Conosciuti casualmente

nell'inverno che congela,

nella tasca un bigliettino.

Riunite finalmente

le due metà della mela,

congiunzione astrale,

era un segno del destino.

L'euritmico portamento,

le forme tue leggiadre

dei miei sensi ladre,

esplode un sentimento.

Capelli neri e rosse gote,

il sorriso abbagliante,

la voce, suadenti note.

Creatura senza difetto,

seduti assai vicini sotto

lo scheletro di un pioppo

ti dichiarai il mio affetto.

Svanirono la tua ironia

ed innocente simpatia,

con femminea dolcezza

mi desti una carezza:

dentro me solo amarezza.

Il giorno di San Valentino

su quella stessa panchina

con un altro ti baciavi:

sguardo vuoto e disperato,

c'eri solo tu nella mia mente.

Scivola il cuore dalle mani:

sangue e cioccolato

il tuo piede ha calpestato

inconsapevolmente.