Gli spilloni e la bambola

La vecchia donna si aggirava inconsolabile per casa, stringeva al petto un peluche simile a un cocker, ma per quanto il suo terapeuta gli avesse raccomandato ciò, lei non aveva conforto a carezzare quel simulacro di cane.

il suo desiderio irrefrenabile era quello di tornare a tre anni prima quando sul cucciolo fulvo e setoso era entrato nella sua vita,era giovanissimo e avido di tuttora casa era sua, il giardino era suo e perfino la sua grassoccia padrona era sua!

Lei rivoleva indietro la sua Greta, ma questo non era possibile e lei lo sapeva bene, perciò uscì di casa colma di furore.

Intanto Gloria baciava Vasco che andava a scuola.

Lo salutò poi dalla finestra:il ragazzo che frequentava il primo anno del liceo, la saluto' pure dal pullman ,fino all ultimo istante, come se tenendo la sua immagine fissa dentro gli occhi potesse, cosi,fornirle una sorta di protezione
Quando spari' alla vista,Gloria si decise ad andare al lavoro:era riuscita ad ottenere un impiego come magazziniera ,in un supermercato,ovviamente aveva mentito in modo spudorato sulla sue condizioni di salute;cerco' frenetica nella borsa, dovette arrendersi: aveva perso la sua sciarpa color indaco. 
Prima di uscire controllo' il quadro:con orrore si accorse che le pieghe e le rughe attorno alla bocca del dipinto erano più accentuate e che gli occhi avevano una strana fissità' come se avessero visto qualche cosa di spaventoso.
Il viso di Gloria,esaminato flebilmente nello specchio invece era normale
Gloria andò al lavoro oppressa da un oscuro presagio.
Ma nello stesso supermercato entrò furtiva ,nella sua esaltazione, anche la vecchia donna che si mise a seguire Gloria, la donna dapprima non se ne accorse ma ad un tratto dagli specchi dell'ortofrutta scorse gli occhi esaltati della pedinatrice. 

"Lei deve andare via " esordì Gloria "Se continuerà a seguirmi io telefonerò ai carabinieri".

La vecchia esagitata le si avvicinò minacciosa, Gloria cercò di scappare, una pila di mele così urtate crollò e si sparse nei corridoi tra gli avventori divertiti.

Ma Gloria non era affatto divertita e si rifugiò dietro al bancone della parafarmacia, seguita dalla perseguitrice che riuscì perfino a strapparle il vestito.

" Assassina"urlava la donna " Hai ucciso la mia Greta, sarai punita per questo".

La guardia giurata, intervenuta con qualche ritardo la portò via di peso.

Alla fine dovette tornare a casa, il peluche- cane giaceva tristemente sul divano ma la bambola di pezza sembrava chiamarla, la donna la prese furtiva e le applicò il frammento di stoffa strappato all'assassina e poi cominciò a trafiggerla con i ferri dell'uncinetto.

"Muori, muori" urlava, come una forsennata.

Non paga, brandì le forbici, tremando ,infierì su una sciarpa color indaco:fu fatta a pezzi, poi i frammenti furono cuciti su un'altra bambola nera, di legno e furono infissi degli spilloni sempre neri nel corpo della povera bambola:all altezza del cuore, della testa, degli occhi, delle braccia, delle gambe

Vasco ebbe il suo da fare per consolare Gloria e mentre le sussurrava parole di conforto vedeva incombere nella stanza la figura dell' alcolizzata:presto Gloria sarebbe stata simile a lei, senza le forze e sopratutto il denaro per potersi curare,ne 'avrebbe potuto seguirlo negli studi,  il massimo a cui avrebbe potuto aspirare Vasco era di fare il barista in uno dei  pub del padre

Questa era la fine delle speranze di Vasco,ma Gloria Gloria? in quale cronicario sarebbe finita?tra quali estranei impietosi?

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