Bella, furba e sfacciata

Mentre camminava verso il suo albergo, ricevette un messaggio di Federico. Si complimentava con lei per i tempi e le chiedeva dove fosse. Si diede della sbadata: parlando con Marica si era dimenticata di lui e di chiedergli se si fosse tolto i punti. Quando arrivò davanti l'albergo lo trovò lì, appoggiato alla sua macchina, con gli occhiali da sole scuri, la tuta e le scarpe da ginnastica. Lara lo raggiunse.

"Stavi cercando me?"

"Ehi, ciao splendore!"

Si tolse gli occhiali: aveva solo un piccolo cerotto. Si avvicinò e le diede due baci sulle guance.

"Dove sei stata?"

"A pranzo da Marica ... dovevamo parlare un po'! Ma tu che ci fai qui? Non dovresti essere già al campo per gli allenamenti?"

"Gli osservatori hanno sposato l'appuntamento di due ore ... e mia madre mi ha cacciato di casa! È da questa mattina che cucina, avrà organizzato qualcosa per la serata.

"Già, lei con l'aiuto di Anna!"

"Non avevo dubbi ... immagino che se ne sia vantata e che non ti abbia invitata, giusto?"

"Giusto! Ma mi sono presa una rivincita: le ho detto che abbiamo passato la serata insieme! Non mi ha più rivolto la parola, l'ho fatta tacere una buona volta!"

"Non ci credo! Lo hai fatto davvero? Sei una grande!"

"Sì, non è stato male, ma devo dirti che non mi è piaciuto sbandierare il tutto così ..."

"La serata che abbiamo passato è stata fantastica... non hai rovinato nulla dicendolo, tranquilla!"

"Già, davvero una bella serata ...come va il naso?"

"Benissimo! Adesso devo solo rimettermi in forma! Ma tu oggi non ti alleni?"

"No! Premio per i buoni tempi!"

"Ti va di farci un giro? Io devo aspettare ancora un'ora abbondante e tu hai il pomeriggio libero ..."

"Ok! Accetto volentieri!"

Andarono in centro e mangiarono un gelato. Poi si sedettero su una panchina. C'era un bel sole. Lara notò in una vetrina un orecchino a forma di ala. Aveva notato che Federico ne indossasse sempre uno all'orecchio destro, quindi con la scusa di dover andare in bagno, lo lasciò un secondo ed entrò nella gioielleria. Quando tornò da lui con il pacchetto e Federico lo aprì, si emozionò. Non si aspettava un regalo, ma a Lara sembrava il minimo da fare. Gli spiegò che l'ultima medaglia che aveva vinto, il giorno stesso che si erano conosciuti a cena, raffigurava un piede alato. A lei aveva portato fortuna, quindi adesso sperava lo stesso per lui. Federico le prese il polso e la attirò verso di lui, abbracciandola. Lara chiuse gli occhi e sorrise, ricambiando l'abbraccio, mentre lui le carezzava i capelli. Sarebbero rimasti entrambi così per ore, ma Federico aveva gli allenamenti, quindi si alzarono, lui la prese per mano e si avviarono verso la macchina. La lasciò davanti all'albergo, non prima di averla riempita di baci sulle guance e sul collo. I suoi tempi, anche se era fermo da una settimana, furono i migliori di tutti. Glielo disse scrivendole un messaggio: «Dovremmo uscire più spesso! Mi porti fortuna! 9 secondi e 30 centesimi! Record!». Lei gli rispose: «Tutto merito del mio orecchino!». Poi lui le chiese di partecipare alla sua festa a sorpresa, di cui ormai sapeva tutto, ma Lara preferì rifiutare. Un affronto così grosso ad Anna non le sembrava corretto, anche se lo avrebbe meritato. Inoltre non si sentiva neanche pronta ad entrare a casa sua. Avrebbe passato la serata a mordersi le unghie nel sapere Anna e Federico insieme, ma voleva fidarsi di lui e del fatto che non si sarebbe più lasciato soggiogare da quella vipera. Cenò, andò in camera, si mise il pigiama, chiamò sua madre, poi Megan, poi si limò le unghie, guardò un po' di tv, poi lesse un po' e poi... niente sonno! Non riusciva a dormire, controllava i social di Anna e Federico nella speranza di trovare qualche foto che le facesse capire che la situazione era tranquilla. Verso le undici e trenta le arrivò un sms. Si sedette velocemente sul letto e lo lesse. Era di Federico e diceva: «Posso portarti una fetta di torta, o stai dormendo? Ho mandato tutti a casa con la scusa di essere stanco, =)». Un sorriso grandissimo le illuminò il volto e non poté che rispondere affermativamente. Dieci minuti dopo lui arrivò con una fetta di torta in mano, mentre lei lo aspettava avvolta in una coperta davanti l'entrata. Salirono in camera, Federico si tolse il giubbino di pelle e le scarpe per stare più comodo, e mangiarono insieme la torta, seduti sul letto.

"Se mi avessi avvisata con più anticipo mi sarei almeno tolta il pigiama!"

"E perché? Stai benissimo!"

"Anna ha fatto la brava?"

"Più o meno ..."

"Più o meno? Che vuol dire più o meno?"

"Che con la scusa di darmi il suo regalo, mi ha fatto uscire per andare a prenderlo in macchina e mi ha baciato..."

"Perfetto ... tu questo lo chiami comportarsi più o meno bene?"

"L'ho respinta subito... è stato solo un bacio a stampo..."

"Non avresti dovuto seguirla! E poi cos'era questo regalo?"

"Mia madre ha insistito che la seguissi. Sei gelosa?"

"Io? No no ... che dici!"

Lara si alzò dal letto, posò il piatto sul comodino e andò a guardare fuori dalla finestra. Federico si alzò a sua volta e la prese per le braccia conserte, facendola girare verso di lui. Era rigida e aveva la faccia corrucciata. Le scostò i capelli dietro le orecchie, le accarezzò il viso, poi scese al collo, alle spalle. Si rilassò, la vide portare le braccia lungo i fianchi.

"È bella, furba e sfacciata! La odio!"

Federico non parlava, sorrideva solo. La prese per mano, si sedette sul letto e fece sedere anche lei sopra di lui, passandosi un braccio di Lara dietro il collo. Le prese la testa e iniziò a baciarle il collo, poi il mento e poi l'orecchio sussurrandole: "Peccato che a me piaccia tu..."

Lara aveva chiuso gli occhi, ma a quelle parole li riaprì. Sentiva il battito del cuore accelerato, si voltò a guardarlo. Erano a due centimetri di distanza e Federico riprese a parlare: "Mi piacciono i tuoi occhi nocciola, i capelli castani e soffici, la forma del tuo naso, il colore delle tue labbra..."

Poi Federico la fece stendere pian piano, continuando ad accarezzarla. Lara era completamente nelle sue mani, quasi inerme, travolta dalle sue stesse emozioni. Federico la baciò delicatamente, assaporandola. Lara si sciolse, iniziò ad accarezzargli i capelli, il volto. E dopo molto, abbracciati e avvinghiati, si addormentarono. Intanto davanti l'albergo passò una macchina, che si fermò non appena riconobbe quella di Federico, scese e guardò in su, verso l'unica stanza parzialmente illuminata dalla luce di una abat-jour.

"È di sicuro la stanza di quella guastafeste!" pensò.

Risalì in macchina, le uscirono due lacrime di rabbia e ripartì sgommando. 

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