17. L'ASSASSINIO

C'è un episodio di cui devo parlare. Per amore della verità, nonostante sia doloroso. Quella è la causa di gran parte dell'odio che ci avrebbe portati su quella maledetta scogliera. Accadde un pomeriggio, nel bosco. Il tempo era tanto bello che io e Tania decidemmo di fare un picnic. Era una di quelle cose che non facevamo spesso. Ricordava il passato, quando eravamo delle bambine e il mondo ci sorrideva.

Avrei dovuto immaginare che Tania non faceva mai nulla senza un motivo. Avrei dovuto immaginare che la scelta di quel bell'abito rosso non era un caso.

-Mi dispiace che Roger sia andato via- borbottò, le lunghe dita che facevano a pezzi una margherita.

-Perché la rovini in quel modo?- mi sporsi per prendergliela, ma Tania si ritrasse.

-Sempre a difendere le cause perse- storse il nasino. Sembrava più bella che mai quel giorno, la luce del sole che scivolava tra gli alberi e le illuminava il volto. -E guarda chi c'è, giusto per restare in tema di cause perse

Mi voltai e vidi Kyle spuntare tra gli alberi, l'espressione imperturbabile di chi ha ogni cosa sotto controllo.

Tania balzò in piedi. -Che ci fai qua?

-Non ricordavo che il bosco fosse tuo

Mia sorella strinse i pugni. -Vattene

Kyle non si mosse. Restai ad osservare la scena, chiedendomi chi dei due avrebbe vinto quel confronto. Si scrutavano. Belve pronte ad azzannarsi.

-Perché non continuiamo il picnic- allungai le gambe sulla coperta, il cuore che mi martellava nel petto. -C'è abbastanza crostata per tutti

-Con lui non mangio- Tania incrociò le braccia.

-Il disprezzo è pienamente ricambiato

Tania batté la punta delle scarpette, si voltò, corse via.

Seppi poi che aveva organizzato tutto per vedere il suo amante. Il picnic si sarebbe concluso comunque con la sua fuga. Era da tempo che la storia continuava. Tania amava il pericolo e lo aveva trovato in un uomo crudele. Roger aveva ragione.

Sul momento ero tanto concentrata su Kyle da non prestare attenzione alla sua fuga.

-Finalmente ti fai vedere

-Vi ho viste venire nel bosco, non è sicuro per delle ragazze, corrono voci che succedano cose brutte

Tutto qua?

-Comunque...

Un urlo.

-Tania- balzai in piedi.

-Non so che...

Corsi, senza ascoltare Kyle che mi urlava di aspettare.

L'uomo teneva le mani intorno al collo di Tania. Guardai senza riuscire a tessere il senso di quella scena. Era più alto di mia sorella, con la chioma nera tirata indietro. Per un attimo pensai che stesse per baciarla. Poi vidi la reazione di Tania.

Annaspava, colpiva l'aggressore, si divincolava. I capelli le frustravano il volto. Qualcosa le brillava sulle guance. Lacrime.

Fu un colpo nello stomaco. Tania non piangeva mai. Lei era forte.

Feci l'unica cosa che avrei potuto fare. Agii. Non so come afferrai un ramo e colpii. L'uomo lasciò Tania. Colpii ancora. Uno scricchiolio esplose nell'aria. Gocce mi schizzarono addosso. Un altro colpo. Non sentivo le braccia.

L'uomo crollò a faccia in giù. Tania urlò e arretrò. Restai con il ramo sospeso a mezz'aria, il terrore che l'uomo si alzasse. Il respiro mi esplodeva in gola. Avevo l'abito bianco macchiato di rosso.

-Naila

Pensai che fosse stata Tania a chiamarmi. Compresi che era Kyle quando mi prese tra le braccia, le iridi di ghiaccio che leggevano ogni parte di me, come se fossi un romanzo complesso.

-Sanguini

-No, io...

-Non è il suo sangue- Tania fece un passo verso di me. Lividi neri le circondavano il collo.

-Cos'è successo?- si voltò a guardare Tania. Gli occhi erano ghiaccio.

-Mi ha aggredita e Naila mi ha difesa

-Chi è?

-Si chiama Karl von Kailer, i suoi genitori hanno una villa in...

-I von Kailer?- Kyle ruggì. -Ti rendi conto di quello che hai fatto?

-Non credevo che...

-Tu non pensi- non avevo mai visto Kyle così furioso. -E adesso devo rimediare

-Cosa facciamo?

-Dobbiamo seppellirlo- Kyle mi strinse più forte ed era bello essere stretta così, faceva dimenticare ogni problema. -Lo cercheranno, ma che cosa pensavi, Tania? Possibile che non usi mai quella tua testolina?

Tania sbuffò. -Non credevo che fosse un maniaco

-Abbiamo bisogno di una pala

-Cosa? Non posso mettermi a seppellirlo- Tania singhiozzò. -Non riesco a usare una pala

Kyle balzò avanti. -Lo devi fare, è colpa tua questa situazione

Discussero.

Io non li ascoltavo. Pensavo a quello che avevo fatto. All'uomo a terra. Morto. Lo avevo colpito. Mi sembrava di sentire ancora il ramo che gli batteva contro la testa.

Mi piegai in due e vomitai.

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