LA PRESENZA
Loy aprì gli occhi.
Immediatamente si guardò le mani, era tornato ad essere un normale ragazzo, normale.... in realtà in quella casa non c'era nulla di normale.
Si era risvegliato sul pavimento,al buio.
Le finestre erano inaccessibili perché sembravano sospese nel nulla.
C'erano poi mobili coperti con grandi teli bianchi. Più Loy li guardava, più sembrava che sotto quei teli non ci fossero mobili. I teli sembravano respirare e celare qualcosa di vivo.
Loy cercò di alzarsi e andarsene in direzione opposta a quella dei teli ma in ogni punto dove si girava i teli con sotto oggetti sembravano comparire dal nulla in ogni singolo punto della stanza.
Loy indietreggio' ma qualcosa lo bloccò immediatamente trovandosi con le spalle contro ad una statua, anch'essa coperta da un enorme telo bianco..
Loy si allontanò piano perché si era accorto che quella statua non era una statua come le altre. La sentiva respirare, fare strani versi e rumori.
Una folata di vento sollevò il telo che rivelò non una statua in effetti, ma una creatura inquietante, aveva il volto coperto da lunghi capelli neri che le lasciavano scoperti solo alcuni tratti del viso. Un occhio era più evidente dell'altro che invece era completamente nascosto dai capelli bagnati.
Gocciolava come se fosse uscita da una piscina o da un lago. Ogni passo che faceva lasciava impronte nere, fangose che scomparivano man mano che lei avanzava.
Il suo passo era a scatti, lento e veloce nello stesso momento, così come la sua figura che sembrava avere interferenze.
Avanzava verso Loy, voleva prenderlo, allungava la sua mano verso di lui, lo chiamava con una voce sibillante e gracchiante "LOY..... LOY..... NON PUOI SFUGGIRE AL TUO DESTINO! HAI VISTO DOVE SEI? AHAHAHA"
Loy urlò per la paura, cercò di chiamare aiuto, ma nessuno in quella casa lo avrebbe potuto aiutare.
Correva, cercando di seminare quella figura spaventosa ma per quanto lui correse veloce, quella entità era più veloce di lui.
Fu spinto verso il muro come se venisse scaraventato con forza da qualcosa.
Cercò di spingere via quella figura ma ne fu' completamente investito. Loy scomparve mentre la figura dal viso coperto di capelli si trascinò sul pavimento ritornando sotto il grande telo bianco immobilizzandosi.
Il vento fuori fischiava, i rami sembravano lunghe dita che si estendevano verso il cielo. La nebbia era ancora lì, fitta e complice.
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