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«grazie piccola mia» disse Jace abbracciandomi. «ma Jace, ora che hai il mio sangue nel tuo corpo devi fare attenzione a non morire perché sennò diventerai un vampiro» gli dissi preoccupata. «amore, non preoccuparti. Farò attenzione» mi disse lui sorridendo. Gli sorrisi a mia volta, per poi abbracciarlo. Lui mi strinse forte a lui, come se fosse l'ultima volta. Nicholas ci venne a chiamare perché era pronta la cena. «arriviamo» rispondemmo in coro.
Nicholas se ne andò. Dopo pochi minuti uscimmo anche noi. Scendemmo per le scale e andammo verso la cucina. Ci mettemmo davanti alla porta prima di entrare, perché c'era un silenzio di tomba. Jace si mise a origliare. «nulla» disse Jace. «cosa? E dov'è Nicholas?» chiesi. «sarà andato da Alec. Ma sento che c'è qualcosa che non va» rispose Jace visibilmente preoccupato. «entriamo?» chiesi. «fammi cacciare la spada e prendine una anche tu« disse Jace, estraendo la spada. «dove la trovo una spada visto che, essendo un vampiro non posso usare le vostre?» chiesi preoccupata. «non lo so» rispose lui comprendendo il mio sguardo. «dai, entriamo» disse Jace, impugnando la sua spada. Annuii e Jace aprì la porta, che si aprì scricchiolando. Buio pesto. Presi il telefono e accesi la torcia. Trovai l'interruttore della luce. Ci si parò davanti uno spettacolo orripilante.

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