Ero rimasto bloccato

in un pensiero passato,

in un mellifluo sentimento,

come in una rete impigliato.

Ma finalmente è arrivato

il punto di rottura,

il momento di dire basta

a questa dittatura:

la sua ora che scocca.

Dico "Basta!"

anche a Noi:

tanto appena apri bocca

mi irriti e mi annoi

oramai.

Voglio stare in disparte

e poi

lasciarmi andare

smettendo di pensare.

Vuoi la risposta giusta?

E' lì da qualche parte,

in mezzo a tutta

quella roba da stirare

e da mettere a posto.

Lo so, non sono ordinato,

non lo sono mai stato,

ma almeno so chi sono

e mi sa tanto che ho ragione

in questa squallida finzione.

Ciò che dovevo dire l'ho detto

anzi

in versi l'ho scritto

e ti sta ora dinnanzi.

Se con me non vuoi aprirti

io non ho più nulla da dirti:

soltanto Verità non chiamare

il minimo sforzo intellettuale

che non ti fa rosicare

e non definire Amore

una tiepida emozione.

Trovi soltanto bello

ciò che inganna il tuo occhio:

null'altro che lo specchio

del solito lavaggio del cervello.

Forse non riusciamo a capirci

ma fallirà questo mondo,

puoi giurarci,

e in parte sta già fallendo:

mi fa eco una bomba

che lontano sta esplodendo

ma vicino rimbomba

in questo esatto momento.

Falliranno anche la pseudoscienza,

e i meta-racconti privi di coscienza

storica,

antropologica,

biologica,

psicologica,

sociologica,

insomma, -logica,

in cui fermamente credi

e spazio al dubbio non concedi:

perché, come le bugie,

anche le dozzinali filosofie

hanno le gambe corte

e queste ce l'hanno pure storte.

Do troppe chance alla gente,

è vero, ma francamente

non mi interessa più niente:

solo finiamo di farci del male.

Seguirò la corrente

fino al blu del mare,

consapevolmente:

dopotutto sono capace a nuotare.

Ora so che voglio stare solo,

come un falco prendere il volo

liberandomi di questo fardello.

Tra le mani un ramoscello

su cui spunta un bocciolo.