il giorno prima stava prendendo a capocciate il campo energetico per uscire di lì. Quando ha cominciato a sentirsi a suo agio a questi livelli? E come?
Troppi dialoghi omessi, troppe descrizioni di emozioni sorvolate.
Autrice, fai esprimere la tua protagonista, non smuoverla come un pupazzetto, inseriscila davvero in questo mondo.

Secondo appunto: le descrizioni fisiche.
Non sono eccessivamente dettagliate, anche se la faccenda si potrebbe smorzare un po'. Quando viene introdotto un nuovo personaggio si percepisce uno schema fisso di presentazione: occhi verdi, pelle pallida, capelli arcobaleno, un naso, due braccia, due gambe, una bocca,... (*irony*).
Quello che puoi evitare, magari è di dire: "Era alto circa 1.75".
Io per sicurezza avrei preso un metro per controllare, quel circa non mi convince.

No, dai, seriamente, potresti sostituire con un: "abbastanza alto", "alto", "poco più alto di me", ect. Non entrare eccessivamente nei particolari, non è necessario.
È un banale errore, ci siamo passati tutti. Io penso di aver scritto pagine e pagine di descrizioni sul figone di turno. Per poi switchare immediatamente dopo sull'altro figone e descriverlo per fogli e fogli e fogli word.
Sono un disastro.

Voto 6/10


5) Grammatica

Non c'è proprio nulla da dire all'autrice!
Non ci sono molti errori e sono tutti di sola distrazione. Qualche inciampo in giro, ma è tutto molto pulito.
Brava!

Voto 8/10


6) Caratterizzazione personaggi

Mmh, meh.
Sì, dai stiamo andando verso la giusta strada.
I personaggi dei fratelli di Ella sono davvero ben delineati, ma tutti quelli presenti ad Aslow sono ambigui, facendo esclusione per Hunter.

Jordan è la sua migliore amica, ma ci vengono riportati sì e no tre o quattro dialoghi tra le due. Non riusciamo a conoscerla, come non riusciamo a conoscere tutti gli altri. Forse un principio su Dave, ma dovuto solamente al suo discorso semi filosofico sul campo di forza.
Troppi pochi dialoghi tra di loro e, come detto, troppe poche descrizioni delle reazioni di Ella.

Ella sembra caratterizzata, ma davvero poco. Il problema non sta nell'esiguo numero di capitoli, ma nella velocità della narrazione e nella innaturalità di alcune reazioni.
La conosciamo bene finché resta all'esterno della foresta, entra ed è come se diventasse un bambolotto semi impassibile di fronte alle situazioni. Sto esagerando, perché comunque prova rabbia, curiosità, tristezza, ma ci appare irreale, perché nessuno reagirebbe in questo modo. Una persona normale avrebbe tormentato Jordan con ottomila domande, cercando di capirci qualcosa. Ella sembra adattarsi immediatamente ad Aslow, "accetta" di fare a botte e farsi ammazzare di legnate e non le vengono troppi dubbi.

Anzi, è molto: " Okay '-' "

Autrice, dai un po' di pepe a questa ragazza. Ha appena scoperto il segreto che da sempre l'umanità non aveva mai capito. Non dovrebbe mettersi ad urlare?

Inoltre fagliela godere un po' di più la riconciliazione con un'amica che credeva persa per sempre: sorvolando sul momento nel quale si ritrovano, non sembrano essersi mancate. E sono certa che non era questa la sensazione che volevi lasciar trapelare.

Voto 6/10


7) Stile

Notevole davvero. La sua prima storia, ma l'autrice rimarca già un certo ed evidente stile.
Semplice, pervaso d'una amara ironia, delicato ed a tratti profondo (quando si trattano i temi della famiglia in principal modo).

Sono certa che con il tempo lo svilupperà a pieno, fino a diventare totalmente personale e riconoscibile.
È uno stile molto divertente, che fa spuntare il riso anche mentre la povera protagonista è utilizzata come sacco da boxe.

Mi è piaciuto molto leggere questa storia: sono stata accompagnata da questa sfumatura piacevole, da battute non scontate e da espressioni esilaranti.

Voto 7/10


Conclusioni

Una storia che continuerò a seguire, piena di segreti e misteri (roba di cui mi ci drogo giornalmente). DEVO sapere tutto il non ancora detto e VOGLIO vedere come migliorerà l'autrice.
È alle prime armi, ma è una grande perfezionista e si impegna davvero in quello che fa. Parliamo poi di una notevole originalità e di idee davvero particolari che mi sono piaciute molto.

Sempre detto: l'importante è avere buone idee, lo stile e tutto il resto è sempre migliorabile. La base è buona, la conoscenza della lingua anche.

Non ho consigli (se non tutto lo sproloquio che ho già scritto per 2500 parole), ma ti lascio solamente una spintarella, speranzosa di vederti continuare questa storia davvero meritevole.

In bocca al lupo! Ci rivediamo tra i commenti del tuo racconto :D 

Starò lì :D
A molestarti :D
Per sempre :D

:D

Fuggi :D

Voto complessivo: 43/70

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