20
Dopo essermi ricomposta in bagno, decido di raggiungere mia madre in soggiorno che sento conversare allegramente con la sua migliore amica.
"Riesci a crederci? È una grande svolta per la nostra vita. Certo, mi fa un po' paura ma sono pronta a provarci" dice Clara seduta sul divano. Mia madre invece è stesa sullo stesso e ha appoggiato la testa sulle gambe dell'amica per poter tenere le gambe alzate sul bracciolo opposto. Colpa delle scarpe troppo alte.
"Ciao, di cosa parlate?" chiedo sedendomi su una delle poltroncine.
"Oh, tesoro, Clara ha conosciuto un uomo a lavoro, precisamente il suo datore, uno scapolo molto ricco" mi spiega mia madre ridacchiando come una scolaretta.
La donna annuisce, eccitata, senza smettere di sorride. Sembra una pazza, fa un po' paura.
"Mi ha chiesto di sposarlo" annuncia quasi strillando.
Spalanco gli occhi scioccata.
Clara si risposa!
Forse è per questo che Nicolas si è comportato in questo modo. Devo andare da lui e sostenerlo. Non importa che mi abbia offeso, non è colpa sua. Probabilmente hanno litigato di nuovo.
"Sono molto contenta per te, Clara. Ora scusatemi, ho lasciato una cosa in camera di Nick" dico alzandomi di botto da quella poltrona e correndo fuori dalla stanza lasciando le donne confuse.
Ci sarò sempre per il mio migliore amico, anche se mi ha ferita, non l'ha fatto a posta, lo so.
Spalanco la porta della stanza credendo che Nicolas fosse ancora a letto, invece colpisco qualcosa non troppo delicatamente.
"Aia, mi hai quasi rotto il naso" esclama Nicolas, dolorante.
Sono proprio pessima.
"Oddio, scusami, non l'ho fatto apposta. Fa vedere"
Per fortuna il naso è ancora integro, è un nasino tanto carino che sarebbe un vero peccato rovinarlo.
Gli tocco il viso per accertarmene e lo sento così morbido e caldo senza ombra di barba. Anche la sua pelle è bella. Come fa a essere sempre così bello?
"Direi che sia a posto. Scusa"
Lui scuote la testa e sospira.
"Mi stavo chiedendo dove fossi finita. Normalmente non resisti molto con quelle due che sproloquiano" dice con un accenno di sorriso.
Sorridi come si deve, maledizione!
"Hai ragione, infatti sono di nuovo qui" dico invece, arrossendo.
"Avevi detto che non saresti tornata" mi fa notare ridacchiando e, inaspettatamente, apre gli occhi.
Sorrido senza poter ribattere. Non ci riesco.
"Come stai?" mi chiede poi.
Sembra essere tornato il solito Nicolas di sempre e mi fa così tanto piacere.
"Io bene, tu?" gli rispondo con un'altra domanda.
Sospira di nuovo. Deve essere proprio accaduto qualcosa di molto serio con la madre per ridurlo così.
Mi allontano velocemente da lui e prendo la tromba.
Stavolta suonerà, a costo di costringerlo. So che dedicandoti alle cose che ami puoi ritrovare la felicità e lui ne ha proprio bisogno.
Torno da lui che è rimasto immobile, sempre con gli occhi blu splendenti.
Gli metto la tromba tra le mani e, appena capisce cosa sia, cerca di ritrarsi ma io lo spingo con lo strumento finché non si trova con le spalle al muro, bloccato.
"Vera, ma che fai?"
Sembra nervoso ma non mi farò intimorire, so cosa va fatto e lo farò.
"Suona" ordino semplicemente.
"No"
"Sì, invece"
"Vera"
"Nick"
Sospira sconfitto e mi strappa la tromba dalle mani. Porta il boccaglio alla bocca e ci soffia dentro.
Mi tappo le orecchie. È terrificante!
"No, Nick. Ho detto suona, non fai rumore"
"Non so più farlo, basta così"
Mi porge lo strumento ma lo spingo di nuovo contro il suo torace.
"Ti prego, Nick, suona"
"Ma non ci riesco"
"Non è vero. Una passione ti rimane dentro per tutta la vita, è come andare in bicicletta, una volta che hai imparato non lo dimentichi più. So che puoi farlo. Ricordo ancora quanto tu fossi bravo. Fallo per me"
Glielo dico scongiurandolo, quasi. Io credo in lui e nelle sue capacità.
Nick sospira per l'ennesima volta e si inumidisce le labbra con la lingua. Resto catturata da quel gesto frettoloso ma torno subito in me quando sento la tromba allontanarsi dalle mie mani.
Prende un profondo respiro e inizia a suonare.
Ed è meraviglioso proprio come ricordavo.
Alla fine della sua piccola esibizione noto che nel frattempo ha chiuso di nuovo gli occhi.
Gli sorrido, orgogliosa, e riprendo la tromba poggiandola un attimo sulla scrivania.
Ma mentre sono girata lo sento singhiozzare.
Torno a guardarlo e lo vedo asciugarsi delle lacrime timide che cercano di uscire da sotto le folte ciglia.
Si è commosso?
"Nick, che hai?" chiedo preoccupata.
Cerco di prendergli le mani ma lui si abbassa velocemente appoggiando la testa sulla mia spalla e circondandomi con le braccia.
Non capisco cosa stia succedendo ma sognavo da tanto che mi abbracciasse così. Ricambio la stretta accarezzandogli i capelli corti.
"Scusami" lo sento sussurrare.
"Non ti preoccupare" rispondo continuando ad accarezzarlo sulla schiena per farlo calmare.
"Sono accadute tante cose in quest'ultimo mese. Sento di non essere più me stesso" dice tra un singhiozzo e l'altro.
Sto per scoppiare a piangere anche io, non l'avevo mai visto così.
"Ora sei tornato a casa e ti aiuterò io a essere te stesso"
Sospira e mi lascia.
Ho detto qualcosa di sbagliato?
Mi guarda con gli occhi appannati dalle lacrime ma non credo che per lui cambi qualcosa.
"Devo dirti tante cose ma prima di tutto, grazie. Grazie per avermi fatto sbloccare, senza di te probabilmente non avrei più suonato"
Gli prendo le mani e lo accompagno sul letto. Ci sediamo uno di fronte all'altra. Lui stringe più forte le mie mani tra le sue senza lasciarmi andare.
Resto in silenzio aspettando che mi dica cosa lo affligge.
Sospira per quella che credo sia la millesima volta in dieci minuti.
"La prima cosa riguarda Clarissa"
Lo sapevo!
La rabbia mi ribolle dentro. Quanto vorrei prenderla a schiaffi.
"Ti ha fatto qualcosa?"
Nega con la testa e sospira di nuovo.
Il morso della gelosia mi attanaglia lo stomaco. E se fosse successo sul serio?
Mi faccio coraggio e glielo chiedo.
"State insieme?"
La mia voce trema ma spero non se ne sia reso troppo conto, non voglio sembrare una stupida ragazzina gelosa, d'altronde anche io sto uscendo con un altro ragazzo.
"No"
Stavolta sono io a sospirare. Mi sono liberata di un peso.
"Ma lei l'avrebbe voluto"
Cosa?
"Spiegati meglio" gli dico di nuovo, agitata.
"A lei non importa che sia più piccolo e nemmeno a me importa se una ragazza è più grande. Basta che stiamo bene insieme e con Clarissa sono stato molto bene in questi mesi ma è diventata più una sorella maggiore per me piuttosto che una ragazza in quel senso. Lei voleva che accadesse altro ma ho dovuto disilluderla. Diciamo che da una settimana si comporta in modo strano con me e un po' mi dispiace perché eravamo diventati amici, è importante per me. Purtroppo è andata in questo modo e mi sento tremendamente in colpa"
"Non devi" dico di getto e lui corruccia la fronte.
Accidenti!
Mi schiarisco la voce e cerco di correggermi.
"Insomma, non è colpa tua se non provi nulla in quel senso per lei. Anzi, sei stato buono e giusto nel dirglielo subito piuttosto che fingere qualcosa che non c'è"
Salvata in calcio d'angolo.
Nicolas annuisce d'accordo con me, poi continua.
"La seconda cosa è che mamma ha incontrato un uomo. Non come quel deficiente sposato. Lui è diverso, sembra un brav'uomo e si è comportato benissimo con entrambi. Credo mi abbia preso in simpatia e anche a me piace come persona. Insomma, è passato un anno dalla morte di papà e mamma è ancora giovane per rinunciare all'amore. Lui le ha chiesto di sposarlo prima di partire e, stranamente, a me non dà fastidio, anzi, ne sono felice. Spero solo che non le spezzi il cuore e che non cerchi di prendere il posto di mio padre, non lo sopporterei"
Mi fa tanto piacere che stia bene adesso. Sapevo che aveva solo bisogno di parlare con qualcuno.
"Lo spero anch'io, Nick. In ogni caso, ci sarò io a farlo fuori" dico sicura di me ma Nick scoppia a ridere.
La sua risata, quanto mi era mancata. Subito dopo mi sorride dolce e mi sento rinata.
Senza preavviso mi sporgo verso di lui e lo abbraccio.
"Ti voglio tanto bene, Nick, mi sei mancato così tanto"
Sto per piangere ma cerco di trattenermi.
"Anche tu mi sei mancata. Clarissa ha cercato di farmi sentire meno questo dolore ma l'ha solo alleggerito un po'. Non voglio più separarmi dalla mia migliore amica"
Mi stringe talmente forte che perdo l'equilibrio e finisco distesa sul letto trascinandolo con me.
Scoppiamo a ridere ancora abbracciati e vorrei non lasciarlo più.
"Però devo dirti una cosa. Fai ricrescere i capelli e non tagliarli mai più così corti"
Mi stampa un bacio sulla guancia e annuisce.
"Mi hanno costretto mamma e Clarissa, per cambiare un po'. Ma mi fido molto più di te. Non li taglierò mai più, promesso. Ora mi fai riposare un po'? Troppe emozioni tutte insieme"
Ridacchio divertita e mi alzo dal letto insieme a lui.
"Ti vengo a svegliare per la cena" gli dico scompigliandogli i capelli, o almeno lo avrei fatto se non fossero stati così corti.
Poso la tromba ed esco dalla stanza dopo avergli lanciato un'ultima occhiata mentre si gira su un lato per dormire.
Non voglio più separarmi da te.
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Angolo scrittrice:
Ebbene, buone nuove in vista.
Clara si risposa con un ricco scapolo, beata lei.
Clarissa ha ricevuto un due di picche da Nicolas ma si arrenderà?
Vera e Nick hanno fatto pace e sono più uniti di prima, durerà?
Fiordaliso 💙
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