17
"Bentornati" ci saluta Clara alla porta.
Come ogni sabato, lei e mia madre si sono organizzate per vedersi. È diventato in assoluto il mio giorno preferito.
Corro lungo il corridoio, mi fermo davanti alla camera di Nicolas e anche stavolta sento la voce della sua tutor, Clarissa.
Prendo un bel respiro ed entro.
"Buongiorno" esclamo sorridendo.
Clarissa, magra come sempre, porta una gonna al ginocchio, stretta sui fianchi e più larga sulle cosce e un maglioncino svasato.
Mi sorride di rimando e si avvicina per stamparmi due baci sulle guance.
Nick resta immobile sul letto, a occhi serrati.
Lo raggiungo e lo abbraccio forte. Non ricambia.
Lo sapevo, ha davvero frainteso.
Mi volto verso Clarissa e le chiedo: "Puoi lasciarci un attimo soli?"
Mi guarda senza capire ma esce e chiude la porta dietro di sé.
"Nick, che hai?"
Nicolas mi stringe le mani e sospira.
"Scusa se ti ho fatta preoccupare, non era mia intenzione"
Non mi convince affatto.
"Nick, se riguarda l'altra sera, forse ho usato le parole sbagliate. Volevo solo spiegarti che sei importante per me in quanto mio amico, il mio migliore amico, nonché il primo che abbia mai avuto in tutta la mia vita e ti voglio tanto bene"
Arrossisco mentre lo dico ma è la verità. Finalmente Nick sorride.
"Lo so, Vera, anch'io ti voglio tanto bene e mi sento molto fortunato ad avere te come amica. Sono stato semplicemente colto di sorpresa ma i sentimenti che nutro nei tuoi confronti non sono cambiati e mai cambieranno"
Credo di star per scoppiare a piangere. Lo sente e mi tira verso di lui per abbracciarmi.
Qualcuno bussa alla porta.
"Avanti"
La chioma fluente di Clarissa fa capolino oltre lo stipite.
"Posso?" chiede quasi sussurrando.
Entra senza aspettare risposta e sbuffa.
"Certo che tuo fratello ha proprio una mania per i videogiochi"
Faccio spallucce. Non so ancora come comportarmi con lei.
Si avvicina e punta lo sguardo su Nicolas.
"Glielo hai detto?"
"Cosa?" chiedo confusa, guardandola.
Nick sospira affranto.
"Mi dispiace tanto, Vera"
Mi spaventa così. Gli prendo le mani esortandolo a parlarmi.
"Mamma ha invitato a pranzo anche Clarissa per parlare del mio percorso di studi e per farmi recuperare tutto quello che ho perso perché non sarà più la mia tutor. Prima di Natale parto"
Credo che il mio cuore si sia fermato.
Cerco di dire qualcosa ma riesco solo a balbettare cose senza senso.
Clarissa poggia una mano sulla mia spalla, dispiaciuta.
Non riesco a crederci.
Mi alzo e cammino avanti e indietro per la stanza cercando di riprendere il controllo di me.
"Perché?" sbotto all'improvviso, facendo sobbalzare entrambi.
"Mamma ha ricevuto una proposta di lavoro al nord e ha accettato. Guadagnerà di più, è molto conveniente per lei. È stata una scelta difficile, sarà dura allontanarsi di nuovo dalla famiglia e da tua madre. Quanto vorrei poter restare qui con i nonni ma mamma vuole che vada con lei, dice che darei solo fastidio a quei due vecchietti. Non immagini quanto ci stia male a non poter più stare qui con voi. Mi mancherà tanto il mare, quest'aria fresca e pulita della campagna. Ma soprattutto mi mancherete voi"
Clarissa gli stringe la mano ma stranamente non mi dà fastidio, non c'è spazio per l'odio nei suoi confronti in questo momento, sono troppo agitata per questa situazione.
Non riesco a trattenermi ed esplodo. Le lacrime scivolano incontrollate sulle mie guance piene e vengo scossa da singhiozzi sommessi.
Mi siedo alla sua scrivania e porto le mani al mio viso cercando di calmarmi.
Il mio migliore amico andrà via e non lo rivedrò mai più.
Non credo di aver mai provato un dolore così grande.
"È pronto a tavola" urla mio fratello spalancando la porta, ignaro di tutto.
Mi sforzo a guardarlo attraverso il velo di lacrime che ha appannato la mia vista e noto che Clarissa gli si avvicina a e lo prende per mano per uscire dalla stanza mentre lui mi guarda perplesso con la fronte corrucciata.
Mi prenderà senz'altro in giro, tornati a casa.
Mi asciugo il volto respirando profondamente per riprendere il controllo di me quando due braccia mi toccano le spalle e poi mi cingono affettuosamente al collo.
"Dimmi che è tutto uno scherzo, un orribile scherzo" dico singhiozzando ma Nicolas si limita a baciarmi i capelli.
"Mi mancherai tantissimo, Vera"
Poggia la testa sulla mia spalla e sospira affranto.
_________________
"Hai preso tutto?" chiede mia madre con gli occhi gonfi.
Oggi Nicolas parte e io spero ancora che sia tutto un brutto sogno.
Clara sistema gli ultimi bagagli in macchina mentre Nick resta immobile accanto a me stringendomi la mano quasi a farmi male. A me fa bene, meglio il male fisico che mentale.
Quanto vorrei trascinarlo via da quell'auto e portarlo lontano, su un'isola, solo noi due e il mare.
Quando anche l'ultimo borsone raggiunge il resto, Clarissa ci esorta a salire a bordo.
Nick non si muove e sono io a doverlo guidare risoluta verso l'abitacolo.
Sediamo sui sedili posteriori mentre le due amiche sono davanti.
Lancio un'occhiata al baule strapieno. In cima, adagiata sulle valigie più grandi, svetta la custodia della tromba. Avrei tanto voluto sentirla suonare in questi ultimi giorni ma Nicolas è stato come in una specie di trance eterna e lo è anche adesso. Assente dal mondo che lo circonda.
Istintivamente poggio la testa sulla sua spalla ancorandomi al suo braccio e lui fa lo stesso.
Restiamo in silenzio per tutto il viaggio verso l'aeroporto.
Mamma e io aiutiamo madre e figlio a scaricare tutto e a portarlo dentro.
La partenza è prevista tra mezz'ora.
"Vera, devo parlarti" annuncia Nick all'improvviso.
"Ne sei proprio sicuro?" chiede Clara preoccupata ma lui annuisce deciso.
La madre si inginocchia e prende la custodia della tromba porgendogliela.
Non capisco.
"Voglio che tu custodisca una parte di me finché non tornerò"
Sono senza parole, mi sta davvero chiedendo una cosa del genere? A me?
"Non posso farlo. Come puoi separarti da un oggetto così importante per te, dalla tua più grande passione?"
Finalmente, dopo settimane, sorride e lo fa a occhi aperti.
"So che con te sarà al sicuro e che mi spingerà a tornare. La mia più grande passione è qui"
Sento le due donne dietro di noi sussultare alle sue parole. Forse anche loro sono commosse quanto me.
Annuisco non potendo ribattere e afferro la custodia nera come se si trattasse di un qualcosa di estremamente delicato, come un bambino appena nato.
"Spero tornerai presto" riesco a dire solo, ma non c'è bisogno di altre parole.
Nick tira su con il naso come se si stesse trattenendo dal piangere e mi abbraccia forte senza nemmeno fare attenzione alla tromba che reggo con una mano sola.
Quanto vorrei che non andasse via, né ora né mai.
Il nostro ultimo abbraccio dura troppo poco perché una voce metallica chiama il loro volo.
Mi lascia andare per poco perché poi si abbassa, poggia la sua fronte contro la mia e sussurra: "Non hai idea di quanto ti voglia maledettamente bene, Vera. Aspetterò con ansia il momento in cui tornerò da te"
Sento di andare a fuoco per la sua estrema vicinanza, le nostre labbra sono così vicine.
Mi accarezza una guancia senza spegnere lo splendido sorriso che ha, poi alza la testa e mi bacia sulla fronte.
Istintivamente chiudo gli occhi, estasiata, cercando di imprimere nella mente questo momento.
Quasi non mi rendo conto che si è allontanato. Apro gli occhi e lo vedo confondersi con gli altri passeggeri in coda.
Mamma mi abbraccia da dietro e insieme aspettiamo finché l'aereo non decolla.
Sto per scoppiare a piangere, così mi giro verso di lei per trovare la forza di reprimere le lacrime ma sta piangendo anche lei.
L'abbraccio e restiamo così finché non mi dà delle leggere pacche sulle spalle.
"Sono così contenta per te, tesoro, vedrai che tornerà dopo quello che ti ha detto"
"Come? Sei contenta per me?" domando confusa ed esausta di piangere.
Mamma mi accarezza il viso con tutte e due le mani e sorridendo dice: "Ma allora non hai capito cosa ti ha detto? La sua più grande passione è qui, sei tu, Vera. Quella che ha fatto è una promessa d'amore"
Spalanco gli occhi incredula.
Non può averlo fatto sul serio. Mamma si sta sbagliando, è un'inguaribile romantica. Non può essere vero.
Sto per dirglielo quando il suo cellulare suona e risponde a papà.
Mi prende per mano e insieme ci dirigiamo verso l'uscita.
Stringo la tromba a me ripensando a lui, non smetterò mai di pensare a lui per tutti i giorni che ci separeranno.
Se è vero quello che ha detto mamma, allora aspetterò anch'io con ansia il suo ritorno, perché è lui la mia più grande passione.
~~~~~~~~~~~~~~~
Angolo scrittrice:
Credo sia il capitolo più toccante che abbia mai scritto su Wattpad.
A voi è piaciuto?
Credete che Carla abbia ragione o è solo un'inguaribile romantica?
Il prossimo capitolo sarà di passaggio, dopodiché faremo un salto avanti nel tempo. Siete pronti?
Fiordaliso 💙
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top