Come il sole e la luna
In origine il sole e la luna si odiavano perché dovevano suddividersi il tempo per illuminare la terra.
Un giorno, un uomo, trasportato da dei palloncini andò in celo a trovarli per decidere di porre fine a pesto conflitto. Chiamò a suo cospetto il sole, la luna e il cielo, il quale era costretto a subire i battibecchi dei due.
Dopo anni di trattative l'uomo non sapeva più che fare così chiese aiuto al cielo per completare la sua opera di bene.
Così il cielo chiede alla luna :"Perché pensi di poter essere migliore del sole e quindi meritarti il comando del mondo?"
La luna rispose: "Io merito il controllo perché sono l'unico satellite della terra, con la mia luce non
rischio di fare del male agli umani e poi a me essi hanno dedicato dei canti."
Il cielo ripose la domanda anche al sole, il quale disse che se la luna voleva il controllo poteva averlo, a lui no interessava, perché l'unica cosa a cui teneva era sapere che la luna fosse felice, lui voleva avere solo del tempo in più da passare con lei visto che per via dei loro litigi lui si era innamorato di lei.
La luna comandò indisturbata per decenni, ma più il tempo passava più si accorse che il sole le mancava. Cosi andò dal cielo e gli chiese di far tornare l'amato.
I due continuarono a regnare in eterno e non si divisero mai più perché ciò che li legava era l'amore, non il controllo della Terra.
Bellatrix pov
Oggi Rigel mi verrà a prendere a scuola.
Non lo faceva da anni.
Non che non venisse perché non voleva ma perché non poteva più uscire di casa dopo che io sono stata costretta a trasferirmi.
E quelle poche volte che riusciva a sfuggire di nascosto restavamo insieme tutto il pomeriggio e alla sera dopo aver mangiato una pizza tornava a casa.
Non è più venuto dopo che i nostri lo avevano scoperto e avevano fatto pagare a me le conseguenze.
Non che mi penta di ciò che ho fatto, anzi lo rifarei, solo che Rigel dopo quel giorno non mi ha più parlato per un intera settimana.
Sono felice che mamma e papà gli abbiano dato l'autorizzazione per stare un po con me.
Continuo a controllare l'orologio dell'aula.
Penso che il detto quando le cose ti divertono il tempo passa più in fretta sia vero.
Io ho controllato l'ora cinque volte e sono passati solo due minuti.
Cerco di ricollegarmi alla lezione.
Nonostante sia una secchiona siedo sempre in ultimo banco.
E non intervengo mai durante le lezioni.
Nonostante l'assenza di emozioni ognuno di noi ha lo stesso là propria personalità.
C'è l'oca della classe.
L'unica differenza è che non si può offendere, però è comunque in grado di fare battutine sul resto delle compagne, me compresa, e fare una voce super stridula che ti farebbe diventare sorda ascoltarla troppo a lungo.
Se avessi potuto riscrivere la storia avrei trovato un modo per farla diventare muta.
E magari permetterle di avere un po' più di stile.
Come la modella della classe.
Una ragazza con lunghi capelli biondi e occhi blu mare.
Siamo in classe insieme sin dal l'asilo e non l'ho mai vista vestita male o con un capello fuori posto.
Nonostante tredici anni di conoscenza non ci siamo mai avvicinate.
Le amicizie ora si basano solo su desideri comuni.
Continuando la lista abbiamo la ragazza più popolare della scuola.
Si chiama Mimosa del Sud.
Anche lei ha pensato che giudicare ogni suono che esce dalla mia bocca o che ogni movimento io faccia sia degno di commento.
Neanche fossi un post umano.
La differenza tra Mimosa e la gallina è che la prima ha un po' più di cervello.
Ma poco.
Di seguito ci sono ragazze dark, alternate a principesse, ricche alternate a povere e orfane alternate a persone che disprezzano i propri genitori.
Passando al lato maschile abbiamo:
Il capitando della squadra di Hockey sul giaccio e altri quattro membri.
Il capitano della squadra di basket, lui invece è solo.
Povero.
Tre attaccanti, quattro difensori ed il portiere della squadra di calcio.
Poi ci sono nerd ed i secchioni.
Il club di matematica al completo.
Sono in quattro gatti.
È il gruppo di informatica.
L'anno scorso sono alla semifinale ma i giapponesi li hanno battuti all'ultimo.
E poi ci sono io.
La tipica ragazza che non fa parte di nessun gruppo, e che viene sempre giudicata per i suoi voti.
Quella che veste sempre come per andare ad un funerale.
Cioè in nero.
E che nessuno ha mai visto indossare qualcosa di diverso dai leggings e vestiti oversize.
La tipica ragazza che nessuno sa da dove venga.
Ma si sa che è la grazie ad una borsa di studio ricevuta per il suo fantastico rendimento alle medie.
Nessuno sa nulla di me ma tutti si permettono di giudicarmi.
Tornando alla lezione ora sto facendo inglese.
Siamo ancora ai livelli base e io invece ho il livello C1.
Il problema di ciò.
"Ma perché la sfigata sa parlare così bene un altra lingua? Sa già che nessuno in questo stato la vuole come moglie."
È di solito si continua a commentare.
Io non ribatto.
Però vorrei tanto dirle che io in realtà di lingue ne só altre cinque oltre al russo.
È il vantaggio di provenire da una famiglia altolocata, anche se nessuno lo sa.
Tornando alla lezione possiamo riscontrare che il uno dei giocatori di calcio ha deciso di addormentarsi.
Il problema?
È letteralmente nel banco difronte al mio e russa troppo.
Fortunatamente la campanella suona e mi libera dalla tortura.
La scuola per molti dei miei compagni di classe è finita ma la mia giornata continua.
Mi dirigo con la cartella nella zona esterna e mi preparo per pranzare.
Mi piace restare all'area anche se amo di più passare il tempo in casa a leggere.
Diciamo che amo stare da sola.
Il pranzo trascorre sereno e la campanella delle lezioni pomeridiane squilla.
Ora di andare a lavoro!
In realtà il pomeriggio non si tengono vere e proprie lezioni.
Almeno non per me.
Tutto è nato da una mia proposta un anno fa.
E la preside ha deciso di accettarla.
In parole povere ho progettato un dopo scuola per ragazzini provenienti da nazioni differenti e che per motivi non dettati da loro hanno dovuto trasferirsi.
Per loro che non riescono ad integrarsi e per coloro che hanno appreso bene la lingua ho fondato questo doposcuola.
La prima regola è: non parlarne mai con gli altri ragazzi.
È tipo un club super segreto.
Solo che invece di fare pagliacciate ci aiutiamo.
Ogni giorno della settimana ci sono età diverse.
Oggi tocca ai ragazzi dai sedici ai diciotto anni.
Di sedici anni non abbiamo nessuno però delle altre sue fasce ci sono molti partecipanti.
Entro in aula e comincio insieme ad alcuni ragazzi che sono già arrivati a disporre i banchi in cerchio.
Cominciamo con alcune cose semplici.
Ripassiamo l'alfabeto che sembra una cosa sciocca ma se consideriamo che gli europei e gli asiatici non hanno lo stesso nostro.
Detto ciò continuiamo con alcuni esercizi di pronuncia ed infine alcuni esercizi a coppie per imparare a comunicare.
A fine lezione sono stremata come sempre ma appena noto dei miglioramenti in loro sono molto soddisfatta.
"Bellatrix"
Mi giro e mi ritrovo Fomalhaut ad un palmo dal naso.
"Ei Fomalhaut, come posso esserti utile?"
Sollevo un po' il mento per guardarlo negli occhi.
Sono stupendi, scuri come la pece e profondi come due buchi neri.
"Voglio chiedere se tu puoi fare più ripassi per me."
Mi fa molta tenerezza com parla.
È il modo in cui si gratta la testa mi convince che non è soddisfatto di come riesce a comunicare.
Non sono una persona così meschina e fortunatamente per Fomalhaut io parlo francese.
Si, lui viene dalla Francia.
"Oui Fomalhaut, ce n'est pas un problème!"
Così continuiamo a comunicare in una maniera più comoda per lui.
Dopotutto è in Russia da meno di un mese.
Dopo circa quindi minuti di conversazione e organizzazione per i prossimi incontri ci separiamo e io mi dirigo all'esterno.
Solo ora accendo il telefono.
Trovo subito il messaggio di Rigel e mi dirigo dove stabilito.
Il luogo non è molto segreto in realtà.
Si tratta dell'ultimo albero che costeggia la strada sul lato opposto della scuola.
Lo trovi appoggiato all'albero che mi da le spalle e prima di fargli capire che sono qui mi soffermo ad osservarlo.
È bellissimo.
È completamente opposto a me.
Siamo il sole e la luna.
Faremmo tutto l'uno per l'altro.
Così mi piazzo davanti a lui e lo stritolo in un abbraccio.
Lui ricambia e per una decina di minuti restiamo così.
Finché non mi stacco e noto dei segni sul suo viso.
"Rigel cosa ti è successo?"
Comincio a tastargli delicatamente lo zigomo arrossato e lo vedo trasalire.
"Sono stati mamma e papà?"
Nega con la testa.
"Allora chi? Perché ti hanno ridotto così? Perché hanno fatto questo al mio fratellino?"
Mi mete una mano sulla bocca per zittirmi.
"Devo dirti una cosa."
Comincia.
"Però prima ti lascerò andare, non parlare e non interrompermi."
Annuisco.
Mi libera la bocca e faccio come richiesto.
"Tra non meno di una settima saremo insieme tutto il giorno a scuola."
Sono confusa.
"Rigel cosa mi nascondi?"
Spazio autrice:
Eccomiiiii.
Cosa ne pensate di Belle?
E di tutta la classe?
Spero che il progetto vi piaccia, io spererei che oltre n mio libro esistesse anche nella realtà.
A proposito di progetto vi informo che tutti i dialoghi in altre lingue, presenti e futuri li scriverò io con la mia testolina, senza Google traduttore, quindi siate clementi se trovate errori non è semplice scrivere in altre lingue con un correttore italiano.
Detto ciò.
Come reagirà Bellatrix all'espulsione di Rigel?
E Rigel scoprirà mai il segreto di Belle? Ovvero il club.
Ma soprattuto cosa succederà quando si troveranno nella stessa scuola e dov'era i fingere di non conoscersi?
P.s che ve ne pare della storiella all'inizio, vi informo che l'ho inventa di sana pianta.
E per questa settimana è tutto gente!!!
Buon Weekend!!! 😘
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