Capitolo 20
-*PARLA CAMILLA:*-
cazzo non doveva farlo,
ora Sara e in coma e non so nemmeno se aprirà gli occhi.
Ora come faccio senza lei? Certo non sono stata una buona sorella, non l'ho vista crescere non l'ho sopportata nei momenti difficili,
e nemmeno in quelli belli.
Tutta colpa dei suo genitori.
Devo assolutamente trovare i suoi amici e convincere la polizia a tornare nella città.
All'improvviso nella stanza entrò un dottore che mi disse: siete nella stanza N113 sua sorella è in coma se fra due giorni non aprirà gli occhi,
noi le dobbiamo staccare la macchina!.
Pensai fra me e me "apposto questa stanza N113 ci perseguita".
Dissi al dottore: Fra due giorni si riprenderà.
Dottore: bene ora vado, fra un po finirà l'orario di visita!
Non ho intenzione di lasciare mia sorella qui da sola quindi non mi importa dei vostri orari.
Dottore: come vuole.
Mi avvicinai a Sara,
vederla così mi fa stare male ed è solo colpa mia.
così provai a parlarle: Sara? Se mi senti devi aprire gli occhi da sola non posso farcela,
sai quanto è potente Jack tu sei forte quindi fra due giorni starai bene!.
Ad un certo punto entrano in stanza il padre e l'altra sorella di Sara.
Se non sbaglio la sorella,
si chiama Aurora e il papà Giacomo quanto lo odio a quello li.
Si mostra sempre gentile ma non lo è.
Giacomo: per favore ci lasci da soli?.
Se provi a toccarla sei morto.
Giacomo: ma tu chi sei? Come conosci Sara?
Sono tua figlia stupido la stessa che hai abbandonato per quella ragazza che la cerchi solo quando e ad un passo dalla morte come padre fai veramente schifo.
Allora lui mi prese dal braccio con forza e contro me urlo: io mi sono fatto un culo così per crescere loro due e tu. Tu bhe sei stato solo un errore nessuno ti ha mai cercato, tu non dovevi nascere,
non sei mia figlia sparisci mostro.
Smise di stringermi il braccio e a quel punto usci dalla stanza.
Le sue parole ormai non mi toccano più e da piccola che continua a ripetere quelle frasi.
Dopo un ora vidi andare via quei due Giacomo allora mi l'anciò un occhiata e io un bel vaffanculo.
così rientrai nella stanza e sopra il lettino di Sara c'era un biglietto con su scritto :
*"Se morirà e solo colpa tua,
e se così fosse ti consiglio di sparire, o morire prima che ti ammazzi io."*
-Giacomo-
Col cazzo che rivedrà Sara quello stronzo.
Il dottore entrò e mi disse: e meglio che vada ora se vuole che sua sorella si riprenda e meglio lasciarla sola ha disogno di tempo.
Si quello che non gli date cazzo solo due giorni! Voi siete pazzi!.
Dottore: facciamo cinque giorni ma sarà difficile.
Non per lei!..
Andai all'Hotel e pensai tutto il tempo a Sara non me ne accorsi che le lacrime iniziarono a bagnare il mio viso fino a che non mi addormentai....
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