IL GIORNO DELLA NEBBIA
La nebbia era tornata, ma non solo di sera.
All'alba, la nebbia fece la sua comparsa in tutta la periferia.
I luoghi più freddi ne erano intrisi e le case sembravano solo schizzi sbiaditi su un foglio grigio.
Tutti indaffarati e con i pensieri altrove, cercavano di farsi strada tra il traffico delle vie più frequentate.
Chi andava al lavoro o a scuola, la nebbia non era un intralcio, normalmente non lo era mai stato, ma qualcosa era cambiato.
Una strada, una strada comune era diventata complice della nebbia.
La via era quella che vomunicava con la strada che portava alla casa.
La casa era lì, tra il silenzio di un cielo sbiadito e di alberi che si stavano spegnendo.
Era bastata una distrazione, un telefono preso in maniera incauta mentre il guidatore stava svoltando.
Un ciocco squarciò il silenzio della via che era deserta in quel momento.
Un uomo si ritrovò dinanzi ad un cancello consumato dalla ruggine.
Non capiva perché improvvisamente si fosse ritrovato lì davanti
"Ma stavo guidando pochi istanti fa!"
Si guardò le mani, si sentiva come intorpidito ma poi, la sua attenzione venne catturata da due occhi che dal basso lo stavano scrutando
"E tu ti sei perso?"
L'uomo si chinò verso la palla di pelo nero che stava immobile come una bella statuina ad ossevarlo, Ruben il gatto si era palesato.
L'uomo non sapeva chi fosse, per lui si trattava solamente di un semplice gatto forse smarrito per via della nebbia ma qualcosa gli diceva che c'era di più
"C'è molto traffico oggi... Hai il pelo tutto umido per la nebbia.. vediamo se riesco a trovare i tuoi padroni.."
Ruben non disse una parola anche se avrebbe benissimo potuto parlare, ma non voleva rendere la situazione più complicata del dovuto.
Il suo obbiettivo era quello di allontanare l'uomo da quella casa e ci stava riuscendo senza troppi sforzi.
Si lasciò far prendere su.
Quando l'uomo svoltò l'angolo si ritrovò come confuso, sdraiato su un lettino d'ospedale.
Riconobbe la sua compagna, era lì con lui e scoppiò a piangere
"Oh Josh! Ti sei svegliato!"
L'uomo scosse il capo ancora più confuso
"Scusa ma perché siamo in ospedale?ero davanti a quella casa prima e stavo per entrare ma c'era un gatto che aveva bisogno di aiuto e così l'ho preso in braccio e abbiamo svoltato l'angolo..."
La donna lo fermò
"Josh! Hai fatto un incidente... 5 giorni fa! Non hai la cognizione del tempo, penso che tu abbia sognato fino ad ora..."
L'uomo restò in silenzio.
Aveva riportato pochi problemi ma non si era svegliato fino ad allora, aveva battuto la testa durante l'incidente gli disse il medico non appena venne a sapere che si era svegliato.
Gli vennero fatti i controlli di routine per quelle specifiche situazioni. Stava bene. Solo qualche graffio che sarebbe guarito in pochi giorni.
Ruben era tornato.
Era riuscito a riportare l'anima di quel l'uomo dove la nebbia voleva farla perdere.
Intanto, la casa restò nella sua oscurità, un'anima in più era una nuova fonte per lei per poter restare più a lungo nella realtà ma la perdita, in realtà, fu poca cosa perché in quel momento, la casa c'era!
Giorni dopo
"Questo è il salone, i mobili sono un po' sorpassati nello stile ma penso che voi li possiate apprezzare...
Su ci sono le camere da letto, i bagni, lo studio con ampio balcone.. e poi,la soffitta...
Il tutto si estende su una superficie di 750 metri compresi anche gli edifici sotto"
Una famiglia era andata a vedere la loro prima casa da comprare dopo un periodo difficile.
Il marito guardò le porte delle varie stanze ma la manina della figlia che prese la sua lo fece allontanare di scatto
"Che c'è tesoro?"
La bambina guardò in un determinato punto davanti a lei
"Non mi piace papà questa casa. Ci sono le persone..."
La madre sorrise raggiungendola
"Si, siamo persone tesoro, le persone stanno dentro le case..."
La bambina scosse la testa
"No, non noi, le persone morte mamma.."
La donna la guardò spaventata e la prese in braccio
"Non la prenderemo questa casa signora Wesrl, ha qualcos'altro da proporre?"
La donna mostrò il suo sorriso più bello, era abituata al suo lavoro e ai visitatori capricciosi o indecisi
"Ho una splendida casa nella zona dei parchi scolastici.. è una zona molto richiesta..."
Uscirono dalla casa lasciandosi chiudere la porta alle loro spalle.
Ruben tirò un sospiro di sollievo, le persone non erano tutte uguali, ma soprattutto, con la casa ora visibile nella realtà dei vivi, il suo lavoro era diventato più complesso ma non avrebbe permesso che altri cadessero nelle sue mura infinite e nelle grinfie della presenza della sua oscura inquilina invisibile....
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