Premessa
Questa storia è nata nel 2014, pubblicata così com'era abbozzata nella mia testa, ed è stata poi riscritta anni dopo in modo sperimentale. Dico così per via del suo genere, perché non mi era mai capitato di leggere nulla ambientato in un'epoca così distate dalla mia senza l'uso del passato narrativo, e perché ho voluto aggiungere un tocco di pulp. Spero che vi piaccia, incrocio le dita.
Lo so, sembra strano, ma provate a leggere qualche capitolo per ambientarvi, e fatemi sapere con un commento, prima di tirarmi un pomodoro, perché, magari, la mia scelta potrebbe piacervi.
Quali differenze ci sono dalla prima stesura del 2014?
L'ambientazione non è più francese, bensì britannica, perché ho voluto dare un taglio alla mia ostinazione che mormorava "La Francia è stupenda, ci starebbe bene"; dopotutto non la conoscevo davvero, perciò ho optato una scelta più sentita, più sensata.
Molti dei nomi che usai all'epoca sono di diffusione mista, segno evidente che il mio inconscio spingeva per l'Inghilterra, quindi, almeno su quelli, non ci sono stati grandi cambiamenti.
Diciamo che sono semplicemente più ferrata sul '500 inglese, ecco.
Ma lo ripeto anche qui: non sono una storica e non sono nemmeno fresca di studi.
Piccola precisazione iniziale:
Louis (ex de Leclerq) Holland è stato da me investito della carica di Marchese di Stackpole. Non so esattamente se Stackpole avesse già qualche nobile a sua disposizione da poter prendere e riutilizzare a mio piacimento, perciò è stata una scelta licenza poetica.
Perché Stackpole?
Ho scelto questa zona a causa della vasta natura circostante e della vicinanza con Pembroke – e se vi chiedete se ho pensato ad Anna Bolena per formulare questo pensiero, la risposta è "Sì, è una scelta voluta".
Ciononostante la Marchesa di Pembroke è già dipartita, stessa cosa per Enrico VIII.
Perché ho scelto il 1555?
Non è per via della pigrizia, non è perché si tratta dello stesso anno che vigeva la prima storia da me scritta nel 2014, ma perché è l'anno in cui Maria è stata nominata Bloody Mary. Esigenze di trama, insomma. Ammetto però di aver avuto delle indecisioni prepotenti, mi sarebbe piaciuto introdurre la corte di Enrico VIII.
Quali argomenti saranno presenti?
In questa storia tratterò dei temi delicati, proprio come si evince dalla trama. Tuttavia, alcuni di questi saranno appena accennati e assolutamente non giustificati.
Parlo, per esempio, della "famosa" caccia all'uomo, perché nei primi capitoli ci sarà la fuga di una ragazza, la quale riuscirà a fuggire dalla stessa. Successivamente, il discorso della caccia all'uomo sarà solo ripreso come sfondo nella macro-trama, ma non dettagliatamente affrontato, perciò spero che non sarà considerato un problema.
Un'altro punto critico è quella che ho finora chiamato "Sindrome di Stoccolma" e che riguarda uno dei personaggi principali, ma che alla fin fine non credo rientri completamente in questa categoria, perché in realtà si tratta solo di una facciata iniziale, la quale cambierà con l'andare avanti dei capitoli, mostrando il vero volto del personaggio in questione, che, fortunatamente, si è limitato a incutere terrore a destra e a sinistra senza fare davvero qualcosa.
Ultimo, ma non meno importante, il non-con: un capitolo conterrà una violenza. Ovviamente metterò un doppio avviso in alto allo stesso, identificandolo come tale per evitare che passi in sordina. Anche questo, ci tengo a dire, fa parte della trama, perché porterà il personaggio abusato a covare un profondo rancore nei confronti di chi ha compiuto la bassezza, tant'è che proverà a ucciderlo.
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