RISCRITTA
Allora, questa è la versione riscritta, sono sicura sarà più lunga dell'originale, senza commentini, seguirà gli avvenimenti dell'originale, ma ovviamente sarà rimodellata ma niente di che.
E niente, ditemi se vi piace, buona lettura.
LA COSTELLAZIONE DEL DRAGONE
Quando i primi villaggi iniziarono a formarsi, tra i guerrieri dell'esercito di uno di questi, si distinse un giovane di nome Elia.
Elia infatti, nonostante la giovane età, era molto forte, ed aveva condotto il suo esercito a diverse vittorie.
Questo lo aveva reso molto sicuro di sé, forse anche anche troppo.
Un giorno, incoraggiato da alcuni amici, salì su un alto colle, e da lì, urlò a gran voce: <<Sono talmente forte che potrei battere anche te, Ares!>>.
Il giovane Elia non avrebbe mai potuto immaginare che questo suo sfrontato gesto sarebbe giunto all'orecchio del dio della guerra.
Irritato da tutta quella sfrontatezza, Ares decise di lanciare una sfida al giovane guerriero per dargli una lezione.
D'accordo con Zeus, il dio mise in palio un desiderio che il padre degli dei avrebbe dovuto esaudire, con il quale intendeva punire Elia una volta vinto.
Il guerriero non era affatto impaurito dalla faccenda: credeva che tutto ciò significasse che egli fosse effettivamente abbastanza forte da poter affrontare il dio, e convinto di poterlo battere iniziò a pensare a cosa chiedere a Zeus dopo la sua vittoria.
Quando giunse il giorno della sfida, tutti gli amici di Elia erano con lui per assistere.
Erano meno fiduciosi rispetto all'amico, ma non lo davano a vedere per non scoraggiarlo.
Gli dei invece, o almeno coloro che erano interessati ad assistere, si misero comodi in un tempio lì vicino, per osservare lo scontro nascosti dalla vista dei mortali.
Il dio indossava la sua armatura bronzea e brandiva la sua lunga lancia, mentre Elia indossava la sua solita armatura da guerriero ed impugnava la sua enorme spada.
Iniziarono a colpirsi con le proprie armi, sferrando colpi uno dopo l'altro, senza permettere all'avversario di avere un attimo di pausa.
L'attenzione di tutti era sui due, che però parevano troppo assorti nel loro combattimento da badare a chi assisteva.
Ares in realtà non trovava alcuna difficoltà nel rispondere agli attacchi del suo avversario, ma doveva ammettere che, per essere un mortale qualunque, era molto forte.
Il combattimento quindi andò avanti a lungo proprio perché era così che voleva il dio, curioso di scoprire quanto a lungo avrebbe retto Elia.
Iniziando però ad annoiarsi, decise di metter fine allo scontro con un crudele trucchetto: finse di cedere per un momento, illudendo il guerriero, prima di balzagli addosso e buttarlo per terra facendolo svenire.
Gli amici di Elia impauriti scapparono, lasciando l'amico incosciente nelle mani del dio, che rivolgendosi a Zeus, urlò: <<Padre, ora dovete esaudire questo mio desiderio.
Intendo punire questo giovane, e voglio che lo trasformiate in una bestia.
Ma vorrei anche ricordare la sua forza con la quale ha servito e protetto il suo popolo, quindi vi chiedo di trasformare le sue membra mortali in quelle di un enorme dragone>>.
Il padre degli dei accontentò immediatamente la richiesta come promesso.
Finito lo spettacolo tutte le divinità che erano rimaste a guardare si dileguarono, lasciando il dragone da solo.
Al suo risveglio non impiegò troppo tempo a capire cosa gli fosse successo, e pieno di vergogna, andò a nascondersi molto lontano dal suo villaggio.
Quando dopo molti anni la sua vita si spense, Zeus decise di ricordare Elia, trasformando il suo corpo in una nuova costellazione, la costellazione del dragone.
Il mio angoletto
Spero vi sia piaciuta nonostante sia una sciocchezza 💚💚💚
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