Chapter Thirty- Confession

Primo capitolo del 2018!

I piedi di Xavier sono doloranti, anche se non lo ammetto, ma la sua espressione sembra piuttosto serena. Nell'intero amplesso gli ho pestato i piedi forse dieci volte, non intenzionalmente, ma più per il fatto che di balli non ne ho mai capito nulla.

Ma Xavier non ha detto nulla, si è limitato a stringere un po' più la presa ogni volta che per sbaglio gli finivo addosso, rilasciando un sospiro pesante. Ricordo che al Rifugio, i balli non erano mai di coppia, piuttosto di gruppo, balli a cui non ho mai partecipato.

L'essere aggraziata non è mai stato un mio obbiettivo, ne una mia dote e a me andava bene così. Rammento che Adrien spesso mi faceva salire sui suoi piedi e dondolavamo a destra e a sinistra fin quando a me si chiudevano gli occhi per la stanchezza.

"A cosa pensi?" Mi domanda Xavier, sedendosi affianco a me. La sua espressione è così calma che, automaticamente, distendo i muscoli delle spalle, influenzata dalla sua energia.

"Al Rifugio." decido di optare per la sincerità, tormentandomi il labbro con i denti. Xavier migliora la sua postura, più rigido di prima, come se l'argomento lo infastidisse. Non che io possa contraddirlo, dopo tutto il destino gli ha giocato un brutto scherzo dandogli me come compagna.

Di tanto in tanto, quando il suo sguardo sembra incupirsi, il senso di colpa mi stringe il cuore quasi a volermi far notare quanto male gli sto provocando.

"Ti manca molto?" Mi sussurra lui, passandomi la sua tazza contenente un infuso dall'odore afrodisiaco. Lo guardo interrogativa, indecisa se berlo o meno. Lui scuote la nuca, incitandomi a berlo.

"Non mi manca il luogo in se, perchè credo sappiate anche voi esseri soprannaturali che i Rifugi non sono messi bene. Ciò che mi manca è il senso di appartenenza che mi lega a quel luogo. Ho passato lì la mia intera vita, al tuo mondo non mi lega niente. E' tutto sconosciuto per me, e anche se ne io ne te lo ammettiamo ad alta voce noi siamo diversi." Le mie parole sembrano ferirlo più del dovuto mentre riflette silenziosamente sulle mie parole, come se volesse davvero capirmi.

Osservo il liquido aranciato nella tazza, bevendone un sorso mentre Xavier torna all'attacco con le sue domande pungenti. "Perchè semplicemente non tenti di ambientarti qui? Il branco vorrebbe conoscerti, ma tu te ne stai rinchiusa nella tua stanza tutto il giorno e l'unico luogo che frequenti è la biblioteca."

Nella sua voce non c'è sarcasmo, e nemmeno accusa, probabilmente non ha intenzioni cattive, non lascia cadere l'argomento ne mi forza ad affrontarlo e la cosa mi rende inquieta perchè da sola non so prendere una decisione.

"Xavier, come posso sentirmi parte del tuo mondo quando so che la mia gente si trova nel suo stato attuale a cosa di ciò che gli avete fatto? Sarebbe come tradirli, tradire tutto ciò che in più di vent'anni di vita ho creduto." La voce mi si inclina leggermente e, forse da codarda, distolgo lo sguardo dal suo perchè so che potrei finire con il ferirlo.

Lui annuisce, forse comprendendo le parole, o forse sta solo fingendo di farlo. La sua mano si posa sulla mia, disegnandoci piccoli cerchi immaginari mentre mi trasmette un po' della sua energia, tranquillizzandomi.

"Non farò nulla che possa nuocere agli abitanti del tuo Rifugio, questa è una promessa." La sua mano va a posizionarsi sul cuore, mentre il suo sguardo si oscura, guardandomi intensamente.

I giuramenti, per i Licantropi, sono qualcosa di sacro, intoccabile ed inviolabile, per questo sbarro gli occhi.

Deglutisco, vedendomi passare da davanti gli occhi i ricordi degli incontri da me, Adrien e Matt.

"Xavier, tu pensi che sia possibile per gli umani coesistere con i Licantropi? Non separati, ma assieme, cooperando. Pensi che sia possibile?" Gli domando, mettendolo a disagio per la domanda improvvisa. I suoi occhi mi esaminano, come a voler capire a cosa ricondurre quella domanda, per capirne il senso.

"Rebecca, perchè pensavi stessi cercando i Rifugi?" Si acciglia lui, rispondendomi con un'altra domanda. Non capendo lo guardo, infastidita dal cambio di argomento.

"Per distruggerli. Hai detto di volerlo ridurre in polvere," Mormoro, stringendo i denti. Non faccio in tempo a tirare un respiro di preoccupazione quando il mio petto sembra venir trafitto da sottili ma pungenti lame. Mi guardo il busto, allarmata, scuotendo la testa quando capisco che non c'è proprio niente.

Lo sguardo che mi riserva Xavier non è per niente amichevole. Lo sento ringhiare leggermente, mentre la sensazione spiacevole sul mio petto non accenna a dissolversi. Come se si sentisse offeso.

"Rebecca, io volevo discutere con il Capo del vostro Rifugio per parlare di un'ipotetica alleanza." Io e Xavier ci guardiamo a vicenda, diffidenti l'uno dell'altra. Ma una parte di me mi dice che non sta mentendo, di dargli fiducia.

E se ciò che dice è vero, vuole unificare i Rifugi ai Branchi. Un piano del tutto diverso da quello di Matt, che mira alla divisione completa delle due razze.

Per la prima volta dopo molto tempo mi sento in errore, e ad un tratto tutto ciò che Matt mi ha detto riguardo la loro rivolta mi pare sbagliato.

Mi rendo conto di aver la bocca aperta quando le sue dita si posizionano sotto il mio mento, chiudendomela con uno mugolio. "Mi dispiace." Gli sussurro io, senza avere il coraggio di guardarlo. Le lacrime sembrano voler sfidare la mia resistenza, premendo sempre più forte per uscire, mentre Xavier mi guarda interrogativo.

Tiro su con il naso, trovando difficile anche solo respirare. Cristo, che diavolo sto facendo? Mi sembra di star sbagliando tutto, e lo sguardo sempre più perso di Matt non aiuta.

Mi scosta i capelli dal viso, portandomeli dietro le orecchie ed ispezionando il mio viso come in cerca di una risposta che io non sono pronta a dargli. I suoi pollici corrono ad acciuffare due mie lacrime, sfregandosi poi sulla pelle arrossata delle mie guance.

Prendo un respiro ed è come se, ispirando, gli stessi lanciando contro le mie attuali emozioni. Xavier rabbrividisce, chiudendo per un secondo gli occhi, senza però lamentarsi.

Il suo corpo si accosta al mio, aderendovici completamente fin quando non mi sento completamente svuotata. Quando, con un sussulto, capisco cosa sta facendo cerco di tirarmi indietro.

Sta assorbendo tutte i miei pensieri e sensazioni, e dal cipiglio che ha non sembra esattamente star bene.

"Rimani ferma, ho quasi finito." Mi sussurra all'orecchio, facendo aumentare il mio senso di colpevolezza. Le sue dita tracciano linee invisibili sul dorso della mia schiena, ed il mio corpo si abbandona completamente contro il suo.

"Eliminerò dalla tua vita tutta la sofferenza, quindi per favore restami affianco." La sua testa va a nascondersi tra i miei capelli ed io, senza forze, arriccio il naso, annuendo.

Passiamo minuti interminabili in quella posizione scomoda. Io con le gambe attorno la sua vita e le sue braccia attorno la mia vita. La mia testa poggiata sulla sua spalla e la sua fronte che affonda tra i miei capelli.

"Xavier, credo che sia arrivato il momento di dirti una cosa."

Angolo Autrice:

Tan tan taaaan. Mi sento sadica quando faccio finire un capitolo in questo modo, qualche volta mi dispiace anche un pochino. Qualche volta. Quasi mai.

Comunque, a parte gli scherzi: non sapete quanto mi dispiace non aver pubblicato. Sto avendo un po' di problemi e non sto riuscendo ad essere molto attiva. Spero non ve la prendiate, un bacio.

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top