Cercò di concentrarsi, ma non ci riusciva. Sentiva i pensieri come avvolti da uno spesso telo di plastica, soffocati sotto una nebbia pesante e solida.

Poi gli venne un idea. Si fece coraggio, e si diede un pizzicotto, molto forte. Provò dolore solo per un istante, ma fu sufficiente per concentrarsi su quello, e lottare per riacquistare la sua volontà.

Si diede uno schiaffo, e subito dopo sbattè volontariamente diede un pugno contro il muro. Aveva le nocche sbucciate e sanguinanti in due punti, ma si sentiva molto più padrone di sè stesso.

Osservò davanti a sè, e questa volta vide Frank, che lo fissava a distanza di sicurezza, attendendo che ritornasse in sè.

- Frank...- esclamò Ed, prima di sorridere.

L'amico lo osservò cauto per qualche istante, poi sorrise a sua volta.

- Allora non sei impazzito del tutto?- replicò, avvicinandosi piano.

Ed scosse la testa.

- Non so cosa mi sia preso, vedevo cose che non c'erano, e volevo disperatamente scendere lì sotto. Quel tunnel porta da qualche parte, Frank. Non oso nemmeno immaginare dove, e che cosa si nasconda in profondità-

Frank gli si avvicinò, e lo abbracciò.

- Non importa- gli disse poi, una volta staccato - Non dovremo scoprirlo, se ce ne andiamo adesso. Angela e Tamra sono fuori dall'auto, se ci sbrighiamo riusciremo ad andarcene vivi-

Ed gli rivolse uno sguardo serio, e colmo di determinazione.

- Grazie per essere tornato a prendermi-

Frank lo guardò male.

- Nessuno rulla le canne come te!- replicò poi, sorridendogli.