Disumano
La vita e la morte.
La vita è la morte.
Le ho sempre viste così, come due amanti.
La prima ci crea, ci fa crescere e imparare.
La seconda pensiamo ci porti via tutto.
In realtà noi non siamo altro che doni che la vita fa all'amata.
Essendo costrette ad non incontrarsi mai hanno trovato un modo tutto loro per condividere qualcosa.
La vita ci mette a questo mondo e ci accompagna finché non ci reputa abbastanza degni per essere consegnati alla morte.
Perché la vita ci fa fare esperienza e ci accompagna per tutto il nostro viaggio, ma la morte all'inizio era sola, senza nessuno.
E noi le terremo compagnia in eterno raccontandole le nostre esperienze.
La nostra esistenza è importante perché siamo un dono, un regalo di due amanti che si amano da lontano e senza mai potersi guardare negli occhi.
Sedici anni fa.......
Egregio Signor Orione.
Le inviamo questa mail per farle presente alcune problematiche che il governo ha deciso debbano essere risolte.
Una settimana fa, un giovane fuggito dal vostro laboratorio di età compresa fra i sei e i sette anni, capelli scuri e occhi chiari, ha attentato alla vita del nostro amato presidente.
Ma se fosse solo questo il problema il ragazzo rischierebbe solo la soppressione.
Il fatto preoccupante è stato ciò che è successo dopo la cattura del fanciullo.
Cito testualmente le parole del capo della polizia sull'evento che è successo in caserma.
" il ragazzo si è steso sulla branda e ha tenuto la stessa posizione per ore.
Così allarmati abbiamo deciso di entrare nella cella a controllare.
Appena abbiamo varcato la soglia ci è stato subito chiaro che il giovane non godesse di buona salute.
Aveva un colorito bianco e ematomi su polsi e caviglie, sommati ad un livido che costerna tutto il collo.
Poi ha cominciato a comportarsi in modo anomalo........"
Vorremo quindi poter effettuare una visita nei suoi studi e laboratori per poter comprendere al meglio lo stato di salute dei vostri pazienti.
Cordiali saluti,
Avv. Toro.
Signor Orione pov
Leggo la mail che l'avvocato Toro mi ha inoltrato poche ore fa.
Non promette nulla di bene.
Quello stupido bambino mi ha messo nei guai ora deve pagarne le conseguenze.
Mi avvio per i corridoi della clinica.
Dalle varie stanze provengono urla e grida.
"Mamma! Voglio la mamma!"
È uno dei nuovi bambini, non ricordo come si chiama, è rinchiuso all'interno della cella 68.
Batto alla porta d'acciaio con irruenza.
"Smettila! La mamma è morta!"
Il piccolo smette di invocare la donna e si lancia in un uro che mi fa gelare il sangue.
Uno strillo disumano.
È questo quello che sono tutte le persone all'interno di questo laboratorio.
Disumani.
Hanno perso tutto ciò che gli permetteva di essere "normali".
La famiglia.
La fede.
Il loro corpo.
Ora sono topi da laboratorio.
Pagati pochi spiccioli o non pagati affatto agli affetti che hanno deciso di sacrificarli.
Sono anziani e giovani.
Bianchi e neri.
Mussulmani e cristiani.
Esco dal reparto di massima sicurezza e percorro il passaggio consteranno da celle e grate.
Siamo in carcere.
Ma qui non vi si trovano criminali.
Non credo che una sola persona qui dentro sia andata contro la legge.
Ma di loro non mi interessa.
Devo andare dal moccioso e fargli capire chi comanda.
Esco dalla struttura principale e vado verso la piccola casetta che si trova lì affianco.
È un bunker sopra il terreno.
Fatto di puro acciaio spesso cinquanta centimetri.
È insonorizzato, in modo che chi si trova all'esterno non possa sentire nulla.
Inserisco tutti o codici di sicurezza e la porta si apre lentamente.
All'interno solitamente mi aspetta una stanza a bianca.
Ora invece sono presenti chiazze rosse ovunque.
Di solito regna il silenzio.
Ora le urla di un bambino squarciano il silenzio.
Le lacrime gli rigano il viso.
È seduto a terra in posizione fetale.
Indossa ancora la camicia di forza che gli era stata precedentemente messa.
È legato alle pareti da spesse catene.
Tutto è ancora integro.
Lui è ancora immobile.
"Dimitrji cos'è successo?"
Il piccolo mi guarda e smette subito di frignare.
Si alza in piedi e assume una posizione da soldato.
"Nulla signore."
Dice con tono freddo, troppo gelido per un bambino di sei anni.
"Nulla? Ne sei certo?"
Annuisce.
"Allora spiegami cosa ci fanno i corpi dei miei collegi sul pavimento e senza vita."
Un sorriso beffardo spunta sulla sua bocca.
Fa forza sulle braccia e toglie le catene dal muro.
La camicia di forza diventa un brandello di stoffa.
Indietreggio e sbatto contro la parete spoglia.
"Mi hanno fatto arrabbiare, e anche lei......"
Mi si avvicina.
Sempre più vicino.
Quando sento il suo alito sulla faccia la porta si spalanca.
"Amore! I bambini! Mi fa male la pancia!"
Mia moglie cade atterra.
È priva di sensi.
La uso come distrazione ed esco dalla stanza.
Mi rifugio dietro un albero vicino.
Il bambino si dirige verso la donna.
La gita supina.
Ha il sangue che le corre lungo tutte le gambe.
Le alza la maglietta dalla pancia tondeggiante e poi con un unghia la taglia.
Con un unghia!
Rimango lì ad ammirare la scena.
Il piccolo si guarda attorno e poi comincia ad aprire il ventre dall'apertura fatta prima.
Estrae un bambino che appena vede la luce della lampadina inizia a piangere.
Poi tira fuori un altro corpicino.
Molto più piccolo rispetto al primo.
Se lo appoggia al petto e lo tiene lì fino all'arrivo delle guardie.
Mia moglie viene portata d'emergenza all'ospedale assieme a nostro figlio.
L'altra bambina non c'è l'ha fatta.
Ma nonostante ciò Dimitrji mostra odio nei confronti di chiunque provi a portagliela via.
Mostra i denti affilati, frutto di numerosi esperimenti, a tutti i militari.
"SÒ CAMMINARE!!! DITEMI DOVE ANDARE E LO FACCIO!!!"
Così una cinquantina di uomini armati e addestrati si trovano a fare da scorta ad un ragazzetto di sei anni che tiene tra le sue mani un copro senza vita.
Lo porta al petto e lo tratta come si farebbe con un bimbo vivo, lo accarezza, lo bacia e gli dimostra affetto.
Appena vedo che entrano nella struttura principale mi dirigo alla macchina e vado all'ospedale.
La notte passa tranquillamente.
Mia moglie è stabile e il nostro primogenito è in salute.
La mattina dopo mi dirigo ai laboratori per incontrare il signor Toro per l' ispezione.
Prima però faccio una visita al moccioso.
Non l'ho ancora punito.
Apri la porta della camera di sicurezza e.....
Spazio autrice:
Sono tornata!!!!
Primo pov del signor Orione! Che ve ne pare?
Avete idea di chi possa essere Dimitrji?
E cosa sarà successo alla bambina assieme a lui?
Bhe lo scopriremo solo leggendo!!!!
Vi riscorso di lasciare una stellina ✨ se il capitolo vi è piaciuto.
Grazie❤️.
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