Capitolo 21
Lunedì, 6:32
82 ore di rapina
Intanto, il Professore e Alberto sono in macchina, ironia della sorte o, karma?
Improvvisamente, il Professore comunica un pip stop, mentre in realtà, ha in mente ben altro.
Tenda della Polizia
Rauqel non riesce a levarsi dalla mente la scena dell'incidente di Hanchel, così chiede, "analizzate la macchina di Hanchel" "lo abbiamo già fatto, è la procedura" "e avete trovato qualcosa di strano?" "Aveva il tubo dell'olio e dei freni otturato, ma questo, non significa niente" "come no? Magari è stato manomesso" "è possibile, ma di solito trovare, tubi otturati, o parti meccaniche rotte, è, normale quando ci si ribalta 3 volte a 70 km orari, mi dispiace" fa per andarsene, ma Raquel la ferma, "aspetta aspetta, ti ha detto, dove aveva preso il cucchiaino?" "No, no no, devo rimettermi al lavoro" "Suares, quando è andato Hanchel a Toledo? Ieri giusto? Quindi è possibile che lo abbia preso qui" "è possibile" "ed è anche possibile che sia arrivato a questo casale prima di noi, non lo so, magari lo ha preso nel bar del paese, o in farmacia, magari sospettava di qualcuno" ormai sparava informazioni a raffica, così Suares le prende le spalle e la ferma,"Raquel, Rauqel si calmi, così non risolve niente, solo Hanchel sa da dove viene il cucchiaino" "Hanchel, e l'uomo che li aiuta dall'esterno, lo stesso uomo, che ci ascoltava con il microfono, lo stesso che ha cercato di ucciderlo e manomesso i freni della sua auto" "ti ha detto che non ci sono prove" "seguiva una pista, e qualcuno ha provato a ucciderlo, e ci riproverà se esce dal coma" "dove vuole arrivare?" "Questa volta, gliela tendiamo noi la trappola".
Intanto, nella Zecca Viperion viene legato ad una sedia, nel bagno.
"Sai cos'è questa?" Chiedo retoricamente con una fialetta in mano, lui si mette a ridere, "la mia medicina" "giorni di vita, è incredibile, che una cosa così preziosa sia custodita in qualcosa di tanto fragile, non è vero?" La butto per terra, spaccandola in mille pezzi.
"Non ti sei proprio rassegnata a perdere le elezioni vero? Dovresti concentrarti più su te stessa" e continua a ridere, quella risata fastidiosa, irritante, e fin troppo sarcastica, mi siedo davanti a lui, ad un metro scarso dal suo viso, "non aspetterò che entrino qui" sibilo, "e ci ammazzino per una votazione di merda, tu resta pure se vuoi, ma non, devi decidere al posto nostro" scandisco, e di nuovo, ride, come se avessi appena raccontato una barzelletta, "tutto qua? Potete andarvene in pace, senza problemi io pregherò per voi, dopotutto abbiamo passato dei giorni veramente, belli insieme" mi sfida, "Ladybug, sbrigati, faranno sicuramente irruzione" la voce di Chatnoir mi riporta alla realtà, lui sospira, io tiro fuori un'altra fialetta, l'ostaggio più prezioso che abbia, "Viperion, spiegaci il piano Chernobyl, o distruggo tutto il tuo arsenale" e ride, ride ancora, " no, no" la butto per terra, un'altra volta, "tu credi veramente di torturarmi con delle fialette di vetro?" "Ah, Ladybug, Ladybug, tanto matura per certe cose quanto bambina per altre" ne rompo un'altra, "dovresti provare con qualcosa di più convincente" "tagliarmi una gamba per esempio" "Carapace, dammi la pistola" la rigiro fra le mani divertita, "oh, bene" "ecco" "avanti, parlaci del piano Chernobyl" "non ne hai il coraggio" mi sfida, "davvero? 1,2,3" sparo, ma gli è andata di culo, così funziona la Roulette Russa.
Lo faccio un'altra volta, niente.
Posso percepire la paura dei miei compagni alle spalle, quando arrivo all'ultima pallottola, Rena bussa alla porta.
"Stiamo giocando alla Roulette Russa Rena Rouge" urla con nonchalasche, "ripassa più tardi" "merda, Ladybug, Ladybug sei impazzita? Cosa stai combinando? Vuoi che vada tutto quanto a puttane per colpa tua?! Rovinerai il piano" strilla da dietro la porta, allontano piano l'arma, con gli occhi leggermente lucidi, "questo è sicuro" mi sibila, mi alzo, "io? Io rovinerei il paino?" "È inutile, non ci riesci, non cela fai proprio a pensare piena di agire! Decelerbrata!" Mi urla Rena, "sarò anche una decelerbrata, ma l'idea di cercare tuo figlio è un enorme stronzata!" La sento imprecare, mentre io parlo di suo figlio, la minaccio.
"Ladybug senti, forse le cose ci stanno un po' sfuggendo di mano, no?" Dice calmo Chatnoir, "non hai detto che restavi al mio fianco? Non si torna indietro" non credo di essere mai stata così crudele.
Sento Quennb bussare alla porta, chiamando il nome del fratello, mentre accecata dalla rabbia, o chissà quale altra emozione, mi avvicino a Viperion con la pistola fra le mani, Chatnoir ha ragione, la situazione ci sta veramente sfuggendo di mano, o meglio, mi sta sfuggendo di mano.
"Ladybug, usciamo o no?" "No" ormai la voce mi trema, " magari possiamo-" lo interrompo di nuovo, "NO!" urlo più forte, "abbiamo già votato" "ah, avanti dai, avanti Ladybug, va bene" "Va bene?" "Se è vero che è giunta la mia ora spara,forza Ladybug spara, sono un malato terminale, di sicuro non infrangeresti i miei sogni e le mie speranze, però se il tuo obbiettivo è mettermi paura sappi che, quando mi farai saltare in aria il cervello quella che avrà paura sarai tu" "sono l'unico qui dentro che conosce il piano, non avete la minima idea di come uscire da questa cazzo di trappola!" "Siete voi, che state giocando alla Roulette Russa!" "AVANTI! DECIDITI" mi tremano le mani, ma prima che possa fare o dire qualcosa, la porta viene buttata giù da QeenB e Rena, distinto, punto loro la pistola, ormai non so neanche io cosa sto facendo, è come se il mio corpo si muovesse da solo, lei avanza, e mi tira giù l'arma, respiro a fatica, mi viene da piangere, capii che sia QeenB che Rena, perfino Viperion, avevano ragione, ero solo una povera incosciente.
E ne avrei pagato le conseguenze, eccome se le avrei pagate.
Riposa in pace Tigre Viola, la più silenziosa del gruppo, e quella più sfortunata, subito dopo ci sono io.
Qualcuno mi afferra la gola alle spalle.
Melo sono meritato, Viperion approfittó del turno di riposo dei compagni per darmi il ben servito, indubbiamente, irreversibile.
Mi sveglio piano, cerco di muovermi, ma non ci riesco, l'unica cosa che vedo è l'espressione beffarda di Viperion a pochi centimetri dal mio viso, "sembri un regalo di compleanno, ti manca solo il fiocco" mi strappa con forza il cerotto sulla bocca, sono legata con dello scoch nero, su una barella, "che vuoi farmi?" "Dovresti risparmiare le forze Ladybug" "non vuoi ammazarmi?" "Mhh, no, no, non voglio ammazzarti, e non voglio neanche torturarti" le porte si aprono, sbarro gli occhi, "figlio di puttana, ti odio" "toglimi una curiosità, perché deve essere per forza la fine di qualcosa eh?, Non potrebbe essere anzi l'inizio di una amicizia meravigliosa", mi metto ad urlare, mentre lui spinge la barella fuori dalla zecca.
E fu così che ebbe inizio, l'inizio della fine della rapina, dei giorni li dentro, del mio amore con Chatnoir, dei sogni di tutti, ma soprattutto, della mia libertà.
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