Parte senza titolo 22
- Ci penso io a tenerli sotto controllo-
Il poliziotto si diresse alla porta, e una volta aperta, si guardò intorno, per controllare che non ci fosse nessuno ad aspettarlo.
Vide che per terra c'era dell'acqua, e guardò istintivamente in alto, per capire se potesse aver piovuto.
- Ciao, figlio di puttana!- esclamò una voce. Ebbe giusto il tempo di riconoscere il viso sopra di lui come quello di Ed, fermo sul cornicione del balcone al primo piano, che quest'ultimo gli lanciò addosso il cavo elettrico, con i fili sfibrati alla fine.
Tentò di estrarre la pistola, ma fu troppo lento. La scarica elettrica lo investì da capo a piedi, lasciandolo morto sul terreno.
Ed sorrise.
Forse dopotutto sarebbero riusciti ad andarsene.
All'interno, Tamra era ferma sul pavimento, ormai solo parzialmente cosciente. La vecchia aveva sistemato Frank accanto a lei e ad Angela, ed era rimasta in silenzio, a fissarli.
- Non capisco perchè cerchiate di opporvi- esclamò ad un certo punto la vecchia - Il varco sta per aprirsi definitivamente, e non c'è nulla che voi possiate fare per impedirlo-
Frank si alzò in piedi.
- Forse qualcosa c'è-esclamò Ed, sbucandole alle spalle. La vecchia si voltò, e lui la colpì in faccia con la racchetta da tennis, più forte che potè.
La vecchia accusò il colpo e si inclinò all'indietro, ma afferrò immediatamente Ed per un braccio. Lui provò a colpirla di nuovo, ma prima che potesse farlo, la racchetta gli cadde a terra. Si sentì improvvisamente debole, e sentì le gambe vacillare.
Osservò la donna, la quale aveva i capelli che le coprivano parzialmente il viso, ma da cui filtrava la malvagità di un sorriso sghembo. Non capiva cosa stava accadendo, ma si sentiva sempre meno lucido. Provò a muovere una gamba, ma il suo corpo non voleva saperne di rispondere.
La vecchia usò l'altro braccio per afferrarlo dal collo, e con una forza sorprendente, riuscì a tirarlo su.
Ed si sentiva anestetizzato, e voleva soltanto chiudere gli occhi. La sua pelle stava diventando sempre meno rosea e sempre più cinerea, e avvertiva difficoltà nel connettere i pensieri.
Un filo metallico si strinse intorno alla gola della vecchia, tirando verso dietro. Ed all'inizio non capì cosa stava accadendo, ma dopo qualche istante si rese conto che era Frank, che stava cercando di sgozzare la vecchia usando le manette.
- Muori, stronza!- esclamò Frank, tirando con tutta la forza che aveva in corpo, e lanciandosi all'indietro, verso il pavimento.
Immediatamente Ed cominciò a sentirsi meglio. Era come se l'aria stesse entrando nei suoi polmoni per la prima volta, e avvertiva il cuore che ricominciava a battere normalmente.
- Ed, aiutami a uccidere questa stronza!- esclamò Frank. Nel frattempo Angela si era avvicinata alla vecchia, e stava cercando di colpirla con i pugni. Dopo la sorpresa iniziale, la donna stava cercando di rialzarsi, e contemporaneamente di liberarsi.
Ed si fece forza e si lanciò nella mischia, con le gambe ancora intorpidite. Quasi inciampò su Frank, che era a terra, e dovette appoggiarsi contro il muro per non cadere.
Afferrò la vecchia per uno dei seni, e cominciò a tirare forte. Nel frattempo la donna si era scrollata di dosso Frank, lanciandolo contro il muro come se fosse senza peso, e aveva spinto Angela da parte. Osservò Ed negli occhi, pronta ad aggredirlo di nuovo, ma stavolta lui fu più veloce. Spinse con tutta la forza che aveva la donna verso il pavimento con il piede, mentre continuava a tirare un seno.
Avvertì uno strappo, e ancor prima di guardare la scena, sorrise.
La pelle del seno si era lacerata, lasciandogli in mano un capezzolo vecchio e rugoso. La donna era caduta per terra, e il suo petto si era immediatamente macchiato di sangue. La osservò mentre cercava di tamponare la ferita, ma a quel punto Frank si era rialzato in piedi.
- Vai all'inferno, TROIA!- esclamò vittorioso.
Continuò a colpirla con la mazza da tennis finchè non l'ebbe squarciata. Poi osservarono la donna, completamente esanime e coperta di sangue, e sorrisero l'uno all'altro.
- Ce l'abbiamo fatta!- esclamò Ed, dopo qualche istante - Come sta Tamra?- aggiunse poi, rivolto ad Angela.
- Deve andare in ospedale il prima possibile- esclamò Angela - Ed, carichiamola in auto e andiamo-
Ed aprì la porta, e uscì fuori, facendo attenzione a non camminare nella zona bagnata, per non rimanere fulminato a sua volta.
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