Altarini


Lara tornò a casa e cercò di riprendere la sua solita routine: gli allenamenti con Megan, l'amore dei suoi genitori, andarsene in giro con la sua nuova macchina e cercare di pensare bene a quello che era successo a Saronno e a quello che davvero voleva fare. Doveva tornare e continuare ad affrontare Anna e la sua cattiveria? Oppure mollare tutto e dimenticarsi di ciò che di brutto era successo in quei due giorni? Sarebbe stata di sicuro la scelta più facile. Ma il tempo passava e lei era sempre più inquieta. Federico le aveva scritto diversi messaggi, aveva anche provato a chiamarla ma Lara aveva sempre evitato di rispondere, anche se le costava una fatica immensa. Il giovedì mattina ricevette una telefonata dal Mister Alessandro, che le comunicò che il sabato sarebbero venuti degli osservatori. Sarebbero tornati anche i successivi tre sabato per un totale di quattro incontri e alla fine avrebbero scelto una ragazza da portare con loro per uno stage di 6 mesi presso i loro centri di New York e l'accesso diretto alle olimpiadi di Tokyo. Quella notizia fu un colpo al cuore, perché Lara aveva quasi deciso di non tornare più a Saronno. Ma adesso, con questa opportunità, come faceva a rinunciare? Quando ne parlò con Megan questa quasi impazzì.

"Lara ti rendi conto dell'opportunità che hai?"

"Sì, ma..."

"Ma?! Ma cosa?"

"Stavo pensando di non tornare più a Saronno..."

"Stai scherzando vero?"

"Ci sono stati dei problemi..."

"Tra te e le ragazze?"

"Una in particolare...è gelosa del suo ragazzo..."

"Fammi indovinare: Federico?"

Lara non rispose, ma Megan capì di aver indovinato. Le bastò captare lo sguardo sconfitto che Lara portava stampato sul volto da quando era tornata a casa. Le squillò il cellulare: era di nuovo Federico. Rimise il cellulare in tasca e sospirò.

"Prenditi quel posto, Lara! È una vita che lotti per questo! Devi tirare fuori gli attributi adesso e io so che li hai! La legge della natura manda avanti i più forti...e tu sei forte! Dimostralo!"

"Ho una paura fottuta, Megan..."

"Crescere vuol dire affrontare le nostre paure!"

Si abbracciarono. Prima che Lara andasse via Megan le disse di rispondere a Federico la prossima volta, oppure di richiamarlo lei. Non doveva chiudersi, al contrario: doveva affrontare i problemi che la vita gli presentava e non farsi trovare mai con la guardia abbassata.

Quella sera stessa prese la macchina e partì per Saronno, anche affrontando la preoccupazione dei genitori. Preferiva riposarsi la notte e presentarsi agli allenamenti senza la stanchezza del viaggio in treno. Per fortuna l'albergo aveva stanza libere non essendo alta stagione. Arrivò circa alle nove di sera, e quando si sistemò in camera chiamò Federico, che rispose subito.

"Lara, finalmente, come stai?"

"Bene, sono arrivata da poco a Saronno..."

"Per fortuna hai deciso di tornare...sai della novità?"

"Sì, mi ha chiamata il mister questa mattina. Ascolta ho bisogno di parlarti...possiamo vederci? Se non sei impegnato..."

"No, non sono impegnato...ti raggiungo in albergo?"

"Perfetto...ti aspetto!"

Federico arrivò dopo mezz'ora. Lara lo aspettava fuori, davanti l'ingresso. Lo vide scendere dalla macchina con un chiodo di pelle nero, un jeans scuro e una camicia bianca. Lara invece indossava una gonnellina nera a pieghe, dei collant neri leggeri e un maglioncino rosa. L'imbarazzo tra i due era palpabile. Si salutarono con due semplici baci sulle guance e poi Lara lo condusse nel giardino. Si sedettero sul bordo della piscina e stettero per un po' in silenzio.

"Scusami..."

"Per cosa sono queste scuse?"

"Per non averti risposto in questi giorni, per come ti ho parlato sabato scorso prima che andassi via, per averti quasi rotto il naso e aver bloccato per una settimana i tuoi allenamenti...a proposito, hai tolto i punti?"

"Vado domani mattina presto...così nel pomeriggio posso riprendere gli allenamenti. Per quanto riguarda le tue scuse, le accetto volentieri. Il naso è acqua passata ormai, ed è stato un incidente. Il resto è stata una causa effetto di comportamenti poco carini della mia ex, quindi... che ne dici di ricominciare daccapo?"

Lara fece un sorriso e acconsentì. Il bar dell'albergo chiudeva alle undici, quindi si fecero fare due caffè e continuarono a conoscersi. Non si accorsero del passare del tempo, e quando guardarono gli orologi era quasi mezzanotte. Nell'albergo regnava il silenzio, e per non disturbare tornarono in giardino.

"Sai, ero venuta stasera con l'intenzione di riposare e svegliarmi carica e pimpante per gli allenamenti di domani mattina..."

"Vuoi che vada via?"

"No..."

"Bene... allora aspettami qui, torno subito!"

Lara restò perplessa. Vide Federico uscire dall'albergo e tornare 5 minuti dopo con una bottiglia di spumante e due calici.

"A cosa brindiamo?"

"Ad un nuovo inizio, ai nostri obiettivi e a me!"

"A te?"

"Fra pochi minuti avrò 26 anni!"

"È il tuo compleanno? Non lo sapevo, non ho neanche un regalo!"

"Non mi serve nessun regalo materiale. Mi basta la tua presenza e questa serata."

Federico stappò la bottiglia e versò lo spumante per brindare. Poi lui prese il cellulare e mise una canzone lenta di Ed Sheeran, dal titolo Kiss me e chiese a Lara di ballare con lui. Federico le cinse la vita, mentre lei gli mise le braccia attorno al collo. Era a disagio e tranquilla allo stesso tempo. Si guardavano negli occhi senza parlare, dondolandosi dolcemente sulle note di quella canzone. Federico appoggiò la fronte a quella di lei e chiusero entrambi gli occhi. Quando la canzone terminò e riaprirono gli occhi, si sentivano solamente i grilli frinire e i battiti accelerati dei loro cuori. Federico si avvicinò all'orecchio di Lara e lo strofinò leggermente con il suo naso. Lara sentì i brividi lungo la schiena e quasi si spaventò, le sembrava di correre troppo.

"La canzone è finita..."

"Che peccato..."

"Fede...credo che adesso dovresti andare..."

Si staccarono. Federico riprese il suo cellulare e Lara lo accompagnò alla macchina. Le diede un bacio all'angolo della bocca, la ringraziò per la bella serata e andò via. Lara salì in camera e non riuscì quasi a chiudere occhio, mentre una voce continuava a ronzarle nella testa ripetendo sempre il solito mantra: «Ah, Federico, tu rovinerai tutti i miei piani!»

La mattina dopo Lara si svegliò bella pimpante e carica di energie. Fece una ricca colazione e si presentò in perfetto orario agli allenamenti. Anna arrivò poco dopo di lei e si mise subito a parlare con le sue due pupille, Ada e Lia, che a Lara facevano una gran pena. Iniziò a vantarsi di aver organizzato una festa a sorpresa per Federico con l'aiuto di sua madre, dicendolo ad alta voce in modo che tutte sentissero, soprattutto Lara.

"... sarà una bella sorpresa per lui, ho chiamato tutti i suoi amici! Mi dispiace non aver potuto invitare anche voi ragazze, ma è una festa intima, quindi ho chiamato solo le persone più care e a cui Federico è legato da tempo, lasciando fuori tutte le conoscenze passeggere!".

Con conoscenze passeggere si riferiva a Lara e lei lo aveva capito bene, perché mentre lo diceva l'aveva guardata. Ma a differenza di quello che credeva Anna, Lara non si sentiva affatto ferita di questa cosa dopo la serata che aveva passato con Federico e quindi, per farlo sapere a quella serpe di Anna, si avvicinò a Marica e iniziò a parlare con lei ad alta voce, facendo il suo stesso gioco.

"...scusami se non ti ho chiamata e non mi sono fatta più viva Marica, ma mi sono presa del tempo per riflettere. Non ero sicura di tornare, poi però ieri sera ho messo due cose al volo nel borsone e sono venuta in macchina. La prima persona con cui dovevo scusarmi del mio comportamento era Federico, quindi l'ho chiamato, mi ha raggiunta in albergo e abbiamo passato la serata insieme aspettando la mezzanotte! Una cosa molto carina e INTIMISSIMA!".

Anna era furiosa e sbalordita allo stesso tempo, come anche quelle due cretine delle sue finte amiche. La vipera uscì correndo dagli spogliatoi seguita da Ada e Lia sotto i risolini di tutte le altre ragazze che si complimentarono con Lara per l'affronto vincente.

Gli osservatori erano arrivati. Dopo essersi scaldate per bene, iniziarono a prendere i tempi. Lara si dimostrò la più veloce, riuscendo finalmente a tenere dietro Anna di qualche centesimo di secondo. Gli osservatori fecero i complimenti alle due ragazze e dissero loro che la mattina seguente avrebbero preso di nuovo i loro tempi, lasciando loro il pomeriggio libero per riposarsi e ricaricarsi. Per Anna fu una notizia grandiosa: potevi leggerle in faccia che avrebbe passato la giornata a truccarsi, pettinarsi e farsi bella in occasione della festa a sorpresa per Federico. Difatti si cambiò velocemente e andò via, non salutando nessuno. Marica si complimentò con Lara sia per come aveva tenuto testa ad Anna sia per il suo risultato nella corsa, e la invitò a pranzo da lei. Lara accettò ed ebbe così modo di conoscere i genitori di Marica, due persone squisite. La mamma, Clelia, faceva l'infermiera, mentre il padre Carlo era già in pensione da due anni, dopo aver lavorato quarant'anni come capotreno. Prima che Marica tornasse al campo per gli allenamenti pomeridiani, da cui Lara ed Anna erano state escluse come premio per i loro tempi, le due ragazze si ritirarono nella camera di Marica e si scambiarono qualche confidenza.

"Devo dirti una cosa: sabato scorso Anna mi ha confessato che a te piacciono le donne e ci hai provato con lei. A me non interessano i tuoi gusti sinceramente, ma la cosa che mi chiedo è un'altra, e cioè che spero ti piacesse solo fisicamente, nel caso fosse vero! Come è possibile invaghirsi di una ragazza così spregevole?"

"Che stronza!! È vero, mi piacciono anche le donne! Ma la mia prima e unica relazione è stata con un ragazzo! Io voglio dei figli, dei figli miei! E li farò con un uomo, quando troverò quello giusto. Nel caso in cui non dovessi trovarlo e decidessi di passare la mia vita con una donna, vedrò in da farsi.

"Non voglio obbligarti a parlare, io ho sentito di dovertelo dire per correttezza..."

"Non ce l'ho con te e te ne avrei parlato io tranquillamente. Magari avrei aspettato ancora un po', ma lo avrei fatto! Per quanto riguarda se io ci abbia provato o meno con Anna, la risposta è NO! Anna ha sempre voluto far parlare di lei e far uscire degli scandali. Dico la verità: fisicamente mi piaceva. Si accorgeva che la guardavo mentre ci cambiavamo. Ma per quanto mi attraesse fisicamente, il suo carattere e i modi di fare mi facevano schifo. Quindi non ci avrei mai provato con lei!"

"Quindi come ha fatto a capire che ti piacessero anche le donne? Solo perché ogni tanto la guardavi?"

"È successo tutto un anno fa. Faceva di tutto per tentarmi: mi chiamava se non riusciva a sbottonarsi il reggiseno, faceva lo doccia sempre vicino a me toccandosi più del dovuto, mi chiedeva di spalmarle la crema. Io ero arrivata da pochi mesi: non la conoscevo bene e facevo quello che mi chiedeva senza pensare alla malizia. Poi iniziai a vedere che le altre ragazze ridevano e ci guardavano, e poi cominciarono i pettegolezzi. Volevo lasciare la squadra. Fu il mister a mettere tutto a tacere e a chiedermi scusa a nome di tutte. Anna fu sospesa per una settimana e quando tornò non mi disse più nulla."

"Il tuo ragazzo ti lasciò per questa storia?"

"No, tra noi due era già finita... la corsa fu uno sfogo, e poi non ero proprio male nei tempi."

Lara e Marica si abbracciarono. Quelle confidenze le avevano unite ancora di più. Uscirono, non prima che Lara ebbe salutato e ringraziato a dovere i genitori dell'amica, e poi tornò in albergo mentre Marica andò ad allenarsi.

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