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Eravamo in acqua già da un po'. All'improvviso comparve un'ombra sulla sabbia. Aveva gli occhi rossi ed era nera e inquietante. In una mano aveva una spada. «Jace, guarda sulla sabbia» dissi spaventata. «cos'è quel coso?» chiese guardando quell'ombra spaventato. «non lo so» risposi io. Jace mi abbracciò e mi cercò di portare lontano. Nuotammo per un po' ma l'ombra si avvicinava sempre di più. In poco tempo arrivò a pochi passi da noi. «usciamo dall'acqua Jace» sussurrai nell'orecchio di Jace, che annuì. Lui mi diede la mano e con la mia super velocità arrivammo sulla sabbia in due secondi. Ci rivestimmo e corremmo verso casa. Arrivammo nel giro di dieci minuti e rientrammo in casa appena in tempo. Ci salvammo per un pelo. Salimmo al piano di sopra e andammo nella mia stanza, mano nella mano.
In venti minuti ci facemmo la doccia tutti e due e ci rivestimmo.
Appena uscimmo dal bagno, successe qualcosa di strano e terrificante. Quell'ombra nera era nella mia stanza e impugnava la spada come se fosse pronta a ucciderci. «cosa vuoi da noi?» chiesi spaventata. L'ombra non rispose. Si avvicinò sempre più pericolosamente a noi e si preparò ad attaccare.
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