🪶 Corteggiando Jo March 💙
🌹Autore: Trix Wilkins
🌹Titolo: Corteggiando Jo March
🌹Lettura completata: 12/07/24
🌹Genere: Retelling 🪶
🌹Categoria assegnata: Apprezzato 💙
⚠️ SPOILER ALLERT: La seguente recensione, riferendosi a un Retelling di "Piccole donne", contiene spoiler sul libro originale e sul finale scelto dalla Alcott.
🌹Come mi ha scelta: Non avevo mai letto un Retelling, forse per paura dell'inevitabile confronto con gli originali, classici che da sempre ho nel cuore e che nessun autore moderno, per quanto abile, potrà mai eguagliare. Fermo restando che tale convinzione, dopo questa lettura, è rimasta inalterata, non posso negare il fascino dell'intreccio tra vicende e personaggi noti, per creare qualcosa di nuovo e intrigante.
Anche io sto, in effetti, scrivendo un retelling, anche se così non amo definirlo (ed ecco che il mio bipolarismo si rende sempre più evidente anche a chi ancora non lo avesse notato tra queste pagine), in cui non solo mi ispiro alla trama di un classico intoccabile, ma stravolgo ben due storie note a tutti. In questa contaminazione tra due must del romanticismo (nonché della mia infanzia) mi sono fatta travolgere da un progetto che molti definirebbero ambizioso, se non assurdo, e che mi sta tenendo impegnata ormai da più di cinque anni.
Non si tratta infatti di fare un semplice copia e incolla, bisogna mitigare la propria vena creativa all'aderenza agli originali, cosa per niente scontata. È come ristrutturare una casa completamente ma senza perdere di vista la struttura originale e l'intento del suo primo progettista. A volte è persino più difficile rispetto al costruire qualcosa dal nulla. E se si tratta di progettisti come la Austen, nel mio caso, o come Louisa May Alcott, nel caso del libro in questione, l'impresa diventa veramente mastodontica.
Ecco come mi sono approcciata a queste pagine: un pizzico di pregiudizio, ma anche tanta, tantissima curiosità. Non avevo aspettative troppo elevate perché, dopo aver letto i quattro libri che compongono la storia delle piccole donne, sapevo che non avrei trovato qualcosa di equiparabile. Temevo di impallidire al confronto, ma così non è stato. Devo ammettere che in fondo in fondo ero attratta da un lieto fine diverso, per gli amati Jo e Laurie (la ship è inevitabile), ma anche per la povera dolce Beth. E così ecco che il mio romanticismo ha prevalso sul cinismo, portandomi a dare una possibilità a Trix, consapevole della complessità della sfida a cui questa moderna scrittrice si è approcciata, nel dare una seconda vita a una storia d'amore conclusasi con un finale agrodolce nel racconto originale.
🌹 Angolo recensione: Ricalcando la doverosa premessa fatta poc'anzi riguardo a come approcciarsi a un Retelling e alla difficoltà insita in un'impresa di questo tipo, devo elogiare l'autrice di questo libro, che ha saputo mantenere del tutto inalterati i caratteri dei personaggi. Jo rimane la nostra esuberante compagna di avventure, con la sua passione per la scrittura e il suo anticonformismo travolgente. Laurie resta il dolce ragazzo che ha saputo emozionare, commuovere e regalare così tante farfalle nello stomaco a tutte noi. La fragile Beth mantiene tutta la sua forza interiore, e il suo personaggio viene ampliato e fatto rivivere con una straordinaria maestria. Tutto questo rende il libro un continuum quasi perfetto delle vicende originali, che prendono una piega decisamente meno realistica e drammatica, donandoci quel lieto fine che tutte noi, in fondo, abbiamo sempre sognato.
Sono rimasta incatenata alle pagine e ho terminato la lettura in pochissimi giorni, grazie a una trama che si delinea in modo un tantino prevedibile ma non del tutto scontato, andando a sciogliere pian piano ogni ostacolo alla relazione che noi tutte abbiamo sempre sognato.
Il finale della Alcott era degno della sua autrice, indipendente e anticonformista fino in fondo. La ammiro per la sua scelta non banale e ammetto che Jo e Laurie, nella realtà, non sarebbero forse stati completamente felici, insieme. Tuttavia non mi era mai andato giù il matrimonio tra Laurie e Amy (che non ho mai sopportato, a dirla tutta), e il mio amaro per la morte di Beth è stato addolcito da questo lieto fine alternativo.
🌹Eventuali spoiler o sfoghi personali: Quanto allo stile dell'autrice, rimango un pochino meno entusiasta: le frasi brevissime, quasi telegrafiche, le descrizioni quasi sempre assenti, i dialoghi un pochino artefatti... Mi è sembrato, soprattutto all'inizio, prima di abituarmi, uno stile un po' acerbo, ben diverso da quello della Alcott, rispetto al quale era mille volte più frammentario e superficiale. La mia impressione può essere anche stata determinata in parte dalla traduzione, non sempre perfetta, le cui virgole fuori posto mi irritavano, specialmente all'inizio. Avrei letto volentieri questo libro in lingua originale, se fosse stato disponibile all'acquisto, ma così non è stato. La vintage editore, comunque, ha il vanto di fare delle trasposizioni nella nostra lingua con una splendida copertina illustrata e anche la traduttrice si è fatta amare con il suo commento finale. Una casa editrice ancora poco conosciuta, che ha però un notevole potenziale.
Vi consiglio questa lettura? Sì, a conti fatti: anche se l'originale Alcottiano rimane inimitabile, vi regalerà un sorriso e un sospiro di sollievo, se come me amate farvi trascinare dai sogni, incapaci di resistere all'inevitabile fascino di un effimero ma dolce lieto fine.
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