Seconda parte
VERONICA
Il rumore della porta che si apriva ha distolto la mia attenzione da mio padre. Un'infermiera dalla figura slanciata con dei lunghi capelli biondi raccolti in una coda di cavallo entra nella stanza «Ciao, Veronica, come ti senti?», mi chiede guardandomi con occhi di compassione.
Ma come fanno gli infermieri? I dottori? A sopportare ogni giorno la vista di tanta sofferenza...gente che sta male, gente che muore...
La guardo con gli occhi ancora pieni di lacrime e non le rispondo.
«Signori, le analisi di vostra figlia sono nella norma, sono venuta ad informarvi che oggi pomeriggio verrà dimessa», dice rivolgendosi ai miei genitori.
Loro la ringraziano e lei esce dalla stanza.
***
Eccomi di nuovo qui...su questa dannata macchina, che se l'è cavata solo con un finestrino rotto e qualche ammaccatura, mentre a mia sorella è costata la vita.
Il tragitto verso casa è stato molto silenzioso, con qualche tentativo vano di mia madre di chiedermi come stessi.
***
«Non riesco ad entrare», dico a mia madre che mi guarda restare ferma davanti alla porta di casa.
«Che hai, tesoro?», mi chiede lei, intuendo la risposta solo dopo avermi posto la domanda e notando i miei occhi lucidi.
Come faccio ad entrare di nuovo in questa casa? Sarà tutto diverso...non sarà più invasa dai giocattoli sul pavimento, non avrò più nessuno con cui litigare la sera per vedere la TV.
Quei dannati cartoni...quante volte ti ho fatto piangere sorellina mia, per non averti fatto vedere i tuoi programmi preferiti...se solo potessi tornare indietro...
Cerco di tornare in me quando vedo delle lacrime rigare il viso di mia madre.
«Scusa, mamma, non volevo far piangere anche te», dico asciugandomi la lacrima che mi è appena scesa.
«Coraggio, entrate, vi preparo dei bicchieri d'acqua per farvi riprendere un po'», ci dice mio padre con il suo solito carattere fermo e forte.
Io e lei ci guardiamo come per darci forza a vicenda e lo seguiamo dentro casa.
Mia madre, Amanda Brown-Johnson, al contrario di mio padre, per quanto ci provi, non riesce a nascondere le sue emozioni. Davanti me e Samantha ha sempre cercato di mostrarsi solare e sorridente. Solo una volta cresciuta, io ho imparato a cogliere in lei anche i momenti in cui qualcosa la rende triste.
Ecco la seconda parte! Mi sorprendo da sola di essere riuscita a pubblicarla così presto, dato che l'ispirazione andava e veniva oggi ahahah spero che vi piaccia!
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top