Molto bene, molto male (pt.2)

"Come andrà non è importante, tu ricorda di sognare, se va bene o se non va dipende da te."

Two days later

Sirius aveva davanti a sé la persona che amava, i suoi occhi fissi nella cioccolata che aveva ordinato, le sue dita aggrovigliate nella lunga sciarpa rossa, le labbra tese in un linea sottile dall'ansia, le guance rosse per il freddo e i capelli, che erano stati nascosti sotto il berretto di lana, tutti scopigliati. Sapeva che ciò che Remus gli aveva detto era incredibilmente personale e che in quel momento era terrorizzato dalla sua reazione, ma a Sirius importava solo che Remus stesse bene e per farlo sorridere di nuovo sapeva di doverlo rassicurare. Allungò un braccio verso le mani di Remus, sciolse le dita di una mano dalle maglie della lana, la fece allungare sul tavolo verso di lui, accarezzò con calama le lunghe falangi bianche e poi unì le loro mani facendo incrociare le dita in una danza sconosciuta e conosciuta al tempo stesso.

《Remus, guardami. -Il ragazzo alzò lentamente lo sguardo, come timoroso di ciò che avrebbe potuto vedere, strinse le dita intorno a quelle di Sirius e prese un bel respiro, pronto a conoscere il verdetto del ragazzo che aveva davanti.-
Sei siero positivo, è vero, ma tu sei sempre tu Remus... -gli prese anche l'altra mano e le strinse tra le sue.- ciò che sei non ti definisce, sei tu l'unico che può decidere chi sei. Non sono io, né l'HIV, solo te.》
Gli sorrise e Remus rimase un attimo a guardarlo. Aveva davanti a sé tutto ciò di cui aveva bisogno. Districò le mani da quelle di Sirius e svelto gli avvolse le guance con le dita. La sensazione tiepida della pelle dell'altro che inebriava i sensi di entrambi. Chiuse gli occhi e lo baciò.
Labbra contro labbra, anima contro anima.
Era un bacio dolce, quasi infantile, pieno di aspettative, speranze e amore. Si staccarono giusto il tempo che Sirius prendesse il comando e lo baciasse, questa volta con più passione e voglia, ma sempre con immenso amore. Quel bacio, diversamente dall'altro, fu un incontro tra lingue e denti, uno scontro di vite, di fili che si incrociano, una canzone indelebile nei loro cuori che prima pareva cosi sola e triste e ora, finalmente, trovava pace in un bacio, nel toccarsi di due anime e nel legarsi di due vite.
Si staccarono e si sorrisero, il cuore che batteva il ritmo di una canzone conosciuta solo da loro.

《I miei passi saranno ad un passo dai tuoi. Come andrà, non è importante, molto bene o molto male, tu ricorda di sognare che ti cerca chi ti vuole.》
Sirius guardò Remus stupito, ciò che il ragazzo aveva detto pareva essere la strofa di una canzone, o forse era solo una poesia? Quel ricamo di parole univa le loro storie e forse sarebbero state i frammenti di quella canzone ancora così giovane e appena scoperta, con qualche accordo sbagliato, ma sempre loro, a tenerli uniti per sempre.
Remus fece combaciare di nuovo le loro labbra.

《E comunque potevi evitare di picchiare quel povero ragazzo, non credi?》 Un sorriso timido gli illuminò il volto, in mente quel ricordo scritto nella canzone di Sirius. 《Di tutta la canzone ti ricordi solo quello?》 Lo chiese ridendo, portandosi Remus più vicino e avvolgendogli le spalle con un braccio.
《Ovvio che no...》Lupin appoggiò la testa sulla sua spalla accarezzandogli la mano, pendente, attorno al suo collo.
Sei il cielo nero di Berlino...
Sirius glielo sussurrò nell'orecchio e Remus si voltò a guardarlo, un espressione dolce a regalare serenità al suo sguardo.
Sei ciò che mi tiene vivo.》
Rispose lui, baciandolo di nuovo, dolcemente.


A year later

《Ehy Rem》 La voce di Lily lo fece voltare di scatto. Non si sarebbe aspettato che la ragazza lo seguisse fuori dal bar. Stirò le labbra, felice, e tornò a guardare il cielo nero da cui scendeva la neve nonostante fosse appena novembre, gli sembrava quasi che le nuvole stessero accarezzando con dolcezza la terra, così, giusto per avvolgerla con una dolce coccola. 《James lo sa che sei qui?》 Lo chiese con curiosità, era da un po' che il suo migliore amico si comportava in modo strano con la rossa e tutti, persino Peter, se ne erano accorti.
La ragazza sbuffò esasperata stringendosi addosso il giacchetto bianco, la sciarpa le ciondolava dal collo e sembrava voler cadere da un momento all'altro. Remus allargò il suo sorriso, era passato un anno e tutto, nella sua vita  sembrava aver trovato il posto giusto. Certo, c'erano ancora un po' di problemi con la famiglia di Sirius e il ragazzo era ancora a casa di James, ma lui, nonostante tutto, era felice di ciò che aveva.
Si avvicinò all'amica e le sistemò la sciarpa intorno al collo. Lily lo guardò negli occhi, lucidi di paura e gli strinse le mani tra le sue, piccole e delicate. Gli sembrava che stesse tremando, forse di freddo... o di paura? Gli parve di trovarsi di nuovo ad un anno prima, quando aveva detto alla ragazza di essere siero positovo, solo che ora i ruoli si erano invertiti, ed era lei a dovergli dire qualcosa di così importante da spaventarla.

Ricambiò la stretta della sua mano e le accarezzò una guancia con le dita avvolte dai guanti.
《Lily, cos'è che ti spaventa?》
Lei sorrise in un misto tra triste e dolce, tutto riportava a quel momento in camera di Remus, ma questa volta era diverso, era Lily ad essere terrorizzata da se stessa, dal suo corpo.
Ingoiò di nuovo a vuoto.

《Rem... io... ho solo diciannove anni eppure... eppure...》
Una lacrima le solcò la guancia e le sue mani si avvinghiarono al cappotto di Remus, quasi in cerca di quel coraggio che lui aveva avuto tempo addietro, alla ricerca di quel sostegno di cui aveva bisogno, in cerca del suo migliore amico. Remus le prese il volto fra le mani e assorbì con i guanti le lacrime che scendevano dai suo splendidi occhi.《Lily, tu ci sei stata per me e io ci sarò per te.》 Le sussurò posando la fronte sulla sua, guardandola negli occhi.
《Remus... ecco io... sono incinta.》
Le lacrime presero a scendere copiose dai suoi occhi e Remus se la strinse al petto, fece sì che lei gli avvolgesse con le braccia la schiena e le accarezzò i capelli in modo dolce, Lily sussurrò quelle parole all'infinito, distrutta dai singhiozzi e scossa dalla paura.
《Non preoccuparti, ora ci sono io con te.》 Se la strinse al petto e nascose il volto nella sua spalla. Perché la tranquillità spariva così facilmente dalla loro vita?

Angolo dell'Autrice:
Mi dispiace di averci messo così tanto, ma ciò di cui dovevo scrivere era un argomento davveeeeeero importante e quindi ho cercato di essere il più delicata possibile! Comunque, spero vi sia piaciuto ed ora ecco a voi le tre scelte possibili.

Ragazza paradiso
Ermal Meta

A passi piccoli
Michele Bravi

Him
Sam Smith

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