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Caro Diario,
domattina tornerà quella peste di mio fratello. L'estate è ormai finita e tra poche settimane comincerò il mio nuovo anno in prima liceo.
In questi ultimi giorni ho visto Nicolas davvero poco e solamente per andare a correre. Continua a ripetere che mi abituerò e mi sentirò sempre meno affaticata ma a me non sembra proprio. Dov'è che sbaglio?
Sua nonna ora sta bene, mamma è andata a trovarla un paio di volte, senza di me, non volevo essere d'impiccio in quella casetta.
A proposito di casa, Clara è alle prese con un agente immobiliare per trovare una dimora tutta per sé e per il figlio. Spero non si allontanino troppo.
Ora andrò a letto, sono tanto stanca. Vorrei che questa notte non finisse mai.
P.S. Papà ha finalmente preso le ferie, così staremo tutti insieme questa settimana.
Buonanotte
Sempre e solo tua,
Veronica
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Sento un gran chiasso provenire dalla cucina. Ancora assonnata mi alzo e vado in bagno a darmi una rinfrescata. Raggiungo la cucina ancora in pigiama, sbadigliando.
"Buongiorno, pallina" urla quel deficiente di mio fratello.
Lo fulmino con lo sguardo ma lui ridacchia beffardo.
Mamma mi raggiunge e mi abbraccia contenta.
"La famiglia al completo" esclama sorridendo.
Papà mi fa un cenno di saluto con la testa mentre sorseggia il suo caffellatte. Mi siedo a tavola il più lontano possibile dalla peste.
"Stamattina, Veronica, mi darai una mano a cucinare mentre i due uomini di casa disfano le valigie di Leo" comanda mia madre mentre Leonardo sbuffa.
"Ma io sono stanco, mamma, voglio riposarmi un po' " si lamenta mettendo il muso e facendo gli occhi tristi.
Patetico.
"Hai ragione, cucciolo di mamma. Vera, aiuta tu papà con le valigie e poi vieni ad aiutarmi con il pranzo speciale per il mio ometto"
Stavolta sono io che sbuffo e subito Leo mi fa una linguaccia. Prima che possa ribattere scende dalla sedia e corre sul divano.
"Buonanotte a tutti" dice prima di stendersi e fare finta di dormire.
Sospiro e finisco la mia colazione.
Faccio tutto quello che mi dicono i miei genitori e solo quando il pranzo è pronto posso finalmente sedermi e mangiare. Mamma si è data alla pazza gioia, sembra un pranzo di Natale.
Purtroppo non potrò mangiare quasi niente di tutto quel buon cibo e subito mi si richiude lo stomaco pensando alla delusione di Nicolas se mi arrendessi proprio adesso.
Mangio solo il primo piatto, la lasagna, il pasto preferito di Leonardo. Tutto sommato è un pasto completo, posso farmelo bastare. Abbasso il capo sulla tovaglia per non guardare la mia famiglia alle prese con la carne e i dolci.
Concludo il mio pranzo con un po' di verdura e frutta e mi alzo.
"Dove credi di andare, Vera? Tuo fratello ha tante cose da raccontarci del campeggio" mi sgrida mio padre.
"Non mi interessano le sue storie, vado a riposarmi" cerco di giustificarmi.
"No, Vera, esiste la notte per riposarsi, tuo fratello è appena tornato, devi restare qui. Siediti!" rincara mia madre seria.
Sbuffo e mi siedo a braccia conserte.
Leonardo parla ma tanto non lo ascolto.
Dopo un'oretta aiuto mamma a lavare le stoviglie e a sgrassare i fornelli e il forno.
Ormai è giunta l'ora di correre e sono già stanchissima.
Avverto mia madre che Nicolas sarà a breve qui e corro in camera senza aspettare risposta.
Mentre mi cambio mamma entra in stanza senza nemmeno bussare, infatti sobbalzo lanciando la maglietta per aria.
"Mamma, mi hai fatto prendere un colpo" dico portandomi una mano sul petto e sentendo il mio cuore battere forte.
"Vuoi andare a correre anche oggi? Tuo fratello è appena tornato, non vi vedete da un mese e tu te ne vai? Questa è maleducazione, Veronica Rubi" dice severa.
"Ho preso un impegno con Nicolas e non verrò meno a tale impegno" rispondo finendo di vestirmi.
"Allora porterai Leonardo con te" esordisce dopo attimi di silenzio.
"Stai scherzando, vero?" urlo sconvolta. Non può dire sul serio.
Mamma apre la porta e chiama Leonardo che accorre subito.
"Vuoi andare a correre con Veronica e un suo amico?" chiede dolce.
Leonardo mi guarda furbo mentre io faccio di no con la testa di nascosto a mia madre.
"Mi dispiace, mamma, stavolta passo, sono ancora un po' stanco. Io e papà ora giochiamo alla play, ciao"
Che fortuna!
Mamma lo abbraccia e lo bacia sulla guancia, poi entrambi escono senza degnarmi di uno sguardo.
Sono senza parole per il comportamento di mia madre, in fondo sa che non siamo mai andati d'accordo, non capisco cosa le sia passato per la testa.
È il bambino di 10 anni più fastidioso dell'universo.
Finisco di prepararmi e raggiungo l'ingresso aspettando Nicolas. Per fortuna non si fa attendere, infatti, dopo pochi minuti, bussano alla porta.
Faccio entrare Clara che raggiunge mia madre in cucina mentre io esco sul pianerottolo richiudendomi la porta alle spalle.
"Andiamo!" ordino afferrando la mano del mio amico inconsapevole del mio stato d'animo e lo trascino quasi per le scale con il rischio di farlo cadere.
Durante il tragitto verso il pontile gli racconto tutto mentre lui annuisce.
"E io che pensavo fosse bello avere un fratello, menomale che ora ho una sorella" conclude.
Mi blocco di scatto, lui non se ne accorge e continua a camminare tranquillo.
Sono una sorella per lui, non riesco a crederci. Sono contenta perché vuol dire che ci tiene tanto a me, ma d'altro canto sono un po' delusa, non voglio essere solo una sorella per lui. In realtà non so nemmeno io cosa voglio essere, sono tremendamente confusa.
Accelero il passo e lo raggiungo prima che attraversi da solo.
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Sono ridotta a uno straccio. Andare a correre già stanca è la peggior cosa che qualcuno possa mai fare.
Torniamo a casa a tentoni, più io che lui.
Ad aprirci è mio padre. Mamma e Clara sono uscite a fare due passi.
Non vedo Leonardo, deve essere in camera sua. L'unica cosa positiva di averlo in casa è che almeno abbiamo stanze separate.
Papà guida Nicolas sul divano e accende la radio tenendogli compagnia mentre mi faccio la doccia.
Mai una doccia è stata così rigenerante. Esco in accappatoio con i capelli avvolti nell'asciugamano ed entrando in salotto, trovo Leonardo seduto sulla poltrona, lontano da Nicolas da cui non stacca gli occhi di dosso.
Chissà cos'ha in mente.
Papà accompagna il mio amico in bagno e mi siedo sul divano fulminando mio fratello con lo sguardo.
"Stai attento a quello che fai, non ti permetterò di rovinare la mia amicizia con Nicolas" dico osservandolo attentamente.
Lui non si fa intimidire e sputa acido: "E così lui è Nicolas, il tuo amico è un cieco. E io che pensavo fosse uno normale, d'altronde chi altro può essere amico di una balenottera. È inutile che vai a correre, balenottera sei e balenottera rimani"
Mi alzo dal divano e mi fiondo su di lui facendo rovesciare la poltrona.
"Non ti permettere, mostro" urlo arrabbiata.
Cerco di immobilizzarlo mentre lui si dimena ridendo.
"Ma che cosa succede qui?" Grida mio padre correndo verso di noi. Mi prende in vita e mi rialza da terra, poi mi lascia e aiuta mio fratello ad alzarsi.
"Voleva picchiarmi, è sempre cattiva con me, vuole che io muoia" si lamenta con le lacrime agli occhi.
Che attore!
Non resterò qui un minuto di più.
Corro in camera mentre papà mi richiama ma non lo ascolto e sbatto la porta.
Comincio a singhiozzare senza riuscire a fermarmi. Mi libero dell'accappatoio e indosso un vestitino bianco. So che il bianco mi ingrassa ma non me ne curo. Mi siedo sul letto e mi asciugo le lacrime.
È un mostro.
Dopo poco sento la porta del bagno aprirsi e chiudersi così esco e corro da Nicolas.
Non riesco a parlare, lo porto semplicemente in camera mia insieme al suo zaino e lo lascio a vestirsi mentre raccolgo tutte le sue cose lasciate nel bagno.
Sto per rientrare in stanza, dimenticandomi di un possibile Nicolas mezzo nudo o peggio, quando bussano alla porta e papà va ad aprire. Le due donne, allegre e sorridenti, entrano e mi salutano da lontano. Papà si gira e mi guarda contrariato.
"Dov'è Nicolas?" domanda la madre.
Faccio segno con la testa verso la mia stanza.
Senza nemmeno bussare entra e chiude la porta. Resto con gli abiti del mio amico tra le mani mentre papà spiega a mamma quello che è successo tra me e Leonardo.
"Ancora con queste storie? Ma la volete smettere tutti e due?"
Entrambi entrano in soggiorno e li seguo.
"Ora fate pace e che non succeda più" ordina mia madre guardando mio fratello.
"Deve chiedermi scusa" si lamenta lui ma io resto ferma e zitta senza alcuna intenzione di abbassarmi a tanto.
"Abbiamo detto, fate pace. Adesso!" Ripetono insieme i nostri genitori.
Mentre attendono una nostra mossa, i nostri ospiti escono dalla mia stanza.
"Ora dobbiamo andare, grazie dell'ospitalità" dice Clara prendendo i vestiti di Nicolas dalle mie mani e mettendoli nello zaino.
"Ci vediamo, Vera" mi saluta il mio amico abbracciandomi come sempre.
"Presto mi trasferirò" sussurra al mio orecchio.
Ora capisco la felicità di Clara di poco prima.
Mamma li accompagna alla porta e prima che possa ricominciare a sgridare me e Leo corro in camera.
Si trasferisce. Chissà dove.
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Angolo scrittrice:
Che ve ne pare del rapporto tra Veronica e Leonardo?
Avete fratelli e/o sorelle? Com'è il vostro rapporto?
Fiordaliso 💙
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