76- AUREEN
Stavo bruciando. Il dolore era così intenso che avevo persino perso la cognizione del tempo.
Galleggiavo in un buio incandescente e i miei continui sforzi non erano serviti ad altro che ad accentuare quel dolore persistente e logorante. Nemmeno le enigmatiche chiacchiere della Corona riuscivano più a distrarmi.
Ero persa nel nulla.
Strizzai gli occhi e lacrime calde scavarono solchi sulle mie guance. Mi portai le mani alla testa e non resistetti all'istinto di strapparmi i capelli. Ma quel gesto non mi diede alcuna soddisfazione perché, per quanto quelle fiamme che mi stavano consumando sembrassero reali, l'inferno era solo nella mia testa. E il mio corpo non poteva muoversi.
Sentii un bisbiglio contro il collo. «Non ce la fai più, mia erede?»
Non fu la Corona a parlare, ma Zelveen. Quando riaprii gli occhi sugli abissi, mi ritrovai davanti quelli luminosi della Traditrice.
«Via dalla mia testa!» gridai.
Lei sghignazzò e mi camminò intorno. Mi sentivo sospesa nel vuoto, ma i suoi passi ticchettarono come su una superficie dura, come se avesse trovato una solidità nella mia mente. Come se lei, nella mia testa, si sentisse più concreta di quanto facessi io.
«Non sei reale...» Mi colpii le tempie con i pugni chiusi.
Lei, però, mi afferrò per i polsi e mi costrinse ad abbassarli. Il suo sorriso tagliente sembrava una ferita bellissima aperta sulla sua faccia. «Certo che sono reale. E sono qui per aiutarti.»
È qui per sabotarti, intervenne a quel punto la Corona. Aveva usato un tono aspro che non le avevo mai sentito.
«Sai perché soffri?» continuò Zelveen.
Non ascoltarla, erede di Tenebre.
«Perché lei è mia» fece schioccare le dita e la Corona di Tenebre le apparve sulla testa, «ma ha scelto te come sua nuova destinataria. Sta tradendo il patto che ha sigillato con me, e a farne le spese sei tu.» Fece sporgere le labbra in un finto e compassionevole broncio. «È per questo che la distanza da lei non ha mai causato a me le tue stesse conseguenze. Nella mia prigione la lontananza era lacerante, ma mai al punto da farmi perdere la lucidità. Ho trascorso mille anni sveglia, aspettando il momento di riscattare ciò che mi è stato tolto. È a me che appartiene.»
Mi vuole tutta per lei, vuole usarmi per distruggere il tuo Mondo. È una creatura vendicativa e crudele, non ascoltarla.
«Come fai a essere qui?»
La mano della Traditrice, le cui unghie affilate erano una promessa di morte, mi accarezzò una guancia cancellando una lacrima. «È lei che ha creato questo spazio, ed entrambe siamo legate a lei. Quando ha deciso di risparmiarti, ingannandomi,» Zelveen arricciò infastidita le labbra «ha condannato all'inferno te e indebolito me.»
Non ascoltarla.
«Cosa vuoi da me?» Feci un passo indietro.
«Proporti un accordo.»
«Un'alleanza? Tra me e te?»
Zelveen sorrise. «Non tradisco mai la parola data.»
Si prende gioco di te, regina di Tenebre. Non ti devi fidare.
La Traditrice sollevò gli occhi come a guardare la Corona che portava in testa. «Ti prometto che, se acconsentirai, farò in modo che tu sopravviva e che questo dolore finisca.»
Bugie. Lei sa che non può ucciderti.
«Non può?»
«No» sbuffò Zelveen. «Non posso. Non fino a quando avrai accesso a questo potere. Ma io ti prometto clemenza, se vi rinuncerai.»
Mostrai i denti un po' per minaccia, un po' per la sofferenza di quel calore che continuava a cuocermi dall'interno. Potevo davvero farlo? Potevo decidere di tagliare il ponte tra me e quel potere che mi stava consumando viva?
Zelveen si guardò le unghie, passeggiando rilassata davanti a me. «Non è un prezzo poi così caro. Che valore dai a Eden? Dev'essere insopportabile, per lui, vederti in questo stato.»
Un respiro incandescente mi si bloccò in gola.
«Non lascerò che tu ci distrugga tutti per un po' di dolore. Posso sopportarlo, e può farlo anche lui.»
«Che regina coraggiosa» sbuffò risentita. «E se ti promettessi di risparmiare Delthar e la sua gente?»
Mente.
«E la tua parola dovrebbe bastarmi? E che ne sarebbe degli altri regni?»
«Avrò pur diritto a un po' di divertimento.»
«Abbandoneresti la vendetta contro la discendenza e il popolo di tua sorella per cosa? Per dei complici?»
La Traditrice tornò alla sua spietata aria allegra. «Rinuncia alla Corona. Fallo e sopravviverai. Fallo e ti risparmierò.»
A quell'inaudita sofferenza che mi stava ustionando ossa, organi e carne, mi vibrò il petto di speranza.
Sta mentendo, erede. Cerca d'ingannarti perché ha paura delle forze che hai messo insieme sotto un unico vessillo. Senza il pieno controllo su di me, non riuscirà a vincervi tutti.
Zelveen ridacchiò e si tolse la Corona dalla testa per rigirarsela tra le mani e osservarla quasi con sdegno. «Non costringermi» mormorò a quell'oggetto.
Ti tradirà. Non appena avrà ritrovato il controllo sulla mia magia, raderà al suolo l'intero Mondo Inverso. E senza di me a farti da scudo, ti ucciderà.
«La Corona ha paura. Sai perché?» Sghignazzò e se la riposò sul capo. «Perché esiste un'altra soluzione.»
Non ascoltare! Gridò la Corona, riempiendomi la testa e costringendomi a inginocchiarmi a terra con gli occhi serrati e le mani sulle tempie.
Zelveen mi si accucciò davanti. «Sai che, se volesse, la Corona potrebbe lasciar defluire fuori il suo potere da te? Non sei la sua vera padrona, sei un'intrusa che lei ha scelto tradendo me. Come ti ha salvata, può distruggerti.»
Mandai giù il sapore del sangue, ancora troppo provata dalla fitta lancinante per rispondere.
«Potrei costringerla a cacciarti da questo legame che per mille anni è stato solo nostro.» Ridacchiò folle, portandosi una mano davanti alla bocca. «Mi basterebbe rivelarti un piccolo segreto. Un segreto che la spaventa molto e che la convincerebbe a sbarazzarti di te, prima che tu...»
Zitta!
Zelveen sghignazzò ancora. «Lei conosce la tua anima, sa che preferiresti morire piuttosto che tradire la fiducia delle persone che hanno puntato su di te. Saresti disposta a sacrificarti per loro, non è vero?»
Sei tu la mia prescelta, erede. Non ascoltarla, possiamo annientarla!
«Quale segreto?» domandai quando ritrovai la voce.
Zelveen si rivolse alla Corona «Non le concederesti il tuo sostegno, se lei sapesse. Ti costringerò a tagliarla fuori da questa faccenda. Perciò te lo chiedo un'ultima volta: ripudia la discendente di mia sorella, o farò in modo che tu cada con noi.»
Gli ingranaggi del mio cervello cominciarono a lavorare impazziti.
Non devi ascoltarla. Sta cercando di manipolarti, regina di Tenebre.
«E lei sta cercando di distrarti. Pensa che il mio sia un bluff.» I suoi occhi trafissero i miei, consapevoli che quel segreto sarebbe stato la mia condanna per mano della Corona. «Puoi spezzare questa ruota, sai? Puoi liberarti di me e sacrificarti per la causa dei tuoi popoli. Devi solo...»
Un'energia bollente surriscaldò l'aria, prima di abbattersi su Zelveen con la forza di un tornado.
Fuori. Di. Qui!
L'antica nemica mi rivolse un sorriso terrificante, poi sparì. La Corona l'aveva cacciata, ma io ormai avevo capito. Per mettere fine al gioco dovevo solo distruggere la Corona.
E morire con loro.
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