Quarta parte
VERONICA
Sono le 11:30 di sera ormai, circa un'oretta fa ho sentito i miei genitori andare a letto; quanto a me invece, mi ritrovo di nuovo sul letto a fissare il soffito, incapace di addormentarmi.
E chi se lo scorda più questo 29 febbraio?
Certo che per essere un giorno presente nel calendario solo ogni quattro anni, sa come farsi notare.
Ecco...ora faccio dell'ironia...forse ho ereditato da mio padre un briciolo di autocontrollo dopo tutto.
Constatato il fatto che stanotte non dormirò, decido di andare in cucina per prendere un bicchiere d'acqua. In un secondo mi ripassa davanti la scena del bicchiere rotto sul pavimento, lo sguardo severo di mio padre e gli occhi preoccupati di mia madre. Cerco di non pensarci e mi alzo dal letto per condurmi in cucina.
***
Sono passati già cinque minuti da quando sono uscita dalla mia stanza, ma è inutile, non riesco ad arrivare fino alla cucina...non riesco a passare davanti a quella dannata porta!
Esatto, lungo il corridoio che porta alla cucina, sulla destra, si trova la camera da letto di Samy.
Incapace di proseguire oltre, alla fine decido di affrontarla e quindi di entrare.
***
Wow...non l'avevo mai vista così in ordine, senza nemmeno un gioccattolo sul pavimento, neanche un vestito sulla vecchia poltrona rosa antico di velluto della nonna che, tra l'altro, noto solo ora quanto sia brutta, e inizio a capire perché la coprisse con i vestiti.
Perfino il letto è rifatto, e sopra vi sono appoggiati tutti i suoi peluche e la sua bambola preferita: Petunia.
Fui io a darle questo nome ridicolo, dicendo a Samy che se non l'avesse chiamata così, un mostro sarebbe venuto a portarsela via durante la notte.
Lo feci per pura gelosia, perché anche io quando ero piccola desideravo una bambola così bella, con dei lunghi capelli biondi e gli occhi verdi dipinti...ma mamma e papà a quei tempi non avevano molti soldi e io dovetti accontentarmi dei giocattoli di seconda mano delle mie cugine più grandi.
Solo ora mi rendo conto della somiglianza tra la bambola e mia sorella; infatti, anche Samy aveva dei lunghi capelli biondi e degli occhi verdi con delle sfumature grige...altro motivo per cui sono sempre stata invidiosa di lei.
Lei, infatti, ha ereditato gli occhi e i capelli dalla nostra nonna materna. Io invece ho i capelli castani, quasi neri in realtà, come mio padre, e gli occhi blu ereditati dal nonno paterno.
Istintivamente mi porto la bambola al petto e la stringo in un abbraccio, sentendo per un istante l'odore di mia sorella...o almeno, ho creduto di sentirlo...e quasi senza accorgermeme, una lacrima mi riga la guancia e cade sull'occhio sinistro della bambola.
***
Dopo qualche secondo che mi sembra un'eternità, decido di farmi forza e di lasciare Petunia sul letto, per tornare nella mia stanza ma...
Eccomi FINALMENTE!!! Scusate tanto per l'attesa, sinceramente pensavo che sarebbe stato più semplice scrivere una storia...
Mi scuso per eventuali "Petunia" che leggeranno questa parte, non c'è nulla di personale, è stato il primo nome che mi è venuto in mente per la bambola e tutto ciò che ne sussegue è pura fantasia, quindi non odiatemi ahahaha
Vi anticipo già che ho delle idee per la quinta parte ma che non l'ho già realizzata, quindi purtroppo non so quanto ci vorrà, per ora godetevi il suspance ahahah
Se vi va, ditemi pure cosa credete che potrebbe succedere dopo ;)
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