- Ce la fai a camminare? - le chiese Tamra, e lei fece cenno di sì con la testa.

Frank la tenne su, mentre l'amica tentava di stabilizzare il suo equilibrio. La ferita si era chiusa, ma aveva comunque perso molto sangue, e sentiva la testa girare vorticosamente.

- Dobbiamo trovare Ed, immediatamente. Adesso vi porto all'auto, e poi torno indietro a prenderlo, sempre che non sia all ingresso!-

- Perchè le ragazze devono stare al sicuro quando i maschi fanno il lavoro duro?- lo canzonò Tamra, con tono a metà tra il duro e il divertito.

Frank sorrise.

- Oh mio Dio, queste femministe sono proprio insopportabili!- disse tra sè e sè, e Tamra colse la provocazione, sorridendo.

Quest'ultima afferrò un paio di cose e le mise nella sua borsa, e poi si accostò ad Angela e Frank, che erano sul ciglio della porta della camera.

Entrarono nel corridoio, fino a quel momento per nulla illuminato, ed accesero la luce.

Frank si guardò intorno, cercando di individuare qualunque pericolo li attendesse, ma notò che non c'era nessun altro.

Poi però, cominciò a camminare, e lo avvertì.

I muri del corridoio stavano vibrando, dapprima piano, poi sempre più forte. 

- Frank, non posso affrontare un'altra cosa, non adesso. Cosa sta succedendo?- gli disse Angela, aggrappandosi più forte al suo braccio.

Lui tentò di rassicurarla con lo sguardo, ma poi sentì il rumore dell'intonaco che si spaccava, e un ammasso di code lunghe almeno mezzo metro si affacciarono, contorcendosi e sbattendo l'una contro l'altra. Frank si affrettò a camminare, sorreggendo Angela che si rifiutava di guardare, e Tamra che aveva appena capito di cosa si trattasse, e stava per andare nel panico.

Afferrò Tamra e le diede un pizzicotto sul braccio, per riscuoterla. Lei fece un gridolino, e gli lanciò un'occhiataccia.

Fu in quel momento, che dall alto crollò un piccolo pezzo di muro con qualcosa di vivo sopra.

Tamra fece un urlo poderoso e scattò in avanti, non appena ebbe capito che si trattava di un grosso ratto