26
Papà mi lascia fuori al cancello della scuola e mi sorride ingenuamente.
"Buona giornata, tesoro" mi saluta, baciandomi i capelli.
Gli sorrido di rimando ed esco dall'auto.
Le gambe mi tremano e le mani sudano. Ho una maledetta paura di entrare in classe.
La campanella ancora non ha suonato e, lentamente, mi faccio strada per il cortile gremito di studenti.
L'ansia di rivedere Adele mi attanaglia lo stomaco e rischio di rimettere la colazione nel bel mezzo della calca di studenti.
Corro e raggiungo la classe ancora vuota.
Che fortuna!
Sistemo tutto sul banco e mi siedo, sospirando.
Subito suona la campanella, facendomi irrigidire. I miei compagni di classe entrano tutti insieme in aula e prendono posto.
Beatrice sta per raggiungermi, oggi è il turno di Barbara di rimanere al banco da sola, ma una mano smaltata di nero sposta di scatto la sedia accanto alla mia e mi affianca.
"Ciao, Vera, come stai oggi?" mi chiede Adele, sorridendo solo con le labbra, gli occhi sono affilati come al solito. Sembra proprio una vipera.
Deglutisco a vuoto e, balbettando, rispondo: "Bene, grazie"
La bionda annuisce e mi fissa tutta, dalla testa ai piedi.
È il momento giusto per parlarle ma non ci riesco.
"Buongiorno, ragazzi" ci saluta il professore di latino costringendo Adele a spostarsi al proprio posto. Istintivamente, espiro l'aria che avevo trattenuto senza nemmeno accorgermene e la mia amica prende posto, lanciando occhiate furiose alla mia bulla.
Dopo due ore di lezioni linguistiche, entra la professoressa di religione, ergo, abbiamo un'ora tutta per noi.
Barbara ci raggiunge al banco con una sedia e prende a chiacchierare con la sua migliore amica, io invece non riesco a distrarmi.
Lentamente mi volto, cercando di non farmi vedere, e trovo Adele stravaccata sulla sua sedia intenta a scrivere qualcosa sul diario mentre Giuliana e Milena ridono di qualcosa.
A un tratto alza lo sguardo dal diario e punta i suoi occhi verdi nei miei.
Per una frazione di secondo sembra sorpresa di trovarmi a fissarla ma poi torna in sé e sorride, facendomi l'occhiolino.
Arrossisco e torno a osservare le mie amiche che ora mi guardano in silenzio.
"Tutto bene, Vera? Adele ti sta dando fastidio?" mi domanda Beatrice guardinga, ma velocemente scuoto la testa.
Vorrei parlarne con loro ma sarebbe troppo imbarazzante.
"Sei sicura? Non avere paura a dirci nulla" mi esorta Barbara, sorridendomi affettuosa.
"Sicurissima" rispondo ricambiando, o almeno ci provo.
Le mie amiche si scambiano un'occhiata confusa, per niente convinte, ma per fortuna cambiano argomento.
Dopo una manciata di secondi, però, sento qualcosa colpirmi una caviglia e noto un foglio accartocciato.
Mi volto verso chi credo me l'abbia lanciato e infatti la trovo seriosa mentre guarda proprio quel foglio.
"Uh, mi è caduto un foglio, torno subito" dico raccogliendolo.
Barbie e Bea annuiscono distratte e mi alzo per avvicinarmi al cestino della carta. Apro il foglio e leggo.
Ci vediamo in bagno tra dieci minuti
Oddio! Perché vorrà vedermi?
Deglutisco in preda all'ansia e getto il biglietto.
Mentre torno al mio posto, Adele si alza e raggiunge la professoressa per chiederle di andare in bagno.
Prima di chiudere la porta mi fa un occhiolino.
Non so se fare come mi ha scritto o restare al mio posto, d'altronde potrebbe essere una delle sue trappole diaboliche.
Sospiro, riflettendo sul da farsi, e alla fine mi alzo. Prima o poi dovrò parlarle e poi lei potrebbe innervosirsi come l'ultima volta, fuori scuola.
"Prof. posso andare al bagno?" chiedo timidamente alla professoressa.
Lei si guarda attorno alla ricerca di qualcuno, Adele probabilmente.
"La signorina Esposito non è ancora rientrata" risponde accigliata.
"È urgente, la prego" insisto con la voce tremante mentre mi sposto da un piede all'altro.
La professoressa sbuffa ma alla fine annuisce e distoglie lo sguardo da me.
Quasi corro in bagno ma davanti alla porta mi fermo.
Cosa accidenti sto facendo?
Prendo un profondo respiro ed entro.
Adele è seduta sul davanzale della finestra chiusa dalle sbarre.
Punta subito i suoi occhi fiammeggianti nei miei, poi mi squadra come suo solito e sorride ammiccando.
Mi sento in soggezione come non mai, avverto una strana tensione nell'aria e non mi piace per niente.
Adele salta e atterra dritta e fiera come solo lei sa fare, e mi si avvicina lentamente.
"Sai perché sei qui?" mi chiede raggiungendomi. Indietreggio finché non mi scontro con il muro.
"No, non lo so" rispondo a bassa voce, impaurita.
Odio quando mi sta troppo vicina.
"Pensaci. Non vuoi che invii il tuo video a tutta la classe, vero?"
Spalanco gli occhi preoccupata.
Come temevo, non l'ha cancellato. Vorrà ricattarmi ancora?
"L'ho salvato sia sul cellulare che sulla scheda di memoria esterna così da essere sicura di averlo sempre con me" mi confida scoppiando a ridermi in faccia.
Devo essere sbiancata, sudo freddo, sto per sentirmi male davvero, stavolta.
Senza potermi trattenere scoppio a piangere e Adele torna improvvisamente seria.
"Perché piangi, ora? Non l'ho inviato a nessuno, per il momento" dice con un tono stranamente dolce.
"Perché mi fai questo? Che cosa ho fatto per meritarmi un trattamento del genere?"
Esplodo, non resisto più. Mi porto le mani al viso e chiudo gli occhi per sfogarmi.
"Ma dai, Vera, non c'è un perché, è così che funziona" risponde con nonchalance.
È così che funziona?
Mi asciugo gli occhi con la maglietta e, senza pensarci due volte, scatto verso di lei e la spintono forte all'indietro.
Adele cade per terra, sorpresa. Di sicuro non si aspettava un gesto del genere da me e in realtà nemmeno io.
Comincio a tremare sconvolta.
Cosa sto facendo?
Io non sono così.
"Scusa, non so cosa mi sia preso" tento di giustificarmi, mentre Adele resta seduta per terra guardandomi esterrefatta.
Mi avvicino alla porta ma, prima che possa afferrare il pomello, la sento alzarsi di scatto.
"Ferma!" mi ordina severa.
Resto immobile con la mano sollevata.
Adesso mi farà del male sul serio, lo sento.
Chiudo gli occhi aspettandomi di tutto. Sento il suo fiato sul mio collo, poi mi abbraccia.
Cosa?
Resto rigida mentre continua a stringermi da dietro.
Sono confusa.
"È colpa mia" dice d'un tratto. Mi lascia e si avvicina di nuovo alla finestra.
Mi allontano dalla porta e la osservo.
È di nuovo seduta, con le gambe penzoloni e il capo basso.
La porta si spalanca e un gruppetto di ragazze fa per entrare.
"Fuori!" sbotta la mia nemica senza nemmeno guardarle e loro indietreggiano, chiudendo la porta.
Adele è temuta davvero da buona parte della scuola nonostante sia solo una studentessa di seconda.
La sento sospirare e mi concentro di nuovo su di lei.
Mi avvicino titubante. Ci siamo.
"Perché conservi un mio video intimo? E perché mi hai baciata? Pensavo mi odiassi" le chiedo, fermandomi davanti a lei.
Alza il capo e punta i suoi occhi nei miei.
"Non odio te, odio me" risponde rigida.
Sono confusa.
"In che senso?" domando, guardandola in cerca di una spiegazione.
Dopo un manciata di secondi in cui chiude gli occhi pensierosa, mi confessa tutto.
"È dall'inizio delle scuole medie che mi piaci. Prima pensavo che fosse una sensazione positiva, come quando guardi qualcuno e pensi "vorrei che fosse mia amica", ma in seconda ho capito che non era affatto così. Ho cominciato a odiarmi per quello che sentivo dentro di me. Le altre ragazze parlavano dei ragazzi ma a me importavi solo tu. Quando ho capito cosa stava accadendo, ho provato a odiarti, ci ho provato davvero. Ho pensato che l'unico modo per guarire fosse prendermi gioco di te e pensarti come un divertimento da condividere con le ragazze. Stava funzionando, poi sono tornata al punto di partenza. Tu mi piaci ancora, Vera, e sempre di più. Non riesco a guarire"
Si ferma e sospira, portandosi le mani alla testa.
Le accarezzo una gamba con la mano e lei sobbalza spaventata.
Allora le sorrido.
"Non sei malata, Adele, hai solo una cotta per me" le spiego come se fosse ovvio.
Insomma, per me lo è, non c'è nulla di male ad avere una cotta per qualcuno.
"Già, per una ragazza" dice sprezzante, allontanando la mia mano.
"E quindi? Cosa c'è di male? Siamo liberi di donare il nostro cuore a chi vogliamo"
Adele scuote la testa vigorosamente e scende dal davanzale facendomi indietreggiare.
"Non capisci, mi prenderebbero in giro fino alla morte"
Le scappa una lacrima.
Mi faccio coraggio e l'abbraccio. Dopo un attimo di rigidità ricambia la stretta.
"Io non ti prenderei mai in giro e nemmeno le mie amiche" rispondo convinta.
Conosco Barbara e Beatrice e sono certa che non si farebbero problemi a riguardo.
"Giuliana e Milena invece sì, gliel'ho sentito dire una volta per strada, quando abbiamo adocchiato due ragazzi che passeggiavano abbracciati. Quelli come me, loro non li sopportano"
"E allora non sono vere amiche, se lo fossero ti accetterebbero così come sei"
Ci allontaniamo l'una dall'altra e la vedo sorridere.
"Grazie, Vera. So che tu non sei come me e che prima o poi non dovrò più pensare a te in quel modo, ma grazie. Credevo che ne avresti approfittato per vendicarti di me dopo tutto quello che è successo" confessa, ridacchiando colpevole.
"Avrei potuto, ma non ci trovo proprio nulla di divertente nel prendere in giro le persone, non auguro a nessuno quello che ho passato io, nemmeno al mio carnefice" rispondo seria.
Adele annuisce, triste. Si sente in colpa.
"Io ti perdono, Adele" le dico infine, sorridendo.
Mi abbraccia di nuovo e mi bacia sulla guancia.
"Allora, voi due, un quarto d'ora in bagno? Fuori di qui, subito!"
La voce della professoressa ci fa sobbalzare.
"Scusi, prof." diciamo all'unisono e usciamo.
"Vuoi venire a pranzo fuori? Senza Giuliana e Milena, naturalmente" mi chiede mentre rientriamo in classe.
"Con piacere" rispondo sedendomi al mio posto sotto lo sguardo indagatore delle mie amiche.
"Sono invitate anche loro" conclude indicandole, poi torna al proprio posto.
La osservo riprendere il suo solito atteggiamento strafottente con le sue compagne.
Sono contenta che si sia aperta con me, credo che abbia fatto un gran passo avanti.
Non riesco a odiarla per questi quattro anni di inferno, perché anche lei ha sofferto a modo suo, per una causa forse più grande.
La campanella suona e non vedo l'ora che finisca la giornata scolastica per passare del tempo con la mia nuova amica.
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Angolo scrittrice:
Adele si è aperta con Vera e le ha confessato i propri problemi, cosa ne pensate?
Voi cosa avreste fatto al posto di Veronica? L'avreste perdonata?
Fiordaliso 💙
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